Broccolo - Brassica oleracea

Broccoli

I broccoli sono un ortaggio di grande interesse sia dal punto di vista nutrizionale sia per il loro gusto.

La loro coltura è piuttosto semplice e possono dare grandi soddisfazioni a tutti.

Il nome “cavolfiore” indica quei tipi di cavolo coltivati non per le loro foglie, ma per le loro infiorescenze. Il broccolo è quindi un fiore pronto ad aprirsi e uno dei cavoli più coltivati in Italia soprattutto nel centro e nel meridione. Il nome scientifico è Brassica oleracea.

La Brassica oleracea è una pianta biennale, coltivata per la sua infiorescenza che è la parte commestibile. Può essere di colore giallastro o verdognolo, talvolta bianco. Molto simile al cavolfiore dal quale peraltro se ne discosta per la forma meno regolare, raggiunge i 30-40 cm d'altezza e va piantato ad una distanza di 60-70 cm.

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Storia del broccolo

Il consumo di queste crocifere è diffuso fin dall’Antichità, ma fino all’inizio del 1900 è stata una verdura consumata quasi esclusivamente in Italia e praticamente sconosciuta all’estero.

La Brassica oleracea venne diffusa nel mondo dagli emigrati (in particolare quelli diretti verso gli Stati Uniti). A partire dagli anni ’50 divenne popolare anche nelle cucine americane, per poi essere conosciuto anche in Europa e tornare in voga di conseguenza nella madre patria. È infatti soltanto dagli anni ’80-90 che si trova comunemente in commercio ovunque ed è divenuto un ortaggio di utilizzo comune in tutte le regioni.

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Aspetti nutrizionali

broccolo Negli ultimi anni si è scoperto che il broccolo è un vegetale preziosissimo per la nostra salute. È infatti poco calorico, ma al contempo ricco in fibre, vitamine e minerali.

In particolare ci può fornire più vitamina C delle arance. Allo stesso tempo ha una buona dotazione di vitamine A, E, B e K. Una sola porzione da 100 gr di questo ortaggio è in grado di soddisfare le necessità giornaliere in vitamina C e K: questo aspetto si rivela molto importante durante i mesi invernali visto che si trova molto comunemente in commercio, tra l’altro ad un prezzo contenuto.

Buono è anche il contenuto in sali minerali, quali calcio, potassio, magnesio e ferro. I composto dello zolfo (il cui odore si può avvertire durante la cottura) pare abbiano effetti antitumorali.


Come coltivare

La coltivazione del broccolo è piuttosto semplice e soddisfacente per tutti. Per inserirli nel nostro orto possiamo scegliere di acquistare dei piantini presso vivai specializzati oppure dedicarci noi stessi alla semina. In quest’ultimo caso avremo sicuramente più libertà di scelta in quanto a varietà.

Le zone a clima temperato sono le migliori per la coltivazione del cavolo. Questa orticola, infatti, può essere gravemente danneggiata da gelate tardive, che provocano la stasi vegetativa e nei casi più gravi la morte della pianta. Non amano terreni troppo umidi con ristagno idrico, un periodo eccessivo di siccità può provocare la perdita del raccolto.

Il terreno migliore per i cavoli è quello di medio impasto, con una buona quantità di sostanza organica. Preparare il terreno con una fresatura o vangatura profonda, durante la quale sarebbe opportuno apportare della sostanza organica (humus, letame). Formare un piano con l'ausilio di un rastrello, coprire se possibile il terreno con della pacciamatura per evitare l'insorgere di piante infestanti. Trapiantare le piante avendo cura di interrarne anche il colletto. Le annaffiature devono essere periodiche e in funzioni delle condizioni climatiche. E' opportuno eseguire delle concimazioni di copertura almeno 2 o 3 volte con concimi ternari complessi.

IL BROCCOLO IN BREVE
Tipo di pianta  Crocifera, annuale o biennale
Altezza 45 cm-1 m
Larghezza Da 50 a 80 cm
Coltura Mediamente facile
Bisogno d’acqua Medio-alto
moltiplicazione semi
Resistenza al freddo media
esposizione Sole-mezz’ombra
terreno Profondo, argilloso, ben drenato
Distanza tra le file 60-80 cm
Distanza nella fila 40-60 cm
Germinazione: tempo e temperatura 6-8 g/ 10-25°C


Come seminare e raccogliere

Le semine vanno effettuate nel periodo che va da aprile a giugno, a seconda delle varietà. Si trapiantano un mese dopo, avendo l'accortezza di scegliere le piante più forti e scartare le più deboli. Si possono acquistare le piante già pronte al trapianto nei garden e nei centri specializzati.

