Schefflera - Schefflera actinophylla

La schefflera

Le schefflere sono grandi arbusti o piccoli alberi di origine tropicale, appartenenti alla famiglia delle araliacee, molto utilizzati in Italia come piante da appartamento, a causa del loro fogliame molto elegante e della facile adattabilità anche in luoghi non del tutto adatti al loro sviluppo. Producono sottili fusti eretti, ramificati, che portano grandi foglie palmate, costituite da foglioline ovali, di diverse dimensioni a seconda delle specie, tipicamente coriacee e lucide, abbastanza spesse; nelle specie botaniche le foglie sono di colore verde, ma esistono molte cultivar soprattutto con fogliame variegato o striato, che in genere sono più diffuse come piante da appartamento rispetto alle specie a foglia in tinta unita. In natura, in estate, dall’apice dei fusti, spuntano sottili fusticini, disposti a raggera, che portano corti piccioli e fiorellini di piccole dimensioni, gialli o rossi, che si sviluppano in piccole bacche dello stesso colore. Purtroppo è assai improbabile che una Schefflera fiorisca in appartamento, a causa della scarsa quantità di luce, del clima eccessivamente asciutto e delle temperature, che simulano un anno privo di stagioni; quindi i fiori restano per il coltivatore italiano un sogno di difficile realizzazione. Esistono solo due specie di Schefflera, tre se si include anche dyzigotheca elegantissima, che viene spesso considerata una Schefflera da molti autori; anche le due specie esistenti hanno una classificazione controversa, e alcuni botanici le ritengono appartenenti a differenti generi di araliacee.

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Schefflera actinophylla

Schefflera actinophylla Anche conosciuta con il sinonimo Brassaia actinophylla, in natura si sviluppa in alcune zone dell’Australia, dove raggiunge le dimensioni di un grande albero; in vaso si mantiene di solito al d sotto dei due o tre metri di altezza; le foglie sono suddivise in foglioline sottili, di colore verde medio, ovali e leggermente appuntite; le foglie hanno una texture opaca, e tendono a svilupparsi ricadenti, ripiegate verso il basso. L’albero produce grandi infiorescenze, lunghe fino a due metri, con fiorellini rossi e bacche di colore simile, che contengono i semi fertili. In gran parte delle zone con clima mite del mondo queste schefflere vengono coltivate come piante da giardino, dove sviluppano tronchi multipli, e una chioma molto particolare. In Italia potrebbero trovare posto in giardino solo nelle zone con inverni più caldi, sulle coste o sulle isole maggiori.

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Schefflera arboricola

Schefflera arboricola Nota anche come Heptapleurum arboriculum, questa specie di Schefflera è quella che in genere troviamo nelle case italiane, come specie botanica, o nelle varietà ibride a foglie variegate; sviluppa un arbusto cespuglioso e disordinato, caratterizzato da fusti eretti, che partono da più tronchi principali; come per tutte le schefflere, le foglie sono palmate, si sviluppano su lunghi piccioli, ad cui le foglioline ovali si sviluppano a formare un ampio ombrello; il fogliame è ovale, di colore verde scuro, dall’aspetto ceroso. I fiori sbocciano in estate, ma difficilmente vengono prodotti dalle piante coltivate in vaso. Questa specie di Schefflera è originaria di Taiwan, e in Europa viene coltivata esclusivamente come pianta da appartamento.


