Potos

Il Pothos

Il pothos è una delle piante d’appartamento più amate: la sua coltivazione è infatti davvero alla portata di tutti. Si adatta facilmente alle condizioni ambientali delle nostre case, ha una crescita vigorosa e, grazie alle sue foglie spesse e variamente colorate, può rallegrare ogni angolo della nostra abitazione.

Si tratta di una delle più tipiche piante da appartamento, il nome latino è Scindapsus, o epipremnum, o anche Pothos; comunemente vengono chiamati pothos, anche se il nome scientifico pothos ora identifica un'altra specie di piante. Sono piante erbacee rampicanti o prostrate, originarie delle isole del Pacifico.

I Potos sono decisamente molto facili da coltivare, e sopportano tranquillamente anche condizioni di vita che porterebbero ad un rapido deperimento qualsiasi altra pianta da appartamento: caldo secco, aria priva di umidità, polvere, angoli bui, prolungata siccità; i pothos sembrano resistere anche al giardiniere più svagato, che si scorda delle sue piante.

Forse questo è uno dei motivi che ha reso i pothos così diffusi, delle piante di grande successo, anche per la bellezza del loro fogliame brillante

I potos hanno grandi foglie ovali o cuoriformi, lucide, leggermente cerose, spesse e rigide, che si sviluppano su lunghi rami volubili, da cui spuntano radici aeree che permettono alla pianta di abbarbicarsi su qualsiasi sostegno; tipicamente i pothos si coltivano come rampicanti, ponendo nel loro vaso un tutore alto fino a un paio di metri, su cui la pianta si sviluppa; le varietà a foglie piccole spesso si coltivano in paniere appesi, come piante ricadenti.

Esistono molte varietà di pothos, generalmente con fogliame variegato di giallo, di bianco, di bianco rosato.

potos

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Descrizione e origini del Potos

La pianta che comunemente è conosciuta come pothos (o anche potos) in ambito botanico viene denominata Epipremnum : si tratta di una liana originaria di tutta l’area dell’Oceano Indiano. Le circa 40 specie che compongono il genere (della famiglia delle Araceae), crescono nell’ambito delle foreste pluviali, aggrappandosi agli alberi, sia con il lungo stelo sia tramite le radici aeree, in un ambiente estremamente caldo ed umido.

In natura possono diventare piante davvero imponenti, superando i 6 metri complessivi di lunghezza e riuscendo, così, a raggiungere le parti alte della vegetazione per approfittare maggiormente della luce e delle piogge. Le foglie sono grandi, spesse e quasi coriacee. I loro colore di base va dal verde scuro al verde chiaro più o meno acido e sono quasi sempre presenti macchie e variegature. La lamina appare inoltre compatta e lucida, rendendo l’insieme davvero gradevole. La fioritura avviene solamente allo stato spontaneo o quando vengono coltivate in apposite serre: è composta da una spata , crema o verde chiaro, e da uno spadice (come per molti altri esponenti della stessa famiglia). Prodotti alla fine della stagione secca.

In ambito domestico possiamo decidere di impiegarla come rampicante (con appositi supporti) o come decombente, facendo pendere gli steli da cestini appesi. Durante i mesi invernali può essere tenuta solo in casa, ma all’arrivo della primavera trae grande giovamento dall’essere spostata all’esterno, su di un balcone o in giardino, avendo cura di dare la giusta illuminazione ed umidità.

IL POTHOS IN BREVE
Nome comune Photos, potos
Famiglia e nome latino Araceae, Epipremnum o Scindapsus, più di 40 specie
Tipo di pianta Liana legnosa o erbacea, a portamento rampicante o decombente
Colore delle foglie Verde chiaro o scuro, frequenti macchie e variegature
Fogliame persistente
Lunghezza/larghezza da adulta Fino a 2 m (in coltivazione)
Coltivazione facile
Irrigazioni frequenti
Umidità ambientale rapida
crescita Fino a 2 m (in coltivazione)
Temperatura minima 14°C
Temperatura ideale 18-25°C
Riposo vegetativo 15-18°C
Substrato Leggero, quasi inerte, molto drenante (bark, fibre vegetali, sabbia, perlite)
pH substrato Preferibilmente acido o subacido
Parassiti e malattie Molto sana, teme i ristagni idrici
Propagazione Talea in terra o in acqua
Esposizione Luce molto intensa, ma mai diretta
Utilizzo Da vaso, come rampicante o decombente in cestini
Terreno Leggero, subacido (molta torba e sabbia)