Generalmente si effettua utilizzando vasetti o contenitori alveolari. Questi andranno riempiti con un del terriccio appositamente studiato, lievemente inumidito, evitando però di comprimerlo troppo. In ogni contenitore inseriremo due semi, coprendoli poi con uno strato da circa 3-4 mm di terriccio. Vaporizziamo abbondantemente. Per ottenere la germinazione nel più breve tempo possibile l’ideale è porre i vasetti all’aperto, in un’area luminosa ma senza sole diretto. Irrighiamo frequentemente e, eventualmente, copriamo per buona parte della giornata con un film plastico.

Una volta ottenute le piantine dovremo effettuare il diradamento, lasciando solamente un esemplare, quello più vigoroso, per alveolo.

Il periodo di semina è molto variabile: dipende essenzialmente dalla varietà e dalle condizioni pedoclimatiche della nostra zona. Leggiamo attentamente le indicazioni in etichetta.

In linea generale teniamo presente che nel Centro-Sud si semina da giugno fino ad ottobre. Al Nord il periodo invece è più limitato, da giugno fino al massimo a luglio.

Il calendario del broccolo
Semina al Centro-Sud  Giugno-ottobre
Semina al Nord Giugno-luglio
raccolta Settembre-marzo


Messa a dimora

La messa a dimora è molto semplice, specialmente per piantine derivanti da vassoi alveolari. La presenza anche solo di un piccolo pane di terra protegge dai rischi del trapianto e garantisce ottimi risultati.

Sarà sufficiente estrarre l’individuo (eventualmente premendo con una matita dal foro di scolo), effettuare una buca nel terreno con una paletta o un piantatore per bulbi, inserire la parte radicale e compattare bene con le mani.

La distanza tra i broccoli dipende essenzialmente dalla varietà. Alcune hanno un maggiore sviluppo e quindi è bene che tra le file vi siano circa 70 cm, sulla fila circa 50. Quelle più contenute invece avranno distanza tra file di circa 60 cm e 40 nella fila.


Raccolta

La raccolta Va effettuata al momento della piena maturazione del cavolo. Le raccolte devono essere scalate per la scarsa conservazione del cavolo (si consiglia di coltivarne di più varietà con una maturazione diversificata).


Avversità

malattie broccolo Il problema più grosso per i cavoli sono sicuramente le larve. Ve ne sono che mangiano le foglie, le radici, il colletto. Se presenti in grande quantità possono distrugge completamente il raccolto. Tra le più diffuse si ricordano la larva cavolaia, la larva della mosca, la larva della radice del cavolo, la larva della nottua del cavolo. Altri parassiti che attaccano il cavolo sono gli afidi cerosi che provocano l'arricciamento delle foglie e la malformazione delle gemme. La cura migliore contro le larve è l'utilizzo di prodotti a base di piretro e di diozinone, sostanze utilizzabili anche nella lotta contro gli afidi.

Le piante di cavolo si possono ammalare in tutti gli stadi vegetavi. Appena piantate possono subire il marciume al colletto che si manifesta con l'annerimento del colletto della pianta. La miglior cosa da fare, qualora dovesse insorgere una tale patologia, è disinfettare il terreno prima della messa a dimora di nuove piante. Quando la pianta è più sviluppata le malattie che la colpiscono maggiormente sono: alternariosi delle crucifere (si manifesta con delle necrosi a macchia d'olio), ernia del cavolo (la pianta sviluppa delle piccole escrescenze sul fusto che portano al marciume della pianta), marciume del cavolo ( le foglie dapprima si ingialliscono poi marciscono). Per prevenire queste malattie è sempre opportuno per prima cosa disinfettare il terreno con anticrittogamici. Qualora l'attacco della malattia avvenga quando ormai la coltura é in atto si dovranno irrorare le piante con dei fungicidi contenenti zolfo e ziram.


Terreno e concimazioni

Le crocifere prediligono terreni di medio impasto, profondi, ricchi di sostanza organica, ma al contempo ben drenati. Sono assolutamente da evitare i substrati acidi e quelli poveri di boro che produrrebbero alterazioni a livello dell’infiorescenza.

Appena prima di inserire le piantine si dovrà lavorare la zona fino a circa 30 cm di profondità. Volendo si possono realizzare delle cunette alte circa 20 cm in maniera che lo sgrondo delle acque risulti facilitato, specialmente in caso di terreni molto compatti e argillosi.

Per arricchire la zona è bene, all’inizio della coltura precedente (di solito qualcosa di molto esigente, come le zucchino) distribuire 300-350 kg di letame maturo ogni 10 mq, inglobandoli con attenzione. Prima della messa a dimora possiamo integrare con un fertilizzante ad alto contenuto di fosforo e potassio. L’azoto (nitrato ammonico) va invece somministrato solamente durante la crescita della pianta, a seconda della velocità di crescita. Di solito si interviene ogni 10 giorni da quanto le piantine risultano ben attecchite. Bisogna poi sospendere quando si formano le teste per evitare l’accumulo di nitrati, molto dannosi per la salute.