Coltivare la Schefflera

Schefflera Le schefflere sono molto diffuse, soprattutto perché richiedono poche cure, e anche se trascurate difficilmente soffrono in modo irreparabile; quindi, anche una Schefflera coltivata con troppa luce, o troppa acqua, difficilmente defunge, ed è recuperabile semplicemente modificando i parametri di coltivazione. Oltre a questo, hanno uno sviluppo abbastanza rapido, ma in vaso tendono a rimanere “nane”, o a svilupparsi molto meno rispetto agli esemplari che crescono in natura in piena terra; quindi difficilmente ci troviamo di fronte ad esemplari troppo grandi per poter essere coltivati in appartamento. Si pongono a dimora in vasi abbastanza capienti, con un buon terreno fresco, ricco e molto ben drenato, in modo da evitare i ristagni idrici; ogni anno, a fine inverno, provvederemo a sostituire tutto il terriccio nel contenitore, ed eventualmente a posizionare la pianta in un vaso più capiente, ove questo risulti necessario. Si posizionano in una zona molto luminosa, anche direttamente esposta ai raggi solari, anche se possibilmente, le piante appena acquistate in vivaio, andranno spostate al sole gradualmente, per evitare che il fogliame venga scottato dai caldi raggi; possibilmente, in estate è consigliabile tenere la pianta a mezz’ombra, dove non riceva la luce solare diretta nelle ore più calde del giorno. Allo stesso modo, non appena le temperature minime sono superiori ai 15-18°C, è bene spostare il vaso all’aperto, in giardino o sul terrazzo, dove la pianta possa godere di una migliore aerazione. Le annaffiature saranno regolari, da marzo ea settembre, in modo da evitare di lasciare il terreno asciutto a lungo; ogni due settimane aggiungiamo all’acqua delle annaffiature del fertilizzante per piante verdi; nei mesi freddi annaffiamo solo sporadicamente. Queste piante sono di origine tropicale, quindi non amano un clima asciutto, per vederle sempre rigogliose, in inverno e in piena estate è consigliabile vaporizzare frequentemente il fogliame, in modo da aumentare l’umidità ambientale.

LA SCHEFFLERA IN BREVE
Famiglia, genere, specie Araliaceae, gen. Brassaia
Tipo di pianta Perenne;
Fogliame persistente
Portamento arbustiva, arborea o rampicante
Uso Da vaso, da appartamento;
Altezza a maturità Fino a 3 metri
Velocità di crescita Da normale a veloce
Manutenzione Facile
Necessità idrica Medio-alta
Temperatura minima 10°C
Temperatura ideale nel periodo vegetativo 16-25°C
Esposizione Molto luminosa, tollera ombra; no sole diretto
Terreno 1/3 fibra vegetale, 1/3 torba, 1/3 sabbia; ben drenato
Concime Ogni 15 giorni, per piante verdi
pH suolo subacido
Umidità suolo Da drenato a leggermente umido
Umidità ambientale alta
Propagazione Talea o margotta


Propagare la schefflera

La schefflera in natura produce un’infinità di piccole bacche, che al loro interno contengono semi feritili; nonostante queste piante non fioriscano praticamente mai se coltivate in vaso, non è difficile trovarne i semi presso rivenditori di sementi ben fortini, soprattutto nei vari negozi online di piante tropicali, rare o particolari. I semi sono piccoli; per seminarli prepariamo un letto di semina con n composto costituito da sabbia e torba sminuzzata, in parti uguali, con cui riempiremo un vassoio dotato di fori di scolo per l’acqua; procediamo annaffiando bene il composto, e quindi posizioniamo i semi sulla superficie, coprendoli eventualmente con una spolverata di terriccio o con della vermiculite, che li manterrà umidi ma lascerà anche passare la luce. Il vassoio di semina così preparato andrà tenuto ad una temperature minima di 15-18°C, e in posizione semiombreggiata; ogni giorno vaporizziamo la superficie, in modo da mantenere il substrato sempre umido; le giovani piantine germoglieranno nell’arco di alcune settimane.

In primavera inoltrata, o in estate, possiamo anche preparare delle talee, prelevando gli apici dei rami, liberandoli dalle foglie più basse ed immergendoli in un terriccio simile a quello utilizzato per la semina; volendo possiamo prima cospargere la parte bassa della talea con ormone radicante. Si consiglia di provare con talee di piccole dimensioni, ma le schefflere di solito germogliano bene per talea, tanto che risulta abbastanza facile produrre già degli esemplari abbastanza grandi, prelevando talee costituite da un interno ramo della pianta, lungo anche 35-45 cm.


