Lattuga - Lactuca

La lattuga

La lattuga è un ortaggio indispensabile in cucina: se vogliamo insalate fresche e croccanti è una scelta che non ci lascerà sicuramente delusi.

La sua coltivazione è molto semplice e con pochi ed essenziali accorgimenti potremo avere raccolto per buona parte dell’anno

E' una pianta annuale con foglie più o meno larghe, ovoidali o in forma allungata e a seconda della varietà ha diverse tonalità di colore dal verde al giallognolo o rosso. Le lattughe si possono dividere in :

· Lattughe cappucce dette anche a palla in commercio durante tutto l'anno.

· Lattughe romane con foglie più allargate non sovrapposte.

· Lattughe da taglio dette anche "Lattughino" con foglie sempre divaricate. La pianta è ricca di foglie tenere, che possono essere tagliate due o tre volte durante il ciclo vegetativo perché si riformano rapidamente.

lattuga rossa

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Caratteristiche della lattuga

La lattuga è un’annuale (alle volte coltivata come biennale) appartenente alla famiglia delle Compositae. Ha una radice a fittone piuttosto breve contornata da piccole radichette. Le foglie possono essere lisce o ricce, rotonde o ovali. I colori vanno dal verde al rossastro. In alcune varietà (per esempio quelle a cappuccio) la parte centrale forma un cespo globoso con un cuore di foglioline più chiare, molto tenere e croccanti.

In particolare il ciclo botanico comprende due fasi.

Nella prima, vegetativa, le foglie crescono e, a seconda delle varietà, vi può essere un maggiore o minore embricamento. Questo è lo stadio di commercializzazione (e di consumo).

La seconda fase è invece quella riproduttiva. Dal centro emerge uno stelo recante in cima i fiori, che produrranno in seguito i semi.

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Clima

lattuga verde Predilige i climi temperati e non sopporta i freddi intensi e i caldi secchi.

Le lattughe possono essere coltivate con buoni risultati in climi e stagioni temperate. Sono infatti molto sensibili al freddo e al caldo eccessivi. Un altro fattore da tenere presente è legato alle ore di luce e a quelle di buio durante la giornata.

Temperature estreme e troppa luce (per esempio nei mesi di luglio e agosto) inducono una precoce monta a seme delle piante, con esito negativo della coltura.

L’ideale è quindi coltivare queste piante dalla fine dell’inverno fino al giugno (o fine maggio per le regioni meridionali) dedicandosi ad altri ortaggi da foglia in piena estate. Si potrà tornare ad inserire lattughe dall’inizio di settembre.


Terreno

lattuga riccia Il terreno in genere deve essere sciolto e ben lavorato, poiché la lattuga ha un modesto apparato radicale che si espande soprattutto nello strato superficiale del terreno.

Tuttavia per entrare più nel dettaglio, sotto questo aspetto i vari tipi di lattuga hanno esigenze notevolmente differenti.

La lattuga a cappuccio (chiuso o aperto) cresce bene in qualsiasi terreno e si adatta bene anche a quelli poveri e aridi. È quindi una buona scelta per tutti.

La varietà romana, invece, è più esigente. Cresce bene solo se il terreno è dotato di buon impasto e risulta ricco di sostanza organica. Sono quindi ideali i terreni limosi o leggermente argillosi, capaci di trattenere l’acqua, senza però creare eccessivo ristagno.

Possiamo aggiungere che il pH ideale è neutro, ma tollerano piuttosto bene i substrati subacidi.


Semina e acquisto piantine

Come per quasi tutte le orticole prima di cominciare una coltura ci si chiede se acquistare le piantine o produrle autonomamente partendo da seme.

È una scelta personale. Bisogna però sottolineare che generalmente le vaschette in vendita presso i vivai non contengono meno di nove elementi che quasi sicuramente saranno pronti per il consumo contemporaneamente.

In questa maniera si rischia, per una famiglia di normali dimensioni, di avere un enorme scarto, nonché uno spreco di terreno e lavoro.

Per avere sempre a disposizione insalate al giusto stadio di sviluppo l’ideale è arrangiarsi autonomamente con una semina scalare. Si può procedere settimanalmente seminando per ottenere 4-5 piantine ( a seconda delle nostre esigenze). Una volta avviato il processo avremo sempre a disposizione elementi per sostituire quelli appena prelevati.

