Il Caffè

Il caffè in casa

La coffea arabica è un arbusto o piccolo albero originario dell’Etiopia e dello Yemen; l’altra specie più nota di caffè è coffea robusta, diffusa in natura in molte zone tropicali dell’Africa. Da queste due specie hanno avuto origine svariate varietà cultivar e ibride, diffuse in coltivazione in gran parte delle regioni tropicali del globo, dall4asia al sud America. Producono un ampio arbusto, che può raggiungere i 6-8 m di altezza; in appartamento si coltiva in vaso, e in genere non suepra i due metri di altezza. Produce un fusto slanciato, dall’aspetto irsuto, con chioma ampia, tondeggiate; le foglie sono ovali, o lanceolate, lucide, di colore verde scuro. I fiori sbocciano sul legno vecchio, direttamente sul fusto e sui rami, sono di colore bianco, e ricordano vagamente le zagare. ai fiori seguono i frutti, delle drupe di colore verde, che ricordano delle olive, che a maturazione divengono rosso vivo. All’interno dei frutti sono presenti due piccoli semi verdi, che tostati e lavorati divengono il caffè che molti di noi usano bere ogni mattina. Il caffè è una delle piante più coltivate al mondo, e tale coltivazione ha naturalizzato la pianta anche in luoghi ben lontani dalle zone di origine.

Le piante coltivate in appartamento sono sempreverdi, come le sorelle coltivate in natura, ma spesso non producono né fiori, né frutti se coltivate in vaso in appartamento.

Caffe

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Come coltivare il caffè

Caffe La coltivazione del caffè come pianta d’appartamento non è particolarmente difficile. Come tutte le piante provenienti dalle aree tropicali necessita di temperature mediamente alte in ogni mese dell’anno unite ad un alto tasso di umidità e un’ottima illuminazione.

La pianta di caffè viene coltivata come pianta da appartamento per il suo fogliame decorativo; in pratica diciamo che si coltiva come una pianta di ficus, quindi come la gran parte delle piante tropicali. Necessita di un buon terriccio, possibilmente con ph acido, profondo, fertile, e molto ben drenato. Si posiziona in una zona della casa ben luminosa, ma senza luce solare diretta, lontano da fonti di calore dirette, e possibilmente in una zona della casa con un buon ricambio d’aria, per evitare lo sviluppo di parassiti; evitiamo comunque zone dove possa venire colpita da aria eccessivamente fredda. Si annaffiano con regolarità, attendendo sempre che il terreno asciughi tra un’annaffiatura e l’altra; possono sopportare brevi periodi di siccità, quindi nell’indecisione è consigliabile annaffiare una volta di meno piuttosto che una volta di troppo.

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Origini e storia

La pianta del caffè (Coffea arabica) appartiene alla famiglia delle Rubiaceae. È originaria dell’Africa orientale, in particolare dell’Etiopia. La sua coltivazione è però oggi distribuita in tutte le aree tropicali e subtropicali del mondo, dall’Africa, all’Asia all’America Latina.

Si tratta di un arbusto sempreverde che, in piena terra e nelle giuste condizioni, può raggiungere i 10 m di altezza. Le foglie sono verde medio, lucide e di forma ovale. Sono la maggiore attrattiva per quanto riguarda gli esemplari utilizzati come pianta da interno. La fioritura avviene in piena estate: i singoli capolini, a gruppi anche di 15, sono di un bel bianco brillante ed emanano un profumo dolce e aromatico. Da questi si sviluppano dei piccoli e graziosi frutti lucidi: prima verdi, poi gialli e infine rossi, sempre più scuro, fino alla completa maturazione: all’interno si trovano due semi (quelli che chiamiamo “chicchi”).

