Potatura glicine

La potatura del glicine: perché eseguirla

La potatura del glicine si presenta come un’operazione impegnativa ed elaborata, che richiede la conoscenza di alcuni elementi al fine di eseguirla in maniera corretta e senza danneggiare la pianta. Scopo della potatura, che comunque può essere effettuata in momenti diversi dell’anno, è quello di incrementare la produzione dei fiori e al tempo stesso indirizzare la crescita del glicine moderandone il rigoglio vegetativo. Sulle piante più giovani, in particolare, la potatura effettuate nei mesi invernali e nel corso della stagione vegetativa si pone essenzialmente l’obiettivo di indirizzare e formare la struttura desiderata: è possibile coltivare il glicine in molti modi, infatti, allevandolo, oltre che come rampicante, anche come arbusto medio basso, a palmetta, su stelo a mezzo alberetto o ad albero e infine come siepe semi informale, appoggiato su recinzioni o muri.

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Intensità della potatura e vigore dei rami

potatura glicineUna norma che deve essere assolutamente rispettata spiega che tanto più intensa è la potatura, maggiore sarà la risposta della pianta, nel senso che a un numero di gemme minore corrisponde un numero di rami minore alla ripresa: rami che di conseguenza saranno caratterizzati da un vigore maggiore in quanto contraddistinti da uno sviluppo individuale superiore. Nel momento in cui si avverte la possibilità di farlo, i rami principali devono essere fatti crescere in linea orizzontale allo scopo da ottenere il miglior rigoglio possibile. Per quel che riguarda le piante adulte, sono due gli interventi di potatura eseguiti normalmente: entrambi hanno lo scopo principale di agevolare la produzione di fiori. Ma cosa bisogna fare, nello specifico? Si inizia i primi giorni di agosto, tagliando la maggior parte della massa nuova che è stata prodotta nel corso della stagione, riducendo i rami ai lati a circa quindici centimetri, corrispondenti a quattro o sei foglie, dai rami più importanti, in maniera da costituire speroni fioriferi. Nel caso in cui la potatura venga effettuata prima, a giugno o luglio, può accadere che gli speroni che si originano fioriscano nella medesima stagione. Per ottenere un numero maggiore di gemme a fiore è possibile ricorrere, comunque, anche a un procedimento più lungo e impegnativo, che tra l’altro permette anche di favorire la formazione di nuovi getti ai lati: si tratta, in pratica, di tagliare a una quindicina di centimetri di lunghezza la nuova vegetazione per tutta l’estate ogni due settimane. In questo modo, una cimatura costante consentirà di ottenere speroni più fitti e più numerosi.


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Potatura invernale

glicine Vale la pena di sottolineare che a partire da metà dicembre, per almeno cinque settimane, bisogna effettuare un nuovo accorciamento degli speroni, stavolta a dieci centimetri al massimo, lasciando due o tre gemme: su questi speroni, nella stagione seguente, spunteranno i fiori. In sostanza, la potatura del glicine si rivela indispensabile per moderare l’invadenza di tale rampicante, che può risultare eccessiva, e al tempo stesso attribuirgli una forma per quanto possibile ordinata. La potatura invernale, in particolare, viene eseguita dopo che le foglie sono cadute: i rami vengono accorciati, mentre quelli deboli vanno completamente eliminati. Se si desidera allungare la pianta, bisogna lasciare un ramo intatto, per poi indirizzarlo nella direzione desiderata secondo la forma che si preferisce. Al di là della potatura, per altro, il glicine necessita di una cura piuttosto costante. L’irrigazione, per esempio, deve essere eseguita una volta alla settimana, o anche più frequentemente in presenza di temperature particolarmente elevate. Per stimolare la fioritura alla fine dell’inverno è consigliabile somministrare alla pianta uno o due chili di perfosfato minerale; la concimazione può essere sospesa completamente a partire dal quinto anno nel caso in cui la pianta si riveli rigogliosa.


Potatura glicine: Una pianta versatile e elegante

potatura glicine La potatura del glicine, in conclusione, si propone l’obiettivo di modificare la pianta estendendone il ciclo produttivo e favorendo il suo adattamento alla fertilità. Non può essere sottovalutato, chiaramente, l’aspetto estetico. Un glicine potato, inoltre, può contare su una forma adatta a captare la luce in maniera ottimale, e al tempo stesso facilità le operazioni che verranno applicate successivamente. Il raggiungimento dell’armonia tra le radici e i rami e dell’equilibrio tra fase riproduttiva e fase vegetativa, inoltre, favorisce una produzione di qualità costante. Pianta particolarmente apprezzata nel nostro Paese, il glicine deve essere quindi potato con la massima attenzione. La linea del fusto, sinuosa ed elegante, costituisce un segno distintivo per questo rampicante sempre più utilizzato per decorare i giardini delle case italiane, anche in virtù della sua capacità di adattarsi con la massima versatilità a terreni e climi differenti. Tutto ciò di cui ha bisogno è una posizione esposta al sole. E, naturalmente, qualcuno che sia in grado di potarla in maniera corretta.