costo bonsai

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Il costo dei bonsai

Il costo di un bonsai può andare da pochi euro a diverse centinaia di euro: a incidere sul prezzo sono numerosi fattori, quali la provenienza della pianta (e le relative spese di trasporto), la specie, la rarità, le dimensioni, il luogo in cui viene effettuato l'acquisto (in un supermercato, in un centro specializzato oppure online). Mediamente, un bonsai ficus costa attorno ai trenta euro, mentre per un bonsai di azalea viene richiesta una decina di euro in più; i più economici, invece, si rivelano i bonsai olivi, che vengono venduti anche a dodici - quindici euro.

Naturalmente, quando si parla di costo di bonsai si fa riferimento unicamente al prezzo d'acquisto; ma è evidente che molto più consistenti risultano, nel corso del tempo, le spese di manutenzione per la pianta. I bonsai, infatti, richiedono cure continue in relazione a potature, rinvasi, innaffiature e concimazioni. I costi maggiori, quindi, riguarderanno l'acquisto di terriccio, fertilizzanti, concimi e nuovi vasi.

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Le spese di manutenzione: i rinvasi

bonsaiA proposito dei rinvasi, essi riguardano semplicemente il cambio del vaso, particolarmente importante per i bonsai visto che ne devono mettere in risalto l’aspetto estetico. E’ bene precisare, per altro, che dimensioni e forma del vaso risultano correlate in maniera evidente alla grandezza e alla specie dell’alberello: per fornire una stima indicativa, comunque, si può segnalare che l’altezza del vaso deve corrispondere al diametro del tronco in prossimità del terreno. I migliori contenitori a disposizione sono quelli in gres, che garantiscono un rapporto qualità prezzo particolarmente conveniente, oltre a favorire una discreta traspirazione (fondamentale per evitare i ristagni d’acqua e quindi ridurre i rischi di marciume). Una volta acquistato il vaso (a un prezzo non superiore ai dieci euro se si tratta di gres: leggermente superiore se si tratta di terracotta, e inferiore se si tratta di plastica), si può iniziare il rinvaso collocando una griglia sui fori di drenaggio, che servirà a evitare che il terreno fuoriesca, e quindi realizzare una specie di barriera nei confronti dei parassiti animali. Sulla griglia, quindi, deve essere sistemato uno strato di terriccio, sopra il quale potrà essere collocato il bonsai, del quale sarà stata ridotta la massa radicale. Una volta che il piccolo albero è stato interrato, il terriccio va compresso intorno al tronco; può tornare utile, in alcuni casi, ricorrere a tiranti, fili e tutori per apportare le necessarie correzioni e far sì che la pianta assuma la forma desiderata.

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Le spese di manutenzione: l'acquisto del terriccio

bonsaiCome accennato in precedenza, anche l’acquisto del terriccio incide sui costi di manutenzione del bonsai. Il cambio del substrato si rivela indispensabile nel momento in cui esso, con il passare del tempo, diviene sempre più compatto e duro, andando a influenzare in maniera negativa l’ossigenazione dell’apparato radicale e la loro irrigazione. Non solo: il terriccio, con il trascorrere dei mesi, diventa sempre più povero di sostanze nutritive, e di conseguenza non riesce ad alimentare la pianta. Esso, dunque, andrà sostituito con un nuovo composto, caratterizzato da una discreta percentuale di sabbia di fiume, che offrirà al bonsai un ottimo drenaggio. Il suolo, d’altra parte, rappresenta un elemento fondamentale per favorire la crescita della pianta. Un terriccio per bonsai non può fare a meno, tra l’altro, di ghiaia fine, terriccio universale e akadama. Per quel che riguarda la ghiaia fine, il suo scopo è quello di favorire ossigenazione e drenaggio: essa costituisce il primo strato del terreno, e serve a migliorare il flusso di acqua. All’interno del terriccio universale, invece, si trovano sabbia, perlite e sfagno. Se usato da solo risulta piuttosto scomodo, per esempio perché trattiene acqua in quantità eccessive, ma all’interno di una miscela si rivela utile. Infine, l’akadama non è altro che un argilla di origine giapponese cotta e prodotta in maniera apposita per la coltivazione di bonsai: si può comprare con facilità in tutti i garden center. Prima di essere usata va setacciata, e la sua funzionalità risulta compromessa dopo venti o ventidue mesi dal primo utilizzo: per questo motivo, richiede rinvasi frequenti. Tra tutti gli elementi che compongono il terriccio per bonsai, l'akadama senza dubbio è quella con un prezzo più alto. Naturalmente, ogni specie predilige una miscela diversa: per esempio, gli alberi decidui preferiscono un terriccio composto al venticinque per cento da sabbia, al venticinque per cento da terriccio organico universale e al cinquanta per cento da akadama, mentre per le conifere il terriccio dovrà contenere sabbia al trenta per cento, terriccio organico universale al dieci per cento e akadama al sessanta per cento. La differente composizione dipende, chiaramente, dalle diverse esigenze delle piante: alcune specie possono aver bisogno di una areazione maggiore, e quindi di un terreno meno compatto; altre, invece, di una durezza superiore, in quanto desiderose di un ambiente particolarmente secco.


costo bonsai: Le spese di manutenzione: irrigazione e fertilizzanti

Infine, non bisogna dimenticare che anche l'irrigazioni determinano spese significative, anche se non sostenute, così come la fertilizzazione, che può essere messa in atto, a seconda dei casi, con concimi organici o concimi chimici, in polvere, a granuli o liquidi (da mescolare all'acqua dell'innaffiatura).



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