Sciroppo di sambuco

Caratteristiche della pianta

Il sambuco è una pianta tipica delle zone di montagna, nome scientifico Sambucus Nigra L. e appartiene alla famiglia delle Caprifoliaceae. In Italia si trova soprattutto in Alto Adige e nelle zone di montagna, essendo un arbusto ben ramificato può arrivare a diversi metri di altezza. Dalla lavorazione di questa pianta si ottiene l’omonimo sciroppo, ma anche decotti, tisane e preparati cosmetici. La fioritura del sambuco avviene tra maggio e giungo e si caratterizza per avere fiori bianchi molto profumati. Le parti più utilizzate sono i fiori e i frutti, che hanno due tempi di raccolte diverse.

Mentre i fiori possono essere raccolti tra maggio e giugno, per le bacche bisogna aspettare fino alla fine di agosto quando sono completamente mature. Le bacche mature raggiungono una colorazione quasi nerastra, molto simile ai mirtilli, mentre se sono rosse, hanno un sapore acerbo e possono anche essere irritanti. Le foglie e i fiori vengono essiccati all’ombra, mentre le bacche vanno utilizzate fresche, ma possono essere anche surgelate. Il sambuco ha principi attivi e fitocomplessi molto importanti è una pianta ricca di flavonoidi, glicosidi, vitamine A B C e tannini.

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La preparazione

bollitura sambuco Dal sambuco si ricava principalmente lo sciroppo. Ci sono varie tecniche e modalità di preparazione partendo dalla materia, il più utilizzato è la marinatura, che prevede l’immersione dei fiori in un contenitore con acqua e limoni. Si parte dalla raccolta dei fiori, che deve avvenire possibilmente durante la giornata evitando le prime ore del mattino e la sera. Una volta scelti, i fiori vanno puliti in modo accurato ma non lavati, per questo è importante raccogliere le infiorescenze in luoghi poco inquinati e lontano dalle strade. Eliminate le parti superflue e i gambi, i fiori si immergono in un recipiente di acqua e si lasciano macerare.

Ci sono varie ricette per ottenere lo sciroppo di sambuco, che prevedono l’utilizzo di altri ingredienti tra cui zucchero e acido citrico. Per un gusto più intenso e dolce si lasciano macerare in due litri di acqua quindici fiori con due limoni tagliati a metà. Dopo circa tre ore si tolgono le parti solide e si aggiungono tre chilogrammi di zucchero e sessanta grammi di acido citrico e si mescola fino a completo scioglimento. Il prodotto si lascia riposare per altre ventiquattro ore e infine si filtra.

Oltre a questa ricetta, che può essere considerata la più semplice e classica, ci sono altri metodi di preparazione. Si può aggiungere del vino oppure dell’aceto di mele e poi lasciare il composto al sole, ma in questo caso bisogna evitare che il liquido fermenti. Le dosi e i tempi di marinatura variano da ricetta a ricetta, dipende molto dai gusti personali e dalla quantità di fiori che si utilizzano.

Un altro metodo di preparazione dello sciroppo prevede l’utilizzo delle bacche, da raccogliere solo a completa maturazione, che vanno schiacciate e poi successivamente setacciate e filtrate. Il prodotto finale in questo caso sarà più denso e concentrato. Una volta ottenuta la polpa dalle bacche, il composto va versato in una pentola cui si aggiunge dello zucchero, anche in questo caso le dosi sono indicative, e si lascia cuocere il tutto a fuoco lento per circa mezzo’ora, dopo si lascia raffreddare e si imbottiglia. La conservazione deve avvenire sempre in recipienti di vetro, possibilmente scuri e chiusi ermeticamente. Lo sciroppo mantiene intatte le sue caratteristiche per diversi mesi, ma una volta aperto andrebbe conservato in frigorifero o in un luogo fresco.

Oltre alla preparazione casalinga, lo sciroppo di sambuco è anche prodotto a livello industriale, con tempi di conservazione maggiori. La commercializzazione di sciroppo di sambuco è ben sviluppata in Italia, è facile trovare questo prodotto nei negozi biologici, negli empori alimentari e anche nella grande distribuzione. Bisogna però sempre prestare attenzione all’etichetta con gli ingredienti e controllare che le materie prime provengano da agricoltura biologica.

Oltre allo sciroppo con la pianta di sambuco possono essere preparati anche tisane e decotti. I fiori e le bacche sono ingredienti tipici della cucina dell’Alto Adige, infatti, si possono preparare anche piatti di cucina e marmellate.

