vasi in plastica

Caratteristiche dei vasi in plastica

I vasi in plastica vengono scelti sempre con maggiore frequenza da coloro che devono effettuare il rinvaso di una pianta. Il motivo di questa preferenza si spiega, in primo luogo, con l’infrangibilità di tale materiale, che permette di tenere le piante al riparo da rischi, urti e colpi fortuiti. D’altra parte, la plastica è anche molto leggera, il che significa che i vasi possono essere spostati da una parte all’altra, trascinati o rimossi senza problemi, all’insegna della praticità e della maneggevolezza. Un terzo elemento positivo va individuato nell’aspetto economico: i vasi in plastica costano molto meno rispetto a quelli in coccio o terracotta. Risulta evidente che tali vantaggi compensano una caratteristica con cui bisogna fare i conti, e cioè della scarsa traspirabilità che la contraddistingue. La plastica, in sostanza, non sempre è in grado di soddisfare le esigenze delle piante dal punto di vista dell’ossigenazione delle radici e della circolazione dell’aria: molto, però, dipende dalla specie con cui si ha a che fare. Per quel che riguarda la durata nel corso del tempo, la plastica senza dubbio è sottoposta a un’usura maggiore rispetto alla terracotta (d’altra parte, la differenza di prezzi tra i due materiali è notevole): per tale ragione, risulta consigliata in particolar modo per quelle piante che necessitano rinvasi frequenti, con cadenza annuale o al massimo una volta ogni due anni. Insomma, pro e contro, nell’utilizzo dei vasi in plastica, si bilanciano sia dal punto di vista economico che sotto il profilo pratico (senza dimenticare, ovviamente, che esistono plastiche differenti, di qualità e affidabilità diverse). Anche l’aspetto estetico, tuttavia, merita di essere preso in considerazione: ebbene, a prescindere dai gusti personali senza dubbio un vaso di legno o di terracotta esercita un impatto visivo diverso, sia in quanto a eleganza che in quanto a capacità di adattarsi al contesto in cui si trova, rispetto a un vaso in plastica.

vasi plastica

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Il confronto con i vasi in terracotta

Dal punto di vista storico, i vasi in plastica sono comparsi per la prima volta alla fine degli anni Cinquanta, dopo secoli in cui le piante, da foglia o grasse, venivano collocate in contenitori di terracotta. Attualmente, visitando un garden center o un normale supermercato, si può facilmente notare come le piante in vendita siano tutte posizionate in vasi di plastica, e solo in alcuni negozi specializzati si trovano vasi di terracotta. Anche questi ultimi, per altro, presentano vantaggi e svantaggi che bisogna sempre tenere in considerazione. Il primo fattore da valutare è costituito dalle porosità delle pareti, che determina una facilità di evaporazione (dell’acqua e dei minerali che essa porta con sé). La terracotta, quindi, richiede annaffiature più costanti rispetto alla plastica, la quale di conseguenza si rivela adatta a persone che, per motivi diversi, non possono curare una pianta quotidianamente. Non solo: i vasi in terracotta trattengono il terreno con minore facilità, e per questo motivo la terra talvolta in superficie, a causa di una concentrazione di minerali superiore, diviene biancastra, con un effetto estetico non sempre piacevole.


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Vantaggi della plastica

vasi in plasticaLa plastica, d’altra parte, rispetto alla terracotta presenta un vantaggio troppo stesso sottovalutato ma fondamentale: è molto meno fragile, e, se lasciata cadere a terra, non si rompe. I vivaisti, in particolare, prediligono i contenitori realizzati in politene, che si fanno apprezzare per maneggevolezza e leggerezza. In ogni caso, a prescindere dal materiale che si sceglie, occorre ricordarsi che la differenza tra plastica e terracotta non influenza solo l’azione umana (praticità, comodità, impatto visivo, eccetera) ma soprattutto la vita della pianta: insomma, se innaffiamo una pianta in un vaso di terracotta con la stessa frequenza con cui innaffiamo una pianta in un vaso di plastica, la seconda rischierà di morire per eccesso di acqua (non va dimenticato che i vegetali soffrono molto di più gli eccessi idrici rispetto alle carenze). Per lo stesso motivo, le miscele di terriccio risulteranno diverse, in quanto la plastica richiede un terreno leggero, che quindi si asciuga in maniera più veloce. A patto di rispettare le caratteristiche dei materiali, comunque, le piante vivono senza problemi sia nei vasi in plastica che nei vasi in terracotta, a patto che essi assicurino un ottimo drenaggio del terreno e il deflusso dell’acqua non sia troppo rallentato (per evitare ristagni idrici che conducono al marciume). Infine, vale la pena di citare un altro vantaggio della plastica, rispetto alla terracotta, e cioè che quest’ultima deve far fronte a una perdita di sostanze nutritive (dovuta al già citato processo di evaporazione idrica tramite le pareti, ma anche al dilavamento della terra causato dalle innaffiature più frequenti) che non si verifica invece con la plastica.


Benefici pratici: versatilità e comodità

vasi in plasticaSotto il profilo pratico, una perdita più consistente di minerali si traduce nella necessità di effettuare concimazioni più frequentemente: la plastica, quindi, favorisce un notevole risparmio di tempo e denaro (perché, comunque, i fertilizzanti hanno un prezzo). Insomma, pratici, economici, leggeri, resistenti, maneggevoli ma anche esteticamente sgradevoli: i vasi in plastica sono sempre più usati per contenere le piante, anche perché vengono venduti in dimensioni e forme differenti: ideali sia per il rinvaso di una pianta grassa appena nata che per un arbusto di dimensioni imponenti, sono apprezzate proprio in virtù della loro versatilità.




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