Coleotteri della vite

Coleotteri della vite

Sono molti i coleotteri della vite, alcuni di questi causano danni molto gravi, ed il loro controllo va effettuato con determinazione e rapidità, per evitare che le piante soffrano eccessivamente e portino a maturazione un raccolto scarso e di poca qualità. Altri parassiti invece tendono a non produrre generazioni eccessivamente numerosi, e il loro danno è quasi esclusivamente "estetico", che non va ad intaccare la produttività dell'intera pianta.

La lotta contro molti di questi insetti è difficile, perché il corpo riparato da una corazza rigida difficilmente viene danneggiato dai più comuni insetticidi, a meno che non si riesca a colpire direttamente gli insetti con il prodotto scelto. Visto che gran parte di questi insetti hanno un'attività principalmente notturna, risulta assai difficile praticare trattamenti veramente efficaci. Spesso la lotta si espleta contro le larve o le uova, o con particolari cure colturali.

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I coleotteri più dannosi

Larva di bostrico della vite Tra gli insetti di questo tipo più dannosi ricordiamo l'oziorrinco, che attacca indistintamente piante da frutto ed ornamentali: le larve sono presenti nel terreno, e divorano l'apparato radicale; gli adulti hanno azione prevalentemente notturna, e dal terreno salgono sulle piante, consumando principalmente i germogli e le giovani foglie. Il bostrico della vita è un insetto che scava gallerie nei rami: le femmine depongono le uva in gallerie circolari, scavate nei nodi dei rametti, soprattutto in legno secco o in deperimento. Gli adulti si nutrono dei germogli in primavera, e scavano gallerie nel legno per il riparo invernale.

Gli adulti di scrivano si cibano di germogli e gemme, che disseccano; le larve mangiano le radici. Le larve di Rizotropo della vite mangiano le radici più sottili e delicate. Chiaramente solo popolazioni numerose causano danni alle piante; la presenza di alcuni esemplari risulta del tutto innocua in un vigneto, ma va controllata per evitare che un singolo adulto deponga molte uova.

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    I coleotteri meno dannosi

    Adulto di scarabeo Alcuni esemplari tendono a produrre generazioni scarsamente numerose, o in ogni caso causano danni di lieve entità, che non spingono l'agricoltore a trattamenti contro gli insetti. L'insetto sigaraio, ad esempio, causa l'arrotolamento del fogliame, che viene attaccato con la saliva delle femmine, a formare delle specie di sigari di foglie, che rimangono attaccati alle piante. L'anomala della vite consuma parte della lamina fogliare, soprattutto nei pressi delle nervature, causando tipiche rosure. Le larve di scarabeo sono dannose solo per coloro che producono giovani piante, perché tendono a consumare solo le giovani radichette, causando danni vistosi alle piantine da poco poste a dimora. Questi coleotteri della vite sono sicuramente dannosi, ma difficilmente si verificano le condizioni per cui le loro popolazioni divengono tanto ampie da danneggiare seriamente un vigneto, o una singola pianta.


    La lotta

    bostrico della vite Non è semplice debellare un attacco da parte di questi insetti, anche perché spesso alcune larve sopravvivono, dando origine agli adulti, che si riproducono in gran numero. In genere si praticano dei trattamenti a base di esche granulari, da spargere sul terreno, per uccidere le larve, in modo da evitare generazioni successive. Nel caso di adulti già sviluppati risultano efficaci molti prodotti insetticidi, come lo spinosad o l'alfametrina, solo che tali prodotti devono colpire direttamente l'insetto per ucciderlo.

    Visto che gli adulti di coleottero hanno attività per lo più notturna, risulta più efficace l'utilizzo di prodotti sistemici, che entrano nel circolo linfatico della pianta e avvelenano gli adulti nel momento in cui si cibano delle foglie della pianta. Nel caso di esemplari che erodono il legno, risulta molto efficace la potatura regolare delle piante rovinate e dei rami secchi. Come trappola contro questi coleotteri si può utilizzare il legno delle potature, che viene lasciato ai piedi delle piante, e bruciato a fine inverno, in modo da asportare la gran parte delle uova deposte sul legno secco.



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