IL CAFFÈ IN BREVE
Famiglia, genere, specie Rubiaceae, Coffea Arabica
Tipo di pianta Arbusto da frutto
Origine Africa orientale
Fogliame Sempreverde, ovale, lucido
Portamento Eretto, conico o piramidale
Uso Pianta d’appartamento o da serra temperata
Altezza a maturità Fino a 5 m
Velocità di crescita lenta
Manutenzione Alta
Necessità idrica media
Temperatura minima 14°C
Temperatura ideale 18-21°C
Esposizione Molto luminosa, no pieno sole
Terreno Ricco in sostanza organica, ben drenato
Concime Ogni 15 giorni, per piante fiorite o pomodori
pH suolo subacido
Umidità suolo alta
Umidità ambientale alta
Propagazione talea, semina


Esigenze colturali pianta del caffè

pianta del caffè Da marzo a ottobre le annaffiature saranno abbastanza regolari, nel resto dell’anno si annaffia solo sporadicamente. Nella stagione vegetativa si fornisce un buon concime per piante verdi, ogni 12-15 giorni; ricordiamo di scegliere per le piante verdi un concime bilanciato, con pari titolo di azoto, fosforo e potassio. Quando scegliamo un concime controlliamo sempre che contenga, oltre ai soliti tre macroelementi, anche microelementi come magnesio, ferro, boro, zinco, manganese; la loro presenza è importante e fondamentale, come quella dei macroelementi, se i concimi che utilizziamo non contengono microelementi (come spesso accade nei fertilizzanti di scarsa qualità) le nostre piante in vaso tenderanno negli anni a deperire irreparabilmente.

Gli esemplari di coffea coltivati in vaso non sono particolarmente rigogliosi, quindi in genere non è necessario potarli.

Se possibile ricordiamo di portare le nostre piante all’aperto durante la bella stagione, in modo che godano di un clima più ventilato e fresco.

Il caffè è una pianta tropicale, che mal sopporta temperature inferiori ai 10°C; sembra però che la fioritura venga stimolata dal giusto succedersi delle stagioni, è quindi più probabile che produca fiori la pianta coltivata in serra piuttosto degli esemplari costretti in appartamento per tutto l’arco dell’anno. Se non disponiamo di una serra possiamo in inverno ricoverare il nostre esemplare di caffè in un vano scale luminoso e poco riscaldato.


Pregi e difetti del caffè

Caffe Le piante di caffè vengono coltivate da millenni, per produrre la famosa bevanda, utilizzata ormai in tutto il mondo; il caffè contiene un alcaloide che tutti conosciamo: la caffeina; talvolta lodata, spesso demonizzata. La caffeina esplica una azione tonica e stimolante ben conosciuta da tutti; non tutti sanno forse che tale alcaloide è presente, oltre che nel caffè, anche ne te, nella cola, nel cacao, nel guaranà. La caffeina è una sostanza psicoattiva, che favorisce lo stato di veglia e allontana il sonno; esplica anche l’azione di aumentare per breve tempo e lievemente la circolazione sanguigna, quindi è sconsigliata in caso di ipertensione. La caffeina esplica la sua azione rapidamente, e tende con il tempo a favorire la sua tollerabilità, tanto che un uso costante e in grande quantità tende a rendere i suoi effetti blandi o nulli. In genere se ne sconsiglia il consumo da parte dei bambini. In dosi massicce la caffeina potrebbe portare anche alla morte, ma per raggiungere tale effetto sarebbe necessario ingerire centinaia di tazzine di caffè in un breve arco di tempo. Oltre a venire utilizzata per produrre la famosa bevanda, la caffeina esplica la sua azione anche a livello topico, viene infatti utilizzata in creme e pomate anticellulite e snellenti.


Clima ed esposizione per il caffè

Sotto questo punto di vista è piuttosto delicata: non sopporta assolutamente il freddo. La temperatura minima a cui può essere esposta è 14°C. L’ideale è però tenerla sempre in un range tra i 18 e i 21°C, con poca escursione tra il giorno e la notte.

Per ottenere i migliori risulti l’ideale sarebbe crescerla in una serra temperata o in veranda riscaldata: otterremo ottime condizioni di luce, temperatura e umidità. Buoni risultati si ottengono anche però in appartamento. L’importante è garantire un’esposizione estremamente luminosa, evitando però il sole diretto (che potrebbe causare scottature fogliari). Le finestre a Sud e a Ovest sono le migliori: schermiamole con una tenda chiara durante l’estate.


