L'orto a dicembre
All’inizio del mese, soprattutto al Nord e nelle zone montane, si avranno le prime gelate durature, soprattutto nelle ore notturne. È importante mobilitarsi per tempo per evitare danni agli impianti di irrigazione. Ricordiamoci quindi di svuotare i tubi di plastica e riporli in un locale riparato. Importante è anche chiudere interrompere l’afflusso d’acqua ai rubinetti esterni e svuotarli accuratamente. Per salvaguardare le parti metalliche e le guarnizioni copriamoli con materiale isolante.
Se possediamo delle serre o dei tunnel è fondamentale controllarne la stabilità: la neve può metterli a dura prova. Innanzitutto testiamo le centine: devono essere ben bloccate nel terreno e correttamente collegate una all’altra. È poi bene controllare lo stato della plastica: se vecchia e lacerata andrà sostituita. Nel caso di forti nevicate è però bene scaricare la coltre il prima possibile.
Nei campi ci possono essere ancora delle piante: è possibile che delle colture da sovescio (facelia, senape) siano pronte per essere inglobate al suolo: se questo non è gelato (nel Centro e nel Sud della penisola) possiamo effettuare una vangatura, inglobando contemporaneamente dell’ammendante. Se abbiamo una stufa a legna ricordiamoci di non buttare la cenere: è un eccellente concime, ricco di calcio, fosforo e potassio. Aggiungiamolo da subito dove ci saranno ortaggi esigenti quali pomodori, peperoni, meloni e zucche.
Vi possono però essere ancora delle orticole abbastanza resistenti al freddo: cavolfiori, carote, porri, pastinaca, spinaci, sedano rapa. Se si prevedono gelate consigliamo di coprire l’area con uno o più strati di tessuto non tessuto: i danni non saranno eccessivi. Se ne disponiamo possiamo anche utilizzare degli scarti vegetali quali foglie sane o paglia.
È il momento adatto per esaminare le nostre buste di semi: eliminiamo quelle deteriorate o scadute. Utilizzare un prodotto con bassa germinabilità non è altro che uno spreco di tempo e materiali. Procediamo poi disinfettando le cassette o i vassoi alveolari e riempiamoli con una composta molto leggera. Le colture che germinano più facilmente sono il prezzemolo, il cerfoglio, i broccoli e i cavolfiori precoci, i piselli primaverili, le carote, i porri, il radicchio da taglio, il ravanello e la lattuga. Per quest’ultima è anche il momento di ripicchettare le piantine germinate in novembre. Nell’estremo Sud è già possibile cominciare a seminare pomodori, zucchine, melanzane e peperoni riscaldando e aumentando l’illuminazione per evitare piantine filate.
Se vi fossero giornate calde, ricordiamoci di aerare le serre e richiuderle prima del tramonto.
Si continuano le operazioni intraprese a novembre. Prima di tutto bisogna sorvegliare i luoghi di stoccaggio degli ortaggi: controlliamo patate, zucche, zucchine lunghe. Distanziamoli accuratamente e eliminiamo quelli che danno segni di marciumi. Controlliamo anche cipolle, aglio, e scalogno che abbiamo appeso precedentemente come trecce o nelle reti. Possiamo continuare con il lavoro di imbianchimento di cicorie, cardi, scarola, indivie, sedano bianco, finocchio e porri.
È il momento di forzare l’indivia belga: preleviamo dal terreno i cespi con le radici e lasciamoli all’aria aperta per qualche giorno. Eliminiamo poi l’apparato radicale e le foglie verdi esterne.
I cespi vanno riposti in verticale in un cassone con sabbia fino al livello del colletto. L’ambiente dovrà essere buio e freddo (ma non gelato) : le nuove foglie emesse saranno bianchissime e croccanti.
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