Cure colturali

brassica botrytis Nei primi giorni è importante annaffiare con una certa frequenza per favorire il radicamento in loco delle piantine e superare l’eventuale stress da trapianto.

Irrigazione per ottenere teste di buona consistenza e sapore è bene irrigare con una certa frequenza, ma in modiche quantità. È importante che il substrato non si asciughi mai completamente. Possiamo spargere l’acqua sia a pioggia sia in solchi posti lateralmente. Un’ottima soluzione per risparmiare risorse idriche è la predisposizione di ali gocciolanti o tubi porosi.

Verso l’autunno, se non abbiamo impiegato pacciamature plastiche non permeabili, le irrigazioni potranno anche venire trascurate, visto che le piogge non mancheranno.

Altre cure molto importante è evitare l’insorgenza di infestanti che possono rubare luce, acqua e nutrimento alle nostre colture. Per eliminare il problema alla base possiamo predisporre ad inizio coltura pacciamature plastiche.

Queste sono di enorme aiuto e aiutano, all’arrivo dell’autunno, a mantenere il substrato più caldo favorendo l’accrescimento del broccolo.

Diversamente dovremo occuparci con una certa frequenza di sarchiare il terreno, prestando attenzione a non rovinare le piante. Il piede di queste può anche essere coperto con materiale naturale quali foglie o paglia.


Avvicendamenti e consociazioni

consociazioni broccoli I broccoli traggono giovamento dall’abbinamento a molte altre piante: insalata da taglio, spinaci, visto che svolgono un’azione repellente nei confronti dell’altica e della pulce di terra. Altri ortaggi utili sono il pomodoro, il sedano e alcune aromatiche: salvia, rosmarino, issopo, timo, menta e assenzio. Tutte queste risultano repellenti nei confronti della cavolaia, vera e propria piaga delle crocifere.

È invece da evitare la vicinanza di patate, aglio, cipolla, e tutte le altre crocifere. Queste, tra l’altro, sono molto voraci e bisogna quindi evitare assolutamente di coltivarle nello stesso terreno due anni di seguito. L’ideale è farle seguire da leguminose in maniera che a quell’area si restituita una buona quantità di azoto.


Malattie dei cavoli

Benché siano facili da coltivare, i broccoli sono facilmente attaccabili da parassiti e crittogame. Le più comuni sono la peronospora, l’ernia del cavolo, la ruggine bianca, il marciume secco, l’alternariosi, tutti da prevenire tramite le rotazioni del terreno e l’eventuale uso di prodotti specifici.

Tra i parassiti animali i più temibili vi sono il maggiolino, la farfalla cavolaia e la mosca del cavolo.

La cavolaia depone le proprie uova sulle foglie. Le larve poi si cibano sia di queste, sia dell’infiorescenza, rendendo il prodotto inutilizzabile. Può essere prevenuta tramite piretrine, piretroidi o prodotti specifici per larve consentiti in agricoltura biologica.

La mosca del cavolo, invece, si nutre delle radici provocando l’ingiallimento e la morte della pianta. Anche questa si combatte con prodotti specifici.


Varietà di cavoli

broccolo calabrese Le più conosciute tra le precoci sono il calabrese (in assoluto il più diffuso), il Broccolo di Verona e il Primaticcio di Albano. Tra le tardive invece sono da segnalare il Pugliese, il Tardivo di Albano e il Nero di Napoli.


Broccolo - Brassica oleracea: Raccolta e conservazione

Si comincia quando le teste risultino ben formate, ma siano ancora ben compatte, generalmente prima che i fiori comincino ad aprirsi. Nella maggior parte dei casi la pianta non sarà da rimuovere perché si attiverà per produrre altre teste dai getti laterali.

Si dovrà cogliere solo la testa o anche le foglie alla base, seguendo i consigli del produttore.

A seconda della varietà, dell’area geografica e della resistenza al freddo, in pieno campo, la raccolta si effettua da settembre a marzo. Ogni 10 mq di coltura si ottengono generalmente 10-20 kg di prodotto.

Una volta raccolti i broccoli vanno consumati nel più breve tempo possibile in maniera da mantenere tutte le qualità organolettiche. Per conservarli l’ideale è lo scomparto predisposto nel frigorifero (chiudendoli con del film plastico).

Volendo però possono anche essere congelati: bisogna prima cuocerli leggermente, 5 minuti in acqua salata , per poi raffreddarli velocemente con il ghiaccio. Vanno poi inseriti in sacchetti appositi.

Il modo migliore per cuocerli è però sicuramente il microonde, coperti con l’apposita pellicola: ci vogliono pochi minuti e restano croccanti, non disperdendo nell’acqua le vitamine e i sali minerali.

Possono anche essere messi sott’aceto per venire conservati in barattolo.


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