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Proprietà e utilizzo

schiacciatura sambucoLo sciroppo date le molteplici proprietà della pianta trova svariate applicazioni e utilizzi. Lo sciroppo ha molti principi attivi, è ricco di oligoelementi, flavonoidi, oli essenziali e acidi.

Ha proprietà sudorifere, aumenta cioè la secrezione di sudore e può essere usato in caso di febbre e raffreddore. Aiuta ad alleviare le nevralgie e i problemi provocati dalla sinusite. Ha proprietà lassative contro la stitichezza ed è un ottimo coadiuvante per la dieta.

Tra le proprietà che fanno di questo sciroppo un potente alleato del benessere e della salute ci sono la funzione depurativa e drenante. Data la presenza all’interno del succo anche di flavonoidi, lo sciroppo di sambuco svolge un’azione mirata sul sistema circolatorio e linfatico, favorendone l’attivazione, in particolare aiuta le gambe che soffrono di vene varicose e pesantezza cronica.

Lo sciroppo di sambuco si caratterizza per avere al suo interno una notevole presenza di fibre, che sono estremamente utili per svolgere un'azione dimagrante. Viene usato come coadiuvante nei casi di stitichezza e come regolatore dell’apparato intestinale. Aiuta a smaltire le scorie in eccesso all’interno dell’organismo migliorando anche il metabolismo dei grassi. Alcuni studi hanno dimostrato che un uso continuato nel tempo di sciroppo di sambuco, almeno due mesi, unito a uno di stile di vita sano e a una moderata attività fisica hanno aiutato le persone a ridurre l’accumulo di grasso in vita, riducendo i centimetri di circonferenza. Questo sciroppo ha un sapore gradevole ed è ricco di attivi e vitamine, è perfetto durante le diete dimagranti e ipocaloriche come bevanda per spezzare la fame, basta diluirne un cucchiaio in un succo o in un bicchiere di acqua fresca. Aiuta soprattutto a contrastare la fame nervosa e a percepire prima il senso di sazietà. I risultati migliori si ottengono quando lo sciroppo è assunto a stomaco vuoto diluito in acqua o mischiato con latte e yogurt, meglio se lontano dai pasti.

Non ci sono particolari controindicazioni nell’utilizzo dello sciroppo di sambuco, non bisogna però eccedere nelle dosi giornaliere consigliate. Avendo proprietà lassative, un uso eccessivo può provocare vomito, diarrea e dolori addominali.

Questo sciroppo è utilizzato anche come bevanda rinfrescante contro la calura estiva, va tenuto in un luogo fresco e asciutto, dopo l’apertura andrebbe conservato in frigorifero o in una cantina.

Altri utilizzi riguardano la cura dell’artrite e dei reumatismi, migliorando anche lo stato di salute delle ossa e delle articolazioni. Lo sciroppo ha anche proprietà emollienti e lenitive, può essere usato per contrastare stati di infiammazione localizzata, in particolare quando la pelle è irritata. Quando le infiammazioni sono maggiori e più serie, è consigliato l’utilizzo della polvere estratta dalla corteccia di sambuco.

Nel campo dell’estetica lo sciroppo di sambuco è usato per la preparazione di creme schiarenti e tonici per la pelle.


Sciroppo di sambuco: Controindicazioni del sambuco

Abbiamo visto tutti gli effetti benefici del sambuco e tutte le proprietà speciali che le bacche ed i fiori di questa pianta hanno sul nostro corpo. Tuttavia come tutti i cibi e gli alimenti, anche il sambuco può essere sconsigliato in determinati casi e può dare origine a dei problemi se viene consumato in maniera eccessiva. Esistono alcune tipologie di persone per le quali è sconsigliato il consumo di sambuco ed esistono anche degli effetti collaterali dovuti ad un consumo eccessivo di questo alimento.

Per esempio il sambuco è estremamente sconsigliato a tutte le donne incinta, alle donne che stanno allattando e a tutte quelle persone che soffrono di malattie del fegato o dei reni. In questi casi sarebbe sempre meglio chiedere un parere al proprio medico prima di procedere con l'utilizzo di queste bacche.

Oltre a questi casi particolari poi, ci sono delle circostanze nelle quali non si dovrebbero mangiare le bacche di sambuco. Per esempio quando le bacche sono acerbe non andrebbero mangiate perchè potrebbero contenere delle sostanze tossiche pericolose per il nostro corpo. Le bacche si sambuco non sono gli unici frutti di bosco e sottobosco che possono dare nausea e problemi se ingeriti acerbi e per questo è sempre bene consumarli cotti se sono ancora acerbi. Attraverso il processo di cottura infatti si eliminano e annullano le sostanze tossiche presenti nelle bacche.



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