Mughetto

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Mughetto: Il mughetto

foto mughetto

Il canto delle vergini

Della convalle figlio,

bello del tuo candor,

fra tutti i fiori, o giglio,

tu mi parli al cor.

La tua gentil fragranza

non ricusarmi in don,

abbella tu la stanza

dove solinga io son.

Né fia chi toglier osi

al tuo leggiadro stel

i calici dolorosi

che ti compose il ciel.

Per me di limpid'onda

nutrito in sul mattin,

la tua materna sponda

non obliasti alfin?

Ahi! Tolto ai tuoi compagni

rapito al patrio suol,

tu forse ancor ti lagni

esule meco e sol.

Pace; il tuo duol consola;

hai fato al mio simìl:

anch'io deserta e sola

fui nel mio primo april!

Da una segreta cura

pùnto il mio cor languì:

non più serena e pura

è l'alba del mio dì.

Parmi che anch'io rapita

fossi da un altro suol,

ché un tempo alla mia vita

splendè più chiaro il sol.

Or qui cercando invano

un refrigerio io vò;

parmi che sia lontano

chi consolar mi può.

Pace;il tuo duol consola;

hai fato al mio simil:

anch'io deserta e sola

fui nel mio primo april.

Deh! che mi giova un core

che niuno intender sa?

A te che giova, o fiore

la tua gentil beltà?

Fragile è il dono, o giglio,

ch'a entrambi Iddio fidò:

ad un girar di ciglio

svanir per sempre ei può.

Ma fra l'eterna schiera

angelo alcun non v'è

che da più ria bufera

te custodisca a me?

Quant'è che vive e spira

ha in sua tutela il ciel:

l'uomo per lui respira,

verde è per lui lo stel.

Iddio de' suoi tesori

largo ai suoi figli ognor

la mia virtù ristori,

conforti il tuo vigor,

e noi concordi a Lui

vorrem tributo offrir:

tu dei profumi tui,

ed io de' miei sospir.

F. DALL'ONGARO

foto mughetto

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