Semina a dimora Da marzo a novembre
Semina su lettorino Tutto l’anno
Messa a dimora in serra Da ottobre a inizio marzo
Messa a dimora in pieno campo Da fine marzo a metà ottobre
Raccolta in serra Da novembre ad aprile
Raccolta in pieno campo Da aprile a inizio novembre


Come seminare?

semi lattuga La semina, a seconda delle condizioni climatiche e della tecnica colturale, può essere effettuata in semenzaio o direttamente in pieno campo.

Nel primo caso ci doteremo di vassoi alveolari inserendo in ogni alveolo due semi. Copriamo con vermiculite agricola o con uno strato di al massimo 1 cm di terriccio. Vaporizziamo abbondantemente e poniamo in una serretta (o copriamo con film plastico). L’ideale è una collocazione luminosa, ma non con sole diretto. Ricordiamoci di arieggiare abbondantemente almeno una volta la giorno per evitare l’insorgere di marciumi.

Per questo tipo di semina occorre circa 1 g di seme per mq.

Il trapianto si effettua dopo circa 1 mese: le piantine devono raggiungere i 6 cm di altezza. La distanza sulla fila e tra le file sarà di 30 cm. Se siamo in prossimità dell’inverno è bene interrare il colletto. Nelle altre stagioni è invece meglio lasciarlo leggermente scoperto per evitare l’insorgere di patologie.

Se vogliamo invece seminare in piano campo possiamo farlo creando delle postarelle da 3-5 semi (distanti anche in questo caso circa 30 cm sulla fila e tra le file).

Diversamente si possono creare dei solchi distribuendo circa 12 semi ogni trenta centimetri.

In tutti i casi, a germinazione avvenuta si dovrà procedere con il diradamento, lasciando soltanto gli individui più vigorosi. Avremo bisogno di circa 6 g di seme ogni10 mq.


Coltivazione

La coltivazione delle lattughe è piuttosto semplice e possono cimentarcisi tutti nell’ambito di un orto familiare, ma anche dei contenitori di grandi dimensioni su di un balcone possono risultare sufficienti.

LA LATTUGA IN BREVE
Tipo di pianta Annuale o biennale, erbacea
Nome scientifico Lactuca sativa, fam. compositae
Altezza a maturità/ larghezza a maturità Da 15 a 40 cm/ da 20 a 50 cm
Impegno nella coltivazione Medio-alto
Crescita rapida
Bisogno di acqua Medio-alto
Propagazione semina
Resistenza al freddo moderata
Insetti e avversità Lumache, afidi, peronospora, mosaico
Esposizione seme
Terreno Ricco in materia organica, argilloso o limoso, neutro o subacido
Distanza sulla fila 30-40 cm
Distanza tra le file 30-40 cm
Giorni/temperatura germinazione 6-7/ minima 5°C


Avvicendamenti e consociazioni

La coltivazione sullo stesso terreno può essere ripetuta solo dopo tre anni. Essendo coltura da rinnovo è idonea ad aprire una rotazione agraria. Non deve succedere al pisello, alla fava, al fagiolo, al cavolo e all'indivia.

Ottimi compagni sono gli spinaci, i ravanelli, i cavoli, le fragole, il pomodoro, i fagioli e le cipolle.


Riproduzione

Avviene per seme, da gennaio a settembre. Dal semenzaio le piantine vengono trapiantate dopo trenta - quaranta giorni alla distanza di venticinque centimetri sulla fila e di quaranta tra le file. La profondità di semina si aggira intorno a mezzo centimetro. Per un metro quadro di semenzaio sono necessari circa uno o due grammi di seme.


Tecniche colturali

La concimazione prevede due - tre kg per metro quadro di letame interrato per tempo ad una profondità di trenta - trentacinque centimetri. Dopo il trapianto e durante la crescita le piante devono essere innaffiate. Scerbature e zappettature serviranno ad arieggiare il terreno e allontanare le erbe infestanti. Per le lattughe romane è previsto l'imbianchimento mediante legatura superiore delle foglie.

Le cure colturali devono essere meticolose. Prima di tutto, soprattutto in serra, durante l’inverno, e all’inizio della primavera, procedere con frequenti rincalzature. Eviteremo così che il colletto rimanga scoperto e facile vittima del freddo.

Durante tutto l’anno, con cadenza almeno settimanale, si dovrà sarchiare la zona circostante. Questo impedirà alle infestanti di svilupparsi.

Un’ottima alternativa è ricorrere, già dal momento della messa a dimora, ad una pacciamatura di materiale plastico o biodegradabile. Questa eviterà l’insorgere delle malerbe, aiuterà a mantenere il substrato fresco, ridurrà gli interventi idrici. Il calore accumulato, inoltre, favorisce, soprattutto in primavera e autunno, un veloce sviluppo.