  • Potos Genere di circa 40 specie di piante rampicanti, sempreverdi, originarie dell'Asia sudorientale, caratterizzate da grandi foglie molto decorative.In natura queste piante raggiungono altezze superiori...
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Coltivare il Potos

potos bianco Come riferito prima, queste piante sono veramente di facile coltivazione,e non si arrendono di fronte a nulla: mettetele in un angolino buio, smettete di annaffiarle, dimenticatevele e quando ritroverete il vostro pothos sarà ancora vivo e vegeto.

Chiaro che per avere una pianta sana e rigogliosa è sempre bene garantirle le giuste condizioni di coltivazione, sicuramente otterremo una pianta co fogliame più lucido e con colori più vivaci, oltre ad uno sviluppo più rapido e ricco nel corso dei mesi.

Per coltivare al meglio il potos poniamolo a dimora in un vaso non eccessivamente grande, con del terriccio universale; evitiamo i vasi eccessivamente grandi, che sembra non siano graditi ai pothos.

Per tutto l'arco dell'anno teniamo la pianta in un luogo dove la temperatura non scenda mai al di sotto dei 12-15°C, o ne soffrirà parecchio.

Preferiamo posizioni abbastanza luminose, non colpite dai raggi diretti del sole; i pothos sopravvivono anche in luoghi bui, è in ogni caso consigliabile scegliere una zona della casa con un po' di luce filtrata.

Annaffiamo con regolarità, attendendo sempre che il terreno sia perfettamente asciutto prima di annaffiare nuovamente; evitiamo gli eccessi di acqua, poco graditi al pothos; piuttosto che eccedere, annaffiamo una volta di meno, queste piante sopportano benissimo la siccità. Ogni 12-15 giorni, da marzo a settembre, aggiungiamo all'acqua delle annaffiature del concime per piante verdi.

Se la pianta tende a produrre ramificazioni eccessivamente sottili e poco vitali non esitiamo a potarla, e in caso anche a rinvasarla, cambiando tutta la terra contenuta nel vaso.

IL CALENDARIO DEL POTHOS
Rinvaso Febbraio-marzo (ma si può operare in tutte le stagioni)
Talea Marzo-maggio
Potatura aprile
Cimatura Aprile-settembre
Concimazione intensiva Aprile-settembre (ogni 15 giorni)
Concimazione leggera Ottobre-marzo (ogni 30 giorni)
Riposo vegetativo Novembre-marzo (non strettamente necessario)
Spostamento all’esterno Maggio-settembre


"rubare" la pianta della vicina

potos foglia Spesso ci capita di vedere in caso di un'amica una bella pianta, che non troviamo in vivaio; nel caso del potos possiamo tranquillamente propagarlo "rubando" un piccolo pezzo di piante nel luogo dove l'abbiamo vista. Chiaro che il termine rubare è improprio, quando vediamo una pianta che ci piace, non esitiamo a chiedere al padrone della stessa se possiamo averne in dono una foglia o una porzione di ramo.

I Potos producono liberamente numerose radici aeree, lungo tutto il fusto, spesso all'ascella fogliare; praticamente ogni foglia può diventare una nuova pianta, è sufficiente asportare un pezzo di pianta che abbia già delle radici, porla su una vaso colmo di terriccio fresco, e con buona probabilità la pianta attecchirà, donandoci un nuovo potos da crescere ed ammirare.

Ovviamente, come suggeriamo sempre in caso di talee, per maggiore sicurezza prepariamo sempre un certo numero di talee, così nel gruppo almeno una attecchirà con sicurezza; nel caso del potos possono bastare 2-3 talee per darci la certezza di ottenere una nuova pianta.


Rampicanti sul tutore

pothos In natura i Pothos si sviluppano lungo il tronco di altre piante, arrampicandocisi; sono quindi piante originarie di una zona di sottobosco umido e fresco. In casa dovremo cercare di imitare la natura, per quanto possibile; in vivaio possiamo trovare lunghi tutori in plastica, leggeri e maneggevoli, ricoperti da un sottile strato di muschio o di spugna, su cui andremo ad avvolgere parte della pianta, lasciando che poi si sviluppi liberamente. Quando inseriamo un nuovo tutore in un vaso avremo cura di avvolgere bene la pianta alla base del tutore, eventualmente fissandola con del filo di ferro o di rafia, in modo da invitarla a proseguire lungo il tutore; per invitare ulteriormente la pianta a svilupparsi lungo il tutore ricordiamo che la spugna e il muschio sono fatti per essere mantenuti umidi, semplicemente versando poca acqua sull'apice del tutore. Oltre a fornire in questo modo acqua alla pianta, ed a creare un ambiente su cui possa crescere, andremo così anche ad aumentare l'umidità ambientale.


Temperature

Il pothos è essenzialmente una pianta tropicale: per ottenere i migliori risultati è bene cercare di riprodurre il più fedelmente possibile quelle condizioni climatiche. In linea generale bisognerà farlo crescere in un ambiente caldo, con pochi sbalzi termici, e con un buon tasso di umidità.

Queste condizioni sono abbastanza semplici da riprodurre in ambito domestico, specialmente nei locali abitati in tutte le stagioni, come bagni, cucine e salotti. La temperatura ideale deve andare dai 18 ai 25°C e può essere tranquillamente mantenuta lungo tutto il corso dell’anno. Ciò non esclude che, all’arrivo dell’inverno, si possa scegliere di indurre un periodo di leggero riposo vegetativo spostando il vaso in un vano poco riscaldato, a circa 15-18°C (adeguando di conseguenza irrigazioni e riducendo un poco l’illuminazione).

Questa pianta è naturalmente molto poco rustica: i primi danni si possono riscontrare appena il termometro segna 14°C; vanno inoltre evitati assolutamente gli improvvisi sbalzi termici e le correnti. Sono la causa più frequente di ingiallimento e caduta delle foglie.


Umidità

pianta potos Un altro fattore da tenere presente è l’importanza di un ambiente con un alto tasso di umidità: per avere una crescita rigogliosa e evitare disseccamenti è sempre bene mantenerla almeno al 60%, anche se l’ideale è sempre dal 70% all’80%. Ricordiamoci che questa necessità diventa imprescindibile all’aumentare delle temperature, specialmente quando superano i 25°C. Per venire incontro ai nostri potos possiamo nebulizzare più volte al giorno la chioma e le radici, con acqua possibilmente demineralizzata. In inverno ricorriamo invece agli appositi umidificatori da porre sui termosifoni.

In estate, se portiamo all’esterno i vasi, bagniamo abbondantemente il pavimento circostante e poniamo nelle vicinanze delle ciotole piene di argilla espansa bagnata.


Illuminazione

Una intensa illuminazione è importantissima per ottenere piante rigogliose, e dagli internodi il più possibile brevi, e quindi dall’aspetto più pieno. Teniamo perciò i vasi in locali esposti a Sud e a Ovest, dove il sole arrivi per buona parte della giornata. Le cultivar variegate patiscono maggiormente la mancanza di luce e vanno quindi collocate adeguatamente.

Il sole diretto può però rappresentare un problema, causando bruciature fogliari, specialmente nei mesi estivi. In casa, soprattutto nel pomeriggio, schermiamo le finestre con delle tende di colore chiaro. Se abbiamo spostato il nostro pothos all’esterno dovremo scegliere una collocazione luminosa, ma al contempo riparata. L’ideale è sistemarlo sotto la chioma di piante a foglia caduca o sotto ad un pergolato.


