Decorare i vasi con il lapillo
Il lapillo vulcanico è un materiale molto apprezzato e che si trova sempre più facilmente nei grandi garden center e nei magazzini di materiale edile. I suoi pregi sono molti: la durabilità nel tempo, l’aspetto gradevole e la relativa leggerezