Omophalotus olearius

Il fungo fosforescente

Ogni fungo, tra le molteplici specie esistenti in natura, ha qualche peculiare caratteristica che permette di distinguerlo dagli altri. L'Omphalotus olearius è un fungo curioso, che viene spesso confuso con un'altra specie, il Cantharellus cibarius, o finferlo. In realtà, questi due funghi hanno una certa somiglianza solo ad un'osservazione superficiale. Bisogna però prestare molta attenzione, perché se il finferlo è commestibile, non è così invece per l'Omphalotus olearius, che può causare intossicazioni anche gravi. La sua caratteristica più singolare sta nel fatto che al buio emana una lieve luminescenza verdastra. Questa caratteristica nei paesi anglosassoni gli è valsa il nome di Jack O'Lantern mushrooom, dal nome che ha la tipica zucca intagliata di Halloween. Il nome botanico, olearius, in modo più prosaico, allude solo al fatto che cresce di frequente ai piedi degli alberi di ulivo.
Una suggestiva immagine della luminescenza tipica dell'Omphalotus olearius

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Le caratteristiche dell'Omphalotus olearius

Un singolo esemplare di Omphalotus olearius, da cui si può notare la depressione centrale simile ad un ombelico Eccezion fatta che per la qualità sopra descritta, ovvero la luminescenza che l'Omphalotus olearius emana al buio, ci sono molte altre caratteristiche che lo rendono riconoscibile, e che consentono di distinguerlo dal finferlo. L'Omphalotus olearius appartiene alla famiglia delle Omphalotaceae; ha un vivido colore giallo arancione, e la sua somiglianza con il finferlo finisce qui. Il suo cappello ha un aspetto imbutiforme, con una sorta di concavità al centro. Da qui il genere prende il nome Omphalotus, perché in greco antico il termine omphalos voleva dire ombelico. Il cappello può arrivare a misurare fino a 12 centimetri, le sue carni sono poco consistenti e molto elastiche. Il cappello fa quasi tutt'uno con il gambo, che è di forma cilindrica e di un colore che può oscillare tra il giallo, il bruno ed il rossastro.

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    Come riconoscere l'Omphalotus olearius

    Gruppo di Omphalotus olearius cresciuto su un tronco L'Omphalotus olearius si distingue dal Cantherellus cibarius soprattutto per via delle lamelle che si trovano sotto il gambo. Le lamelle sono molto evidenti nell'Omphalotus, molto fitte, e corrono fino ad un certo punto del gambo. In genere hanno un colore arancio molto acceso, e sono loro a causare la tipica luminescenza del fungo. Quelle del Cantharellus invece sono solo pseudo lamelle, assai meno evidenziate. L'Omphalotus olearius, poi, cresce in habitat molto diversi. Si tratta di un fungo che ama i climi caldi, quindi si trova soprattutto nelle zone del Mediterraneo. Cresce tra l'estate e l'autunno, spesso su tronchi morti o marcescenti. Anche se si chiama olearius, non è solo la pianta di olivo la sua prediletta, ma può crescere anche sul legno di quercia o castagno. Cresce sempre dal legno, mai dal terreno.


    Omophalotus olearius: La tossicità dell'Omphalotus olearius

    Le ben evidenti lamelle dell'Omphalotus olearius, da cui lo si può distinguere dal finferlo L'Omphalotus olearius può anche essere bello a vedersi, ma gli si deve stare assolutamente alla larga per quel che concerne la sua commestibilità. Si tratta infatti di un fungo tossico, che provoca dei gravi attacchi di vomito che si manifestano non oltre le quattro ore dopo aver ingerito un suo esemplare. Le carni dell'Omphalotus olearius non hanno odore nè sapore, solo possono dare un gusto un po' dolciastro, se assaggiate. La tossina che esse contengono provoca una sindrome detta gastroenterica, poiché agisce sulla flora intestinale, alterandola. In genere il sintomo più evidente è il vomito, che scompare nell'arco di 48 ore. Possono comparire anche diarrea e dolori addominali. L'Omphalotus olearius non è nocivo solo per gli esseri umani, ma anche per le piante: infatti determina la morte dell'ulivo su cui nasce. Va detto però che spunta sempre su piante già malate, e mai su quelle sane.



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