Olivo innesto

vedi anche: Innesto

L'innesto a occhio o scudetto

Uno dei metodi con i quali viene praticato l'innesto per quanto riguarda l'olivo è quello detto a occhio o a scudetto. Viene così definito perché è necessario prelevare una gemma della pianta, mantenendo una piccola porzione di corteccia insieme ad essa. Si può effettuare sia con una gemma dormiente, quindi in settembre circa, sia con gemma vegetante verso marzo.

Viene fatta un'incisiome a T sul portainnesto, successivamente viene inserito lo scudetto che rappresenta la marza, stando attenti a lasciar fuoriuscire la gemma. Se entro due settimane la corteccia della gemma risulta verdeggiante, si può dedurre che l'attecchimento sia riuscito, qualora invece si abbia un rigetto sarà possibile ritentare l'innesto. Importante spalmare di mastice la parte interessata e legare con rafia per mantenere fermo l'innesto.

Innesto olivo.

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Innesto a corona

Innesto a corona. L'innesto a corna è particolarmente conosciuto perché è praticabile direttamente anche sul tronco dell'olivo o su rami di grosso calibro. Innanzitutto è necessario tagliare l'albero, il taglio deve essere preciso e bisogna evitare di rovinare i margini. Una volta effettuata questa operazione si procede ad effettuare dei tagli, solitamente dai tre ai dieci, tra la corteccia ed il legno per una lunghezza di circa dieci centimetri.

In queste fessure andranno inserite le marze, una per ogni incisione, facendo combaciare i tessuti freschi dei bastoncini con quelli del portainnesto. Questa operazione è fondamentale per la buona riuscita dell'innesto. Le marze sono, in questo caso, rametti che devono essere dell'anno precedente con una coppia di foglie sull'estremità, le quali andranno poi spuntate a metà prima dell'innesto. Il tutto deve essere ovviamente ricoperto di mastice e legato con rafia.

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Innesto a spacco

Innesto a spacco. L'innesto a spacco non è particolarmente utilizzato, probabilmente è il meno usato. Viene effettuato tagliando il legno, in modo similare a quanto fatto per l'innesto a corona, successivamente si utilizza l'innestatoio per effettuare uno spacco longitudinale profondo circa 10 centimetri. Le marze devono essere preparate con la punta a cuneo ed inserite nel portainnesto alle due estremità dello spacco.

Per questa operazione viene prima inserito nella fessura un cuneo di legno, per facilitare la manovra. Indispensabile, anche qua, è assicurarsi che i tessuti freschi delle marze combacino perfettamente con quelle della pianta ospitante, al fine di massimizzare le possibilità di riuscita. Viene ovviamente cosparsa la zona di mastice e legato il tronco. I rametti dovranno essere presi da esemplari giovani e sani ed essere innestati all'inizio dell'autunno o della primavera.


Olivo innesto: Innesto a cella

Ulivo innestato. L'innesto a cella è un pochino più complicato. Deve essere effettuato un taglio obliquo sul tronco, diretto verso l'interno del fusto ed uno perpendicolare al fusto. Sono proprio questi incavi che si ottengono che vengono definiti celle e danno il nome all'operazione. La marza di olivo, in questo caso, sarà abbastanza piccola e con un paio di gemme.

Dovrà essere inserita tra la corteccia del portainnesto ed il legno, in modo tale da favorire la vegetazione e dovranno essere sempre utilizzate marze di un anno di vita. Viene utilizzato questo metodo ad esempio negli esemplari di olivo adulto, per trasformare la fisionomia della pianta e creare nuove branche dove lo si desidera. Dato l'ancoraggio molto saldo della marza non vi è necessità di legatura come invece avviene in tutti gli altri tipi di innesto.