melissa

Melissa

Il suo nome scientifico è Melissa officinalis, è una pianta perenne, l'origine del suo nome deriva dal fatto che è molto ricercata dalle api. Oltre alle proprietà elencate è un'ottima erba aromatica, con le foglie fresche si usa insaporire insalate e carni mentre i fiori essicati servono a preparare decotti e tisane calmanti. Dalla distillazione industriale dei fiori freschi invece si ottengono gli aromi per la preparazione di vari liquori tra cui lo chartreuse e l'arquebuse. Dalle piante di melissa si estrae altresì un olio essenziale dall'odore limonino molto usato in cosmetica per creme lenitive. Massaggiato puro sulle tempie, l'olio essenziale di melissa allevia il mal di testa da stress. Infatti l'uso principale della Melissa è calmante, molto efficace come rimedio naturale nei casi d'ansia e di insonnia. Ma i suoi benefici non si fermano qui, il decotto di melissa ha un' ottima azione antiinfiammatoria ed è inpiegato con successo nel trattamento dei dolori mestruali, crampi addominali o colite e le affezioni dell'apparato digerente. L'estratto ricavato dalle foglie fresche di melissa ha proprietà antivirali ed efficace nel trattamento dell'herpes simplex. La melissa ha molteplici usi sia in campo cosmetico che erboristico, è una pianta molto diffusa e conosciuta. Ha un indice molto basso di tossicità anche se l'olio esenziale puro è considerato uno stupefacente e se assunto puro in piccolo doso può rallentare i battiti cardiaci e provocare torpore.
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Caratteristiche generali della pianta

La melissa officinalis è una pianta molto diffusa in Europa e in Asia occidentale, fa parte della famiglia delle Labiatae, è soggetta a coltivazione ma può trovarsi con facilità anche allo stato selvatico. La pianta si riconosce oltre per la caratteristica forma ovale delle foglie che può ricordare le foglie di menta anche per l'odore intenso di limone. La pianta raggiunge gli 80 centimentri da terra, sviluppa dei fiori di forma a campanula che variano dal giallo tenue al rosa pallido. La fioritura ha luogo da giugno a settembre. Spesso viene chiamata anche erba cedrata o cedronella per il suo caratteristico aroma di limone.

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Cenni storici

melissa Il nome Melissa pare derivi dal greco Meli ovvero Miele perchè questa pianta è molto amata dalle api che attratte dal suo profumo ne succhiano molto volentieri il nettare. Molto conosciuto è il miele di melissa. Il suo uso in medicina risale a Galeno. In principio aveva solamente funzione "confortante" del paziente in caso di agitazione e ansia, in seguito venne usata in modo massiccio per curare i disturbi psichici. Nel 1611 i frati Carmelitani Scalzi inventarono L'alcolato di melissa che divenne di uso comune come farmaco da auto-medicazione nei casi di agitazione e nevralgie di varia natura. Il suo effetto benefico contro la malinconia era conosciuto già presso gli arabi nel X secolo.


Usi terapeutici dell' infuso di Melissa

infuso melissaL'infuso di melissa ha diversi usi terapeutici tra cui anche il bagno calmante. Questo rimedio è un vero toccasana per quelle persone che soffrono continuamente di agitazione da stress o ansia. Si prepara mettendo in infusione 100 grammi di foglie secche di melissa in tre litri d'acqua. Le dosi sono abbondanti perchè l'infuso deve essere consumato nell'arco di tutta la giornata. Non ha controindicazioni quindi se ne può bere in abbondanza. L'eventuale tossicità è data dalle proporzioni di melissa e acqua, in percentuali più massicce può avere in soggetti predisposti effetti psicotropi.

Questo infuso può essere mescolato all'acqua del bagno in proporzione 1:3 ovvero un litro di melissa ogni 3 litri d'acqua per avere un bagno rilassante per la psiche e tonico per la pelle. Infatti questa pianta ha proprietà antibatteriche che la rendono perfetta per sostituire o implementare l'uso del sapone. Raramente la melissa può dare reazione allergica cutanea, quindi prima di procedere al bagno è buona regola immergere una piccola porzione di pelle.


melissa: La tintura madre di Melissa

tintura madre melissa La tintura madre di melissa ha impiego fitoterapico nei casi di grastrite, aerofagia e le infezioni che colpicono l'intestino e in tutti i casi di ansia. La tintura madre si compra in erboristeria ed è compito dell'erborista consigliare la posologia più adatta secondo l'entità del disturbo da curare.

In linea di massima è consigliabile non superare mai il limite di 50 gocce diluite in un bicchiere d'acqua di modo da ridurre l'effetto impattante dell'alcool di cui è composta la tintura e di assumerla due volte al giorno lontano dai pasti. Gli effetti benefici lenitivi si notano a breve termine mentre gli aspetti curativi più importanhti hanno bisogno di alcuni mesi di trattamento.



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