Parassiti e malattie

Schefflera In primavera i teneri germogli vengono spesso colonizzati dagli afidi e dalle formiche; il danno causato da questi insetti potrebbe anche essere trascurabile, se non fosse che a lungo andare, la melata emessa degli afidi, causa il proliferare di fumaggini: muffe grigiastre che deturpano il fogliame; è quindi importante debellare gli afidi, già quando ne vediamo solo alcune decine, e prima che invadano la pianta. Esistono decine di insetticidi contro gli afidi, anche biologici, da utilizzare senza problemi anche in casa; in ogni caso, è conveniente utilizzare tali prodotti quando la pianta viene spostata all’aperto, in primavera. Ricordo che generalmente è consigliabile attendere almeno un paio di settimane prima di ripetere un trattamento insetticida. Le schefflere sopportano anche condizioni di coltivazione non del tutto simili a quelle che trovano in natura, senza subire danni; capita però che la nostra schefflera improvvisamente cominci a perdere buona parte del fogliame; in questi casi significa che il clima o le annaffiature stanno diventando effettivamente troppo diversi da quelli che la pianta gradisce. Risulta quindi conveniente, prima di pensare a insetti o malattie di qualche genere, provare a cambiare leggermente le pratiche di coltivazione: si diminuiscono (o aumentano) le frequenze delle annaffiature, si diminuisce (o aumenta) la quantità di luce ricevuta dalla pianta, si fornisce (o si sospende) del fertilizzante. Di solito, nell’arco di un paio di settimane la pianta tende a riprendersi da sola. Una caratteristica tipica delle schefflere sono le grandi foglie, che hanno la pagina superiore opaca, che al tatto risulta cerosa; sulle microscopiche asperità che rivestono le foglie si deposita polvere, pulviscolo atmosferico, unto, tanto che periodicamente risulta necessario ripulire il fogliame, o la pianta non riesce più a svolgere gli scambi gassosi con l’esterno, e oltre a questo, con il passare dei mesi, le foglie tendono a divenire sempre più brutte. Per questo motivo, oltre a pulire ogni 3-5 mesi le foglie con un panno umido, se possibile in primavera è consigliabile fare una vera e propria doccia all’intera pianta, utilizzando lo spruzzino del giardino, o anche lasciando che le piogge primaverili colpiscano le foglie.


Esposizione Schefflera

Si tratta di una pianta tollerante: sopporta difatti bene le posizioni poco luminose reagendo solamente con un rallentamento nella crescita. Per avere esemplari rigogliosi è invece opportuno disporre di un’esposizione molto luminosa, nei pressi di una finestra a Sud o ad Ovest. Sottolineiamo che il sole diretto può causare bruciature sulla lamina fogliare: è perciò bene, soprattutto in estate, schermare i vetri con delle tende chiare. Naturalmente durante la bella stagione è possibile spostare all’esterno il vaso, in una posizione che rispetti le precedenti raccomandazioni.

IL CALENDARIO DELLA SCHEFFLERA
Rinvaso Fine inverno
Potatura autunno
Talea Da giugno a settembre
Margotta da radice aerea Tutto l’anno
Riposo vegetativo Anche assente; inverno


Clima

La Schefflera proviene dalle foreste pluviali dell’Asia e dell’Oceania. Richiede perciò un clima temperato-caldo ed umido. La temperatura minima che tollera è 10-12°C, ma rischia una cascola fogliare. Per ottenere una bella crescita, in tutte le stagioni, sarà bene mantenersi tra i 16 e i 22°C. Indispensabile è anche conservare alta l’umidità ambientale. Specialmente in inverno (per effetto dei radiatori accesi) l’aria nei nostri appartamenti si fa molto secca. Aiutiamo le nostre piante con vaporizzazioni o utilizzando umidificatori. Queste pratiche possono comunque essere utili tutto l’anno, ricordandoci che il tasso di umidità deve aumentare proporzionalmente con le temperature.


Substrato e rinvasi della Schefflera

fioriere schefflera Le Schefflere non necessitano di rinvasi annuali. Di solito è sufficiente intervenire alla fine dell’inverno, ad anni alterni, aumentando di 2-4 cm il diametro del contenitore. La composta ideale deve essere subacida e ricca, ma ci deve garantire un ottimo drenaggio. Possiamo ottenere un buon prodotto mescolando terriccio fibroso (come quello per orchidee terricole), torba o terra di foglie e sabbia grossolana, in parti uguali. Curiamo inoltre particolarmente lo strato drenante sul fondo.


Irrigazione schefflera

Diamo acqua solo quando il terreno risulti secco per almeno i 2/3 della sua profondità ed evitiamo sempre l’utilizzo di sottovasi. Molto importanti sono le vaporizzazioni fogliari. Ogni due settimane è bene pulire le foglie con un panno umido. Per tutti gli scopi utilizziamo sempre acqua demineralizzata o con poco calcare. Evitiamo l’uso di lucidanti fogliari che, alla lunga, creano strati deleteri sulla lamina fogliare.

Se la pianta in inverno è in una stanza poco riscaldata irrighiamo sporadicamente, solamente per impedire che il pane di terra si secchi completamente; oscurare leggermente il vano può essere di aiuto per indurre un leggero riposo vegetativo.


Concimazione

foglie schefflera Si rende necessaria solo quando le temperature siano costantemente tra i 16 e i 25°C. Evitiamo inoltre di ricorrervi nell’anno successivo al rinvaso, perché la pianta sarà già nutrita dal nuovo substrato. Si consiglia di intervenire ogni 15 giorni somministrando un concime equilibrato per piante verdi. Sono adatti ad ogni modo anche prodotti granulari o solubili da utilizzare tramite vaporizzazione fogliare.


Potatura

Non è strettamente necessaria. Può però essere interessante dare all’esemplare, specie se giovane, un portamento più arbustivo tagliando la cima degli steli e stimolandone la ramificazione. Si può operare allo stesso modo quando supera 1 m di altezza, tagliando anche molto in basso (specialmente se appare spoglia alla base). Agiamo di preferenza in autunno.


Specie e varietà di Schefflera

Il genere comprende circa 150 specie e 900 varietà.

Schefflera actinophylla

È in assoluto la specie più comune nelle nostre abitazioni. È apprezzata in particolar modo per le belle foglie ampie, formate da un numero variabile di foglioline: 3 negli individui giovanissimi che nel tempo diventeranno 5 e infine 7. Sono molto lucide e di un verde vivace. Ha una crescita veloce e può raggiungere anche i 2 metri totali di altezza. Esiste anche in numerose cultivar, peculiari specialmente per la diversa colorazione del fogliame. Segnaliamo in particolare “variegata” che presenta alcune foglioline totalmente bianche e “Dalton” che le presenta invece spruzzate di verde più chiaro e di giallo.

Schefflera arboricola

È tra le più imponenti in coltivazione visto che può raggiungere i 3 metri di altezza, sebbene, di solito, risulti più larga che alta. Ha foglie suddivise in sette foglioline, che nascono tutte direttamente sul fusto principale. Ecco alcune cultivar interessanti:

Charlotte Con fogliame spruzzato di verde più chiaro e bianco

Melania fogliame avorio

Trinettafogliame variegato bianco e crema

Gold Capella fogliame con strature verde e giallo

Geisha Girl, foglioline verde scuro e più arrotondate che nella specie

Renate le cui foglioline hanno l’apice inciso

Schefflera elegantissima

Detta anche falsa aralia o Dizygotheca elegantissima. Ha fogliame molto particolare e in un’ampia gamma cromatica: bronzeo, verde scuro o anche verde con strisce rosse. Le singole foglie appaiono finemente intagliate e sorgono su diversi steli. Ognuna è suddivisa in una decina di foglioline allungate e strette. L’insieme ha un aspetto molto leggero ed elegante, da cui il nome scientifico della pianta.




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