Terreno argilloso
Schematizzando a scopo esemplificativo, le principali tipologie di terreno sono:
- sassoso
- sabbioso
- di medio impasto
- argilloso, naturalmente
Nella composizione del terriccio di tipo argilloso troviamo per la maggior parte particelle di diametro estremamente ridotto che possiedono la particolarità di essere considerevolmente coese fra di loro. Questa coesione non fa drenare l’acqua, rendendo la terra significativamente asfittica e male arieggiata. Naturalmente tutto ciò non giova affatto alle radici delle vostre piante.
- Salve, è da poco che ho preso casa con giardino quindi la mia esperienza è ancora bassa, però volevo sapere come potevo togliere le crepe che si sono formate in tutto il giardino...Grazie 1000...
I terreni di tipo argilloso sono in special modo soggetti al fenomeno dei ristagni e perciò la loro lavorazione richiede parecchio impegno e molta fatica. Tuttavia a loro favore si può dire che mantengono facilmente la forma che l’orticoltore gli ha dato con la lavorazione.
Sono tipi di terreni decisamente troppo compatti, quindi difficilmente assorbenti: lasciano stagnare l’umidità e questo rappresenta un fattore di pericolo per le piante perché crea condizioni di radicale mancanza d’ossigeno (asfissia). Di contro, un lungo periodo di siccità può provocare screpolature e spaccature che favoriscono l’evaporazione dell’umidità nelle zone profonde del terreno, creando condizioni ancora più sfavorevoli dovute al fenomeno della siccità. Una vera piaga per chi è del mestiere! Il
terreno argilloso è dunque molto compatto, ma state tranquilli: modificarlo in meglio non è affatto difficile! Certo, è un lavoro che richiede molta costanza e molto impegno da parte vostra, tuttavia i risultati saranno decisamente apprezzabili dopo qualche tempo.
Anzitutto è bene “nutrire” il vostro terreno argilloso apportando una giusta quantità di sostanze organiche come il semplice compost, terricciati vari, sovescio o letame. Questa operazione serve a migliorare visibilmente la struttura del terriccio e favorire al meglio il drenaggio, che come sappiamo è un fattore vitale per la salute dell’orto. Inoltre è bene distribuire in notevoli quantità la sabbia. Proprio così: la sabbia. E perché? Dovete sapere che la sabbia è composta da miliardi di particelle grossolane e queste, quando ben amalgamate con quelle più piccole e farinose che compongono l’argilla del vostro terreno, trasformeranno tutta la composizione equilibrandola al meglio. Naturalmente stiamo parlando di piccoli orti: questa pratica risulterebbe davvero troppo dispendiosa se applicata a superfici molto vaste, che infatti richiedono lavorazioni differenti e più macchinose. Altresì l’aggiunta di particolari sostanze come la calce o la marna rappresenta quel tocco in più che giova molto al terreno. La marna, per esempio, è un tipo di terra particolarmente ricca di calcare, che come sappiamo contiene il calcio. Il calcio è un ottimo coadiuvante per il terreno argilloso, perché ne migliora sensibilmente la porosità. Come potete immaginare, anche la calce ha effetti molto simili.
Un altro consiglio utile per migliorare la qualità del terreno argilloso è l’olio di gomito: lavorazioni frequenti che espongono la terra alla benefica azione disgregatrice della pioggia, della neve, del vento e di tutti gli agenti atmosferici non possono che aumentarne la produttività e la ricettività alle coltivazioni. Infatti basta osservare un terriccio lavorato di recente per intuirne il vistoso miglioramento strutturale.
Uno dei modi per rendere più facile l’operazione della semina e quindi la successiva crescita dell’ortaggio è dunque quello di preparare il terreno vangando in profondità. Naturalmente non lo si farà né d’inverno (troppa umidità) né d’estate (troppa arsura del terreno), ma in due particolari periodi dell’anno che coincidono con i momenti in cui il terreno si dice che sia “in tempera”, ovvero quando presenta quelle particolari caratteristiche ideali (un giusto equilibrio fra compattezza e umidità) che vi permetteranno di faticare il meno possibile. Generalmente, in un clima temperato come quello mediterraneo, il periodo di riferimento va dalla metà di aprile alla metà di maggio o dalla metà del mese di settembre fino a ottobre inoltrato. Ovviamente è compito dell’orticoltore valutare il periodo di tempera: coltivare a mille metri sopra il livello del mare sarà diverso rispetto a farlo in zone pianeggianti.
Coltivare in un terriccio argilloso adesso sembra meno difficile.
Esistono molte particolari specie la cui coltivazione è possibile in un terriccio compatto, ma prima di cimentarsi nella semina occorre tenere a mente che questa tipologia di terreno, a differenza di quello a medio impasto (ideale per chi voglia sperimentare l’orticoltura senza troppa fatica), permette la crescita a piante esclusivamente di un livello – diciamo così – non proprio al top! È consigliabile infatti procedere con la semina di piante e ortaggi da foglia, mentre si sconsiglia vivamente la coltivazione di ortaggi a tubero e a radice. Infatti questo tipo di terra, come abbiamo visto, rende faticosa la crescita di radici e tuberi perché non fornisce loro una sufficiente porzione di spazio vitale. Nonostante quanto detto, esistono però alcune specie di ortaggi la cui caratteristica capacità di produrre numerose radici o “radichette” ne permette la coltivazione anche in un terreno argilloso. Fra questi ortaggi troviamo, per esempio, le comuni barbabietole, i lupini, il tarassaco e le cicorie. Non da meno sono l’albero del pero oppure il ranuncolo. Più in genere, il terreno argilloso ospita egregiamente asparagi, sedano, cavoli, meloni, prezzemolo, spinaci, zucchine, rapa e lattuga: leccornie che certo non possono mancare in tavola.
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I terreni argillosi sono di vario tipo in base alla loro composizione chimica che non è omogenea su tutta l’area e varia
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