mukuna pruriens
La Mukuna pruriens è una pianta rampicante tropicale appartenente alla famiglia delle Fabacee, originaria dei Caraibi, che si trova anche in India ed in Africa. Chiamato anche "fagiolo di velluto", deve il suo nome botanico al fatto che il contatto con le sue foglie e con i baccelli provoca un tremendo prurito, ma viene largamente coltivata in molte zone per le sue notevoli proprietà terapeutiche.
La Mukuna pruriens è annuale ed i suoi fusti rampicanti possono raggiungere i 15 metri di lunghezza. Le foglie sono di forma ovata e a punta, con i lati molto scanalati e coperti di peli, soprattutto quando la pianta è giovane. I fiori sono capolini disposti a grappolo che assumono la forma di una pannocchia lunga da 15 ai 30 centimetri, con la corolla bianca o violacea. I frutti sono legumi racchiusi in un baccello lungo circa 10 centimetri la cui buccia è molto pelosa, i semi sono ellissoidi appiattiti e carnosi, molto simili ai comuni fagioli. I peli di cui è coperto il baccello, a contatto con la pelle, provocano un prurito molto grave a causa della presenza di una proteina chiamata mucunaina, e della serotonina. I semi possono essere di colore marrone o nero lucido.
In alcune zone del mondo la Mukuna pruriens è usata come fertilizzante per altre coltivazioni, perché arricchisce di azoto il terreno dove cresce, e nelle regioni tropicali è soprattutto una pianta da foraggio, in quanto i fagioli che produce sono estremamente ricchi di proteine e costituiscono un valido alimento per gli animali.
Tuttavia la Mukuna è anche conosciuta per essere una pianta infestante, soprattutto in Florida dove spesso invade vastissimi terreni.
La Mukuna pruriens è usata in alcuni luoghi come sostituto del caffè, inoltre i fagioli possono essere utilizzati anche per l'alimentazione umana ma solo dopo un lungo ammollo in acqua ed una lunga cottura, che elimina le sostanze chimiche nocive per l'uomo, e comunque possono essere ugualmente tossici se consumati in grande quantità.
La Mukuna pruriens, è stata utilizzata fin dall'antichità dalla medicina ayurvedica grazie alle sua molteplici proprietà benefiche. Contiene numerosi principi attivi interessanti come la serotonina, la nicotina e soprattutto la l-dopa (o l-diidrossifenilalanina) che nell'estratto si trasforma in dopamina, che è considerata il neurotrasmettitore del benessere poiché ha un effetto stimolante sull'umore, infatti le ricerche hanno dimostrato importanti benefici neurologici, oltre ad una notevole tolleranza da parte dell'uomo ed un'assenza quasi assoluta di effetti collaterali.
Per questo i semi di Mukuna pruriens sono utilizzati soprattutto per le loro proprietà antidepressive e nella cura di diverse forme di nevrosi. E' stato inoltre riscontrato un notevole apporto benefico nel trattamento del morbo di Parkinson.
La somministrazione dell'estratto di Mukuna Pruriens, inoltre, ha la capacità di stimolare la secrezione dell'ormone della crescita dalla ghiandola pituitaria. Questo fa sì che provoca l'aumento della massa muscolare senza accumulo di grassi, rafforza l'organismo a livello di energia e di resistenza, e favorisce la sensazione di benessere generale.
La medicina ayurvedica usa tradizionalmente questa pianta nei trattamenti per le disfunzioni sessuali, essendo in grado di accrescere il livello di testosterone e didopamina, quindi favorisce l'ovulazione ed accresce gli spermatozoi, risultando utile nei casi di sterilità. Nel nostro paese sono stati fatti esperimenti sui ratti, che hanno dimostrato un effettivo miglioramento della funzione sessuale.
Nelle antiche comunità tribali la era usata anche come antidoto contro i morsi di serpente, e da studi svolti sulla pianta sembra che effettivamente abbia proprietà disintossicanti contro il veleno del cobra e della vipera.
Esistono in commercio numerosi prodotti a base di Mukuna pruriens, in erboristeria e farmacia, infatti l'estratto della pianta è molto usato nella produzione di integratori alimentari, particolarmente utilizzati dagli sportivi che grazie alla sua assunzione vedono accrescere la resistenza fisica e l'energia. E' presente anche in capsule, tavolette ed altri formati.
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I peli che ricoprono i baccelli e le foglie della Mukuna Pruriens contengono la serotonina, una sostanza che provoca un forte prurito quando vengono toccati. Anche il calice dei fiori può causare prurito per i suoi peli urticanti.
In caso di contatto con la pianta, non deve essere usata l'acqua, che diluisce le sostanze chimiche responsabili ma non elimina il loro effetto, inoltre non si dovrebbe strofinare la zona della pelle esposta perché non farebbe che aggravare il prurito. Per il fatto che quando si ha il forte prurito provocato dalla Mukuna pruriens si tende a graffiarsi in maniera incontrollata, gli abitanti del nord del Mozambico chiamano questi legumi "malucos feijões", ovvero "fagioli pazzi". La loro soluzione per alleviare il prurito è applicare sulla pelle colpita il tabacco grezzo ed umido, inoltre per il trattamento del prurito è molto usato anche lo sterco di vacca, che sembra abbia proprietà lenitive e riesca a sfiammare l'irritazione.