Composizione del vaso

riproduzione potos Le liane originarie delle foreste tropicali necessitano di substrati molto leggeri, drenanti e quasi privi di nutrimento. I materiali impiegati possono essere molti: dalla corteccia di pino (possiamo acquistare quella trattata per le orchidee o bollire a lungo quella da pacciamatura), alla fibra di cocco, alla torba, al terriccio di foglie. A questi materiali è possibile mescolare anche della sabbia silicea, della perlite o un po’ di polistirolo. L’importante è che sia garantito il perfetto grondo dell’acqua.


Rinvaso

Un pothos tenuto nelle migliori condizioni ha una crescita rapida: per questa ragione il rinvaso è necessario ogni anno e va effettuato preferibilmente alla fine dell’inverno.

Prima di procedere bagniamo bene il substrato in maniera che le radici diventino morbide e flessibili: eviteremo così di danneggiarle, mentre le estraiamo. Eliminiamo il più possibile il vecchio substrato e prepariamo un nuovo vaso, di 2-4 cm più grande del precedente. Creiamo sul fondo uno spesso strato drenante: ideali per questo uso sono l’argilla espansa e il lapillo vulcanico di media granulometria. Riempiamo con la composta precedentemente preparata: se usiamo la corteccia di pino mettiamo sul fondo quella più grande e riduciamo le dimensioni mano a mano che saliamo verso il bordo. Nel caso la pianta debba crescere da rampicante poniamo al centro un apposito supporto in fibra vegetale (si trovano facilmente in vendita nei vivai).


Irrigazione

potos in vaso Per ottenere begli esemplari è basilare dosare le irrigazioni con attenzione. Il potos ama avere le radici sempre fresche, ma, al contempo, è sensibile ai ristagni idrici e i marciumi radicali sono abbastanza frequenti.

Irrighiamo quindi quando il substrato è asciutto per almeno i primi 5 cm dalla superficie, ma ricordiamoci di lasciar scolare perfettamente e evitiamo sempre l’uso di sottovasi. Se possibile utilizziamo acqua demineralizzata o comunque con una bassa concentrazione di sali (specialmente di calcio).

Anche l’irrigazione tramite immersione può essere presa in considerazione. Di tanto in tanto si consiglia di porre il vaso all’esterno durante un temporale: la pianta e il substrato risulteranno ben reidrati e le foglie verranno pulite e liberate dai depositi domestici.


Concimazione

Per stimolare la crescita del pothos è necessario fornire regolari concimazioni: il substrato, infatti, è quasi privo di nutrienti e quindi non è in grado di supportare la vigoria di queste piante. I prodotti ideali sono quelli liquidi per piante verdi: generalmente hanno una composizione equilibrata o con una leggera preponderanza dell’azoto. Diluiamolo nell’acqua delle irrigazioni una volta ogni due settimane, specialmente da marzo a ottobre. Nel periodo invernale possiamo sospendere (se induciamo un leggero riposo vegetativo) o eventualmente dilazionare ulteriormente intervenendo ogni 30 giorni. Possiamo, volendo, fare uso anche di prodotti idrosolubili da somministrare tramite nebulizzazione fogliare: specialmente durante l’estate possono essere un valido ulteriore supporto.


Potatura e pulizia

potatura potos La potatura non è strettamente necessaria, ma ci può aiutare ad ottenere un esemplare più compatto e con molte ramificazioni, sia alla base sia lungo gli steli. In generale si consiglia, alla fine dell’inverno, di accorciare le liane di circa 1/3 della loro lunghezza. Durante tutto il periodo vegetativo possiamo intervenire con ripetute cimature per stimolare l’accestimento della pianta: questo trattamento è particolarmente consigliato per le piante tenute in cestini come decombenti.


Propagazione

Il pothos è molto semplice anche da moltiplicare. Il metodo più utilizzato è senz’altro la talea di stelo. Si procede prelevandone uno e tagliandolo in sezioni da circa 10 cm, all’ascella fogliare. Inseriamolo poi in una composta di sabbia o perlite e un po’ di torba. Teniamo in un locale luminoso e manteniamo alta l’umidità, coprendo con della plastica trasparente. La temperature ideale è di circa 22°C costanti. La radicazione avviene in circa 1 mese: potremo poi spostare nella composta definitiva, lavorando con grande delicatezza.