Le orchidee sono un genere che conta migliaia di specie; le specie più presenti in appartamento sono però poche, spesso si tratta di phalaenopsis, dendrobium o cambrie. Si tratta di piante di origine tropicale, che necessitano di luoghi molto luminosi e umidi. Posizioniamole quindi nella zona più luminosa della casa, evitando però che vengano colpite dai raggi diretti del sole per periodi eccessivamente prolungati; prediligiamo un luogo vicino ad una finestra, ma dove la pianta non riceva sbalzi di temperatura causati dall’aria proveniente dall’apertura. Spesso per le orchidee si scelgono ripiani o mobili rialzati, in questo modo possono ottenere una buona quantità di luce, ed allo stesso tempo sfruttano l’aria più calda presente nella parte alta delle stanze. La temperatura media a cui coltivare una orchidea si aggira attorno ai 15-18°C, quindi ricordiamo di posizionarle sempre dove durante i mesi invernali è attivo il riscaldamento domestico. In natura queste piante godono dell’umidità delle foreste tropicali, quindi vaporizziamo spesso la chioma, evitando i fiori, per contrastare l’aria asciutta presente nelle nostre abitazioni. Le annaffiature devono essere somministrate molto frequentemente, evitando però gli eccessi: annaffiamo ogni settimana, mantenendo il substrato di coltivazione sempre umido, ma non inzuppato d’acqua. Il modo migliore per annaffiare le orchidee è la tecnica dell’immersione dei vasi: poniamo il vaso dell’orchidea in una bacinella e riempiamola fino all’orlo del vaso con acqua a temperatura ambiente; quando il substrato è umido nella parte superiore estraiamo il vaso dall’acqua e lasciamolo sgocciolare per qualche minuto prima di porlo a posto nel portavaso. Ogni 20-25 giorni aggiungiamo all’acqua delle annaffiature una piccolissima parte di concime, specifico per orchidee; evitiamo gli eccessi di concime, che possono portare al disseccamento di gran parte delle radici della pianta
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