glucomannano

Glucomannano

Prende il nome di glucomannano la fibra vegetale che si ricava dalle radici da una pianta di nome “Amorphophallus Konjak”; per estensione generalmente questo nome viene dato anche all’intera pianta. Viste le sue notevoli proprietà curative, il glucomannamo nelle società occidentali è disponibile prevalentemente sotto forma di integratori che è possibile reperire nelle erboristerie. Tuttavia nell’Asia Orientale – la zona in cui il glucomannano è più diffuso – la pianta viene utilizzata soprattutto in cucina: è infatti coltivata proprio allo scopo di arricchire i piatti tipici della tradizione locale e per realizzare delle particolari tagliatelle e ragù vegetali. L’Amorphophallus Konjak è una pianta facente parte del gruppo delle erbacee perenni: è infatti sempre verde ed è possibile reperirla in qualsiasi periodo dell’anno. Questa pianta fa parte della numerosa famiglia delle Araceae ed è conosciuta soprattutto in Indonesia e in Giappone, i Paesi da cui Amorphophallus Konjak proviene. In cucina viene utilizzata l’intera pianta, mentre in fitoterapia – quella branca della medicina alternativa che sfrutta le proprietà medicamentose di fiori, piante e frutti per curare patologie più o meno gravi – viene utilizzata sono la radice, il glucomannano appunto. Amorphophallus Konjak è una pianta dall’aspetto molto particolare che nel tempo si evolve in maniera del tutto inaspettata: inizialmente ha l’aspetto di un tubero grosso e piuttosto pesante; le sue dimensioni, infatti, sono quelle di un pompelmo. La fioritura avviene nei mesi di aprile-maggio ed è accompagnata da un afrore che ricorda la carne in decomposizione. Tuttavia nel giro di un mese il fiore appassisce e al suo posto cresce una foglia. Solo arrivata a questo punto della sua crescita, l’Amorphophallus Konjak inizia a sviluppare le sue radici, la parte della pianta da cui si estrae la fibra del glucomannano, caratterizzata da un odore molto leggero e un sapore forte. La radice dell’Amorphophallus Konjak è anche detta Koniak: essa è costituita per il 64% dal glutammato, una polverina di colore bianco.

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Come coltivare il glucomannano

L’Amorphophallus Konjak, la pianta da cui si ricava il glucomannano, si pianta generalmente nei mesi di marzo, aprile o maggio, dunque all’inizio della primavera. È molto importante seminare lasciando un po’ di spazio tra un seme e l’altro, poiché, una volta cresciuta, la pianta deve avere abbastanza spazio per sviluppare le proprie radici. L’Amorphophallus Konjak ha bisogno di molta acqua, soprattutto dopo la fioritura, quando inizia a sviluppare le radici: va piantata in terreni sempre umidi, meglio se arricchiti da nutrienti naturali, e va innaffiata con regolarità. Questa pianta non ha particolare bisogno della luce del sole, ma la gradisce; sopporta bene sia il caldo che il freddo, purché non siano eccessivi. Soltanto in una seconda fase, quando il fiore sarà ormai appassito, si potrà spostare la pianta in un ambiente più secco e protetto dalle intemperie.

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Le proprietà benefiche del glucomannano

capsule glucomannanoGrazie ad alcune sue caratteristiche particolari, il glucomannano è particolarmente indicato per chi è a dieta, al punto da essere utilizzato come integratore alimentare da moltissime persone che seguono diete ipocaloriche e desiderano un dimagrimento assicurato patendo il meno possibile la fame. E l’azione del glucomannano è proprio quella di ridurre l’appetito, limitando così la quantità di calorie ingerite per pasto. Ciò è possibile perché questa fibra vegetale, oltre a essere estremamente vischiosa, una volta ingerita si gonfia aumentando il suo volume di quasi sessanta volte: così facendo riempie lo stomaco, stimola la percezione di sazietà e conseguentemente riduce in maniera considerevole la fame. Il glucomammano, inoltre, si scioglie facilmente in acqua o in altre bevande, e per questo motivo è molto pratico da sintetizzare in preparati erboristici e da utilizzare. Questa fibra è costituita quasi interamente da zuccheri (soprattutto mannosio e glucosio) che tuttavia il corpo umano non assimila: ciò fa sì che i livelli di glicemia dell’organismo restino costanti, una caratteristica estremamente importante per gli assuntori che soffrono di diabete. Non solo: oltre a ridurre la fame, il glucomannano impedisce all’organismo di metabolizzare – quindi assimilare – i grassi; essi, infatti, rimangono intrappolati nella fibra ed espulsi con essa tramite le feci. La sua funzione dimagrante è dunque estremamente preziosa, così come la sua capacità di prevenire il tumore del colon. Il glucomannano, infatti, intrappola ed elimina anche le sostanze tossiche, potenzialmente cancerogene, che ingeriamo col cibo. Alcuni studi, infine, evidenziano la capacità di questa fibra di regolarizzare le funzioni intestinali, aiutando in particolar modo l’intestino pigro.


Come si usa il glucomannano

glucomannanoIl glucomannano viene utilizzato dunque come integratore alimentare ed è reperibile in erboristerie e farmacie sotto forma di compresse o polvere da diluire in acqua, da solo oppure associato a sostanze dall’effetto simile. Le compresse contengono estratto secco titolato di glucomannano: il loro uso è subordinato all’approvazione del medico, il quale ne consiglierà prescriverà anche la posologia più adatta. Generalmente si assumono dalle tre alle sei compresse al giorno, ciascuna delle quali contiene 500 grammi di estratto secco; per esplicare il loro effetto anti-fame, le capsule vanno assunte prima di ogni pasto. Tuttavia questo non è il suo unico uso: in quanto sostanza vischiosa, quasi gommosa, viene utilizzata anche nell’industria alimentare e più propriamente dolciaria. Si può trovare infatti in alcuni tipi di caramelle, in alcune bevande e in piatti pronti come minestre, surgelati sughi e molti altri prodotti. Qui il glucomannano è utilizzato prevalentemente come addensante o emulsionante.




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