Innesto vite

vedi anche: Innesto

Innesto vite: cos’è

L’innesto della vite è una tecnica agronomica atta a creare dei nuovi esemplari utilizzando un portainnesto e un nesto. Il primo è la parte basale sulla quale si dispone il nesto per dar vita a un nuovo esemplare. Questa tecnica è in grado di sviluppare una pianta con le medesime caratteristiche genetiche di quella innestata. Questa pratica è molto importante perché è in grado di migliorarne la varietà salvandola, come successe tempo fa, da dannosissime epidemie. È bene sapere che gli innesti possono essere messi in atto solo su esemplari legnosi o semi-legnosi come ad esempio la vite. Esistono innumerevoli tecniche per realizzare innesti, infatti, in alcune non si utilizzano solo il nesto e il portainnesto ma anche l’intermediario. In linea generale si recidono il portainnesto e il nesto (costituito da un ramo della pianta madre o di una sua gemma) in modo tale da farli combaciare e permettere una loro fusione che porterà alla nascita di una nuova pianta da due esemplari diversi. Prima di mettere in atto questa tecnica occorre scegliere la giusta stagione che coincide con la primavera o la fine della stagione estiva.
Innestare la vite

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Varietà da innestare

Innestare Prima di procedere con l’innesto della nostra pianta, occorre essere messi a conoscenza che non tutte le specie possono essere innestate. Gli esemplari nati da altri innesti non possono essere utilizzati per questa pratica. Molto adatta invece la vite selvatica (quella europea e americana), dove si utilizza come portainnesto quella americana che è risultata essere molto resistente alla filossera, mentre come nesto si utilizza la varietà europea dalla quale si ricavano uva e vino. È bene sapere che l’innesto non può essere praticato tra un esemplare americano e uno canadese (quest’ultima varietà ha una funzione esclusivamente ornamentale). Quest’ultima, inoltre, si propaga mediante seme, propaggine o talea. Riguardo alle tecniche d’innesto della vite si può scegliere tra i seguenti innesti: a triangolo, a spacco inglese doppio e semplice, a zeta, a ponte, a maiorchina, a occhio, a scudetto, a scheggia e a stella. Secondo la tipologia scelta, la moltiplicazione delle viti si attua dalla fine della stagione invernale alla fine di quella estiva.

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Innesto vite a spacco

Innesto a spacco L’innesto della vite a spacco appartiene alla categoria degli innesti legnosi giacché lo spacco si pratica nella parte legnosa del portainnesto. Questa tecnica è indicata per quei rami più vigorosi delle piante adulte. Si parla di spacco semplice o doppio spacco inglese. Con il primo si recide il raggio del tronco del portainnesto nel quale si posiziona la marza (o il nesto) costituita da un rametto contenente 2 o 3 gemme. Con il doppio spacco inglese invece, si pratica un taglio in tutto il diametro del tronco del portainnesto per poi posizionare i tralci contenente sempre tra le 2 o 3 gemme. È bene essere messi a conoscenza che i tagli si praticano con un coltello adatto per gli innesti, le marze devono essere state prelevate durante la normale potatura invernale. Tutti gli elementi necessari per la messa in atto dell’innesto della vite devono essere sani, privi d’infezioni e lesioni. È bene sapere che l’innesto non si termina con il far combaciare la marza al portainnesto, occorre avvolgere attorno a questa nuova struttura della carta adesiva e del mastice, ed eventualmente un laccio in modo tale da tenere fermo l’innesto.


Innesto vite a occhio

Innesto a occhio L’innesto della vite a occhio è anche chiamato a scudetto o a gemma, e viene utilizzato per la moltiplicazione di alberi da frutto e ornamentali. È bene sapere che con questa pratica non si raggiungono gli stessi risultati dell’innesto a spacco, in quanto, il nesto è costituito da una gemma recisa dai giovani e vigorosi rami. Prima di procedere occorre avere a disposizione un coltello disinfettato e atto alla pratica dei tagli per innesti, una gemma e un portainnesto in salute. A questo punto si pratica un taglio a T nella corteccia del portainnesto (le dimensioni di quest’ultimo non devono superare il centimetro e mezzo circa), si sollevano i due lembi e si colloca la gemma che è stata prelevata durante il mese di luglio; si conclude con l’avvolgere attorno all’innesto del mastice o della plastica, in modo tale da agevolare la germogliazione della nuova pianta.



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