Orchidee in vaso

vedi anche: Orchidee

Orchidee in vaso

Dal punto di vista botanico non esiste una pianta che porti il nome di orchidea, vi è invece la famiglia delle Orchidaceae, che comprende diversi generi, migliaia di specie e un numero incredibilmente grande di ibridi. Molte orchidee hanno esigenze particolari, sono piante molto difficili da coltivare persino in serre specializzate, mentre altre possono vivere anche in casa. Le norme di coltura infatti non differiscono da quelle raccomandate per molte piante d'appartamento come l'Anthurium, l'Aphelandra o il Codiaeum.
Orchidea in vaso

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Provenienza delle orchidee

Orchidea in vaso E' interessante conoscere dove e come vivono le orchidee nel loro ambiente d'origine per comprenderne meglio le loro esigenze naturali. Esse sono largamente diffuse in tutto il mondo e sono assai numerose nelle regioni tropicali e equatoriali e crescono anche spontanee nelle zone temperate. Nelle foreste tropicali vivono come epifite, sono cioè abbarbicate ai tronchi degli alberi e si nutrono sia attraverso le radici aeree, che a volte raggiungono vari metri di lunghezza, sia per mezzo dell'apparato radicale assai ridotto, assorbendo il nutrimento dai residui organici in decomposizione, che si accumulano nelle fenditure dei rami e dei tronchi. Nelle zone temperate, crescono spontanee sul terreno come qualsiasi altra pianta e vengono perciò chiamate orchidee terresti e considerate rustiche.

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    Caratteristiche generali

    Orchidea in vaso Tutte le orchidee sono perenni e hanno vita molto lunga e vi sono piante che vivono anche 40 o 50 anni e questo non costituisce un'eccezione. Anche i fiori, di ricercata bellezza, hanno lunga durata tanto sulla pianta che recisi. E' interessante conoscere il motivo per cui le orchidee si conservano così a lungo. Potrai notare che l'impollinazione avviene, in modo naturale, grazie all'intervento di insetti o di altri animali, come l'uccello mosca e i pipistrelli, che prelevano e trasportano il polline da un fiore all'altro. Mancando questi animali, e non potendo quindi avvenire la fecondazione, le orchidee, per un innato senso di conservazione, mantengono a lungo e perfettamente integra la loro freschezza, in attesa che questo avvenga.

    A seconda delle specie, le orchidee hanno dimensioni diversissime, ve ne sono con fusti lunghi più metri e altre non più alte di qualche centimetro. Sono tutte erbacee con radici ingrossate e tuberose, a volte stranamente ramificate, o costituite da rizomi. Le orchidee sono poi caratterizzate da una grande varietà di fiori e di infiorescenze, molte specie hanno fiori particolarmente belli per stranezza di forma e dimensioni o per la tonalità variatissima dei colori, mentre altre specie producono piccoli fiori riuniti, a volte, in infiorescenze di vario tipo.


    Vasi, terriccio e rinvaso

    Per le orchidee terrestri andranno bene i normali vasi di terracotta o di plastica, per le orchidee epifite saranno più adatti i panieri di filo zincato o i cestelli di legno o di bambù, che permetteranno la fuoruscita delle radici in cerca di umidità e nutrimento.

    Le orchidee, a seconda della specie e dell'età della pianta, richiedono un composto del tutto particolare, assolutamente indispensabile per una buona coltivazione. Il terriccio adatto alle orchidee epifite è costituito da due parti di radici di osmunda, due parti di sfagno e una parte di radici di polipodio, mentre per le orchidee terrestri il composto sarà costituito da due parti di terra di foglie, una di terra molto fibrosa, di brughiera, e una parte di terra di castagno. A questi terricci dovrai aggiungere poi altri composti come ossa ridotte in polvere, foglie di faggio e di quercia finemente sminuzzate e, ancora, pezzetti di mattone e di carbone di legna.

    Il rinvaso, che puoi farlo ogni 2 o 3 anni, è un'operazione piuttosto delicata. Innanzitutto prima del rinvaso il composto dovrai uniformemente inumidirlo, poi devi lavare e disinfettare tutti i contenitori. I cestelli dovrai foderarli di sfagno o torba in modo da impedire al terriccio di fuoruscire con l'acqua delle innaffiature. I vasi di terracotta o di plastica dovrai riempirli per un quarto con cocci e inoltre, dovrai aggiungere un piccolo strato di terriccio, sul quale appoggerai le radici della pianta, in modo che il germoglio apicale sia a 4 centimetri circa dal bordo del vaso. Completerai quindi con altro terriccio che dovrai comprimere con delicatezza e che giungerà a 1 centimetro circa dal bordo del vaso, spazio, questo, necessario per l'acqua delle innaffiature. Durante il rinvaso si spezzerà inevitabilmente qualche radice, non devi preoccuparti, si riprodurrà con facilità. Ricordati che dopo il rinvaso, la piante non dovrai assolutamente bagnarla per almeno 15 giorni, poi dovrai mantenere attorno alla pianta una buona umidità, assicurata con regolari e abbondanti nebulizzazioni, infatti, solo così, in breve tempo, l'orchidea riprenderà nuovamente a vegetare perché le radici si saranno riprodotte e adattate al nuovo composto.


    Scelta dell'orchidea da vaso

    orchidea in vaso Se desideri coltivare le orchidee, in appartamento devi, necessariamente, procedere a una scelta che va fatta soprattutto in base alla temperatura a cui la pianta si adatta, quindi escludi quelle allevate nelle serre calde che richiedono temperature e umidità elevatissime. Cerca invece delle orchidee allevate nelle serre temperate, che sono le più adatte a vivere in casa per le loro esigenze conciliabili con l'ambiente dei nostri appartamenti. Le specie di orchidee ibride di fioritura e resistenza più indicate per i vasi e quindi a poter vivere nei nostri appartamenti sono: Cattleya, Laelia, Oncidium,Cymbidium, Paphiopedium, Cypripedium, DendrobiumEpidendrum e Odontoglossum.




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