Raccolta e conservazione

raccolta lattuga La raccolta è a scalare man mano che le piante raggiungono la grandezza desiderata. Le piante vengono raccolte tagliando il fittone in vicinanza del colletto.

La raccolta si effettua al momento del bisogno evitando così una lunga conservazione che ne danneggerebbe la consistenza.

Le lattughe a cappuccio e la romana si raccolgono quando sono ben formate. Per la prima è importante che il centro si sia ben chiuso. In entrambi i casi si preleva tutto il cespo tagliando la base con un coltello.

Quelle da taglio invece si possono prelevare continuativamente, quando hanno raggiunto una grandezza adatta.


Avversità

oidio lattuga Tra i parassiti più frequenti troviamo gli afidi: il loro avvento è favorito da un’eccessiva concimazione azotata. Si può comunque intervenire con insetticidi a base di piretrine o piretroidi rispettando poi scrupolosamente i tempi di carenza.

Gli afidi attaccano le foglie rendendole appiccicose. La difesa consiste in un uso moderato di fertilizzanti azotati poiché ne facilita la propagazione. Per la lotta diretta si devono distruggere le piante infestate oppure le si può trattare con cenere di legna, litotannio o polvere di roccia; si può ricorrere anche all'impiego di piretro o rotenone.

Altri parassiti animali sono la mosca degli orti, le larve di maggiolino, il grillotalpa, le lumache ecc. Una virosi comune è il mosaico della lattuga che si manifesta con pustole gialle sulle foglie ed è necessario bruciare le piante colpite.

Tra le crittogame ricordiamo la peronospora, il mal bianco, la muffa grigia della lattuga, la ruggine delle foglie ecc.. La peronospora si manifesta con macchie sulle foglie seguite da una patina biancastra.

Pericolosa (perché trasmessa dagli insetti a tutta la coltura) è una virosi: il mosaico. Le piante colpite presentano foglie con evidenti pustole e maculature.


Varietà

varietà lattuga Le lattughe possono essere distinte prima di tutto in varietà a cespo, varietà a cespo morbido, e da taglio.

Le prime possono essere ulteriormente suddivise in: tipo classico, romana, Iceberg e Batavia. Sono tutte molto diffuse, ma in assoluto la prima è quella più richiesta. Segnaliamo le cultivar più comuni: Trocadero, Regina di maggio, Sant’Anna, Meraviglia d’Estate.

Ultimamente, per la loro resistenza e facilità di coltivazione, hanno avuto molta diffusione anche quelle a cespo morbido. Molto popolari sono la Lollo bionda e la Lollo rossa, la Gentilina e la Rossa di Trento.

Informiamoci sempre a proposito della loro resistenza al freddo e al caldo prima di seminarle e inserirle nel nostro appezzamento. È il modo migliore per ottenere raccolti abbondanti.

Tra le lattughe cappuccio ricordiamo: l'Appia, la Battavia bionda a bordo rosso, la Meraviglia delle quattro stagioni, la Regina dei ghiacci e la Trocadero. Tra le lattughe romane citiamo: la Bionda degli ortolani, la Verde d'inverno, la Mortarella verde d'inverno.


Irrigazione

Un aspetto cruciale per ottenere buoni risultati è l’irrigazione.

Le piante risultano molto sensibili alla temperatura dell’acqua. Se è molto diversa rispetto a quella del terreno potrebbe indurre un arresto nella crescita. Riempiamo gli annaffiatoi con un certo anticipo o utilizziamo un’irrigazione a goccia a livello radicale.

Bisogna evitare assolutamente le irrigazioni serali (soprattutto quelle a pioggia). Sono infatti la causa più frequente dell’insorgere di crittogame e marciumi oltre ad attirare lumache e chiocciole.

Le somministrazioni devono inoltre essere il più regolari possibili. Fasi alterne di siccità e abbondanza sono una ulteriore possibile causa di precoce monta a seme.


Lattuga: Concimazione

Per ottenere buoni risultati è importante incrementare la quantità di materia organica presente nel nostro appezzamento. Di solito sono sufficienti 20-30 kg di stallatico maturo per 10 mq di coltura. L’ideale è inglobarlo nel terreno durante la lavorazione in maniera che risulti migliorata anche la tessitura.

Un macroelemento importantissimo per questo ortaggio è il potassio. La sua carenza porta a crescita stentata e macchie necrotiche sulle foglie.

Per prevenire queste problematiche possiamo distribuire concimi che ne siano ricchi. Se ne disponiamo, un’ottima alternativa naturale è la cenere: è sufficiente una manciatina per individuo.


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