Coltivare il caffè all'esterno

caffe in vasi decoro Il caffè può essere spostato all’esterno all’arrivo della bella stagione, quando le temperature minime non scendano sotto i 15°C (idealmente da metà maggio-inizio giugno). Scegliamo una collocazione luminosa, ma non assolata e molto riparata, magari sotto un pergolato o un albero a foglia caduca. Importante è anche che non vi siano correnti d’aria che possono causare improvvise cascole fogliari.

Teniamo presente che la fioritura risulterà sicuramente meno abbondante di quella che avremmo avuto in condizioni climatiche controllate.


Piantare il caffè

piantare caffè Piantine di buone dimensioni vengono vendute abbastanza comunemente nei vivai, di solito in primavera. Quello è anche il periodo giusto per effettuare un rinvaso, dato che il caffè, per crescere vigorosamente, necessita di molto spazio per l’apparato radicale. Inoltre un grande contenitore aiuterà a mantenere alta l’umidità ambientale. Scegliamone uno di almeno 45 cm di diametro e profondità. Per esemplari adulti non scendiamo mai sotto i 60 cm in ogni dimensione.

Sul fondo creiamo uno spesso strato drenante. Sui fori di scolo poniamo un coccio di terracotta: è infatti estremamente importante che non si otturino e garantiscano un’ottimale fuoriuscita dei liquidi in eccesso. Inseriamo la pianta e riempiamo con terriccio per piante fiorite, accertandoci che contenga una buona quantità di ammendante.

Le piante andranno rinvasate al massimo una volta ogni due anni, apportando molta materia organica.


Irrigazione del caffè e umidità

caffè piantagioni Per la sua salute è imprescindibile mantenere il substrato fresco e un’altissima umidità ambientale, specialmente da marzo a novembre, all’aumentare delle temperature. In questo periodo è bene apportare acqua circa 2 volte alla settimana: non lasciamo mai asciugare completamente il suolo (accertiamocene inserendo un dito in profondità), ma, allo stesso tempo, evitiamo ristagni idrici (e anche l’uso di sottovasi), causa frequentissima di marciumi radicali.

Una bella pianta si ottiene tuttavia solamente in un ambiente molto umido: in questo ci possono aiutare umidificatori elettrici e vaporizzazioni fogliari. Il primo segno di carenza, sotto questo punto di vista, sono gli apici fogliari secchi.

Per tutti gli usi preferiamo sempre acqua demineralizzata o piovana: la salinità eccessiva può portare alla comparsa di macchie scure sul fogliame.

IL CALENDARIO DEL CAFFÈ
Rinvaso Marzo-maggio
Potatura Maggio-giugno
Fioritura Giugno-ottobre (nelle giuste condizioni in ogni periodo dell’anno)
Raccolta Da 6 a 12 mesi dopo la fioritura
Semina Primavera inoltrata
Talea estate
Riposo vegetativo Ottobre-marzo


In inverno

Se teniamo la pianta in casa, in una stanza mediamente riscaldata (15-18°C) dovremo ridurre le irrigazioni. Di solito si interviene solo quando comincia a seccarsi la metà inferiore del vaso: indicativamente una somministrazione settimanale di acqua è sufficiente.

Anche la luce può essere un po’ ridotta, anche se normalmente la sua intensità cambia naturalmente per effetto della stagione. In questo periodo (con temperature interne invece intorno ai 20°C, in una camera riscaldata) possiamo anche esporla al sole diretto, che raramente la danneggia.


Concimazione del caffè

piantine di caffè Il caffè è una pianta molto esigente sotto questo aspetto: in particolare risente velocemente della carenza di microelementi. Per ottenere buona crescita, fioritura e fruttificazione apportiamo ogni 15 giorni un concime liquido ad alto tenore di potassio (vanno bene quelli per piante fiorite o per pomodori). Ad inizio inverno è bene spargere sulla superficie qualche manciata di stallatico sfarinato ben stagionato, da inglobare al terriccio con delicatezza.


Potatura e pulizia della pianta di caffè

La pianta, se in buone condizioni pedoclimatiche, può crescere anche fino a 5 metri di altezza. Generalmente la sua dimensione viene mantenuta più contenuta grazie a potature e cimature che la rendono anche più compatta e esteticamente gradevole. I tronchi, inoltre, lignificano meglio e si ramificano più efficacemente. Si taglia poco sopra la 3a o 4 a gemma: da lì nasceranno dei rami secondari che andranno ulteriormente cimati.

Questo tipo di intervento si effettua alla fine della primavera, solamente su piante in piena forma: quelle che stentano potrebbero subire un ritiro della linfa e un disseccamento rameale.


Parassiti e malattie della pianta di caffè

Il caffè purtroppo è sensibile a molti patogeni e fisiopatie.

Molto frequente è la clorosi, causata da carenza di microelementi: concimiamo con prodotti completi e evitiamo l’uso di acqua calcarea per le irrigazioni.

Altri problemi frequenti sono la ruggine e l’antracnosi: solitamente le piante robuste non vengono colpite. In caso di forti attacchi usiamo anticrittogamici specifici, rimuovendo prima tutte le foglie o i frutti colpiti.

Parassiti comuni sono afidi, cocciniglia e ragnetto rosso. Quest’ultimo si previene e combatte con un’alta umidità ambientale, gli altri impiegando prodotti specifici (soprattutto per attacchi gravi).


Propagazione delle piante di caffè

semi caffè Nuove piantine si possono ottenere tramite semina o tramite talea

Semina: si effettua impiegando chicchi freschissimi, visto che la loro capacità germinativa dura solo qualche settimana: compriamoli direttamente e da rivenditori affidabili, possibilmente specializzati in piante tropicali. Vanno sempre conservati a temperature alte, di almeno 25°C.

Poniamoli sul substrato (o su della carta assorbente): manteniamo l’ambiente molto umido e con una temperatura costante tra i 25 e i 28°C. La germinazione è molto lenta: possono essere necessari anche due mesi. In seguito spostiamo delicatamente le piantine in vasi di almeno 40 cm di profondità e concimiamo adeguatamente.

Talea preleviamo, in estate, dei rami dell’anno: devono essere solo parzialmente lignificati. Inseriamoli in un substrato molto leggero e manteniamo sempre umido (mettiamo un cappuccio in plastica trasparente. Aeriamo però spesso per evitare che insorgano marciumi. La radicazione dovrebbe avvenire nel giro di 30-40 giorni, poi potremo trasferire nel vaso definitivo.


Raccolta del caffè

Prima di fruttificare la pianta deve raggiungere l’età adulta: generalmente non avviene prima del 4° anno. I frutti maturano molto lentamente: a seconda del clima possono impiegare da 6 a 12 mesi. La fioritura, come la fruttificazione, possono avvenire in qualsiasi momento dell’anno e la pianta può portare contemporaneamente fiori e frutti, anche a diversi stadi di maturazione. Nei nostri climi è però molto difficile arrivare ad una piena maturazione.

I frutti si raccolgono quando diventano di un bel rosso scuro, quasi granata: si aprono e si estraggono da ognuno uno o due chicchi. Prima di utilizzarli vanno torrefatti (nel microonde, in forno o in padella) e macinati.

Per conservarli ottimamente è bene metterli in un barattolo ermetico, tenuto al buio e a temperatura costante.


Il Caffè: Storia e curiosità sul caffè

Le due varietà più diffuse di caffè sono il Robusta e l’Arabica. Il secondo è molto più pregiato perché più aromatico, ma anche molto più delicato e difficile da coltivare.

I primi a coltivare e ad utilizzare questi grani sono stati gli Arabi, a partire dal XV secolo, in Yemen, nella città portuale di Mocha (da cui deriva il nome di una varietà e della caffettiera). Il nome caffè invece deriva dall’arabo “qahwa” che significa “rinvigorente”

In primi europei lo conobbero a metà del Cinquecento a Costantinopoli, ma l’importazione cominciò solamente un secolo dopo, all’apertura dei primi caffè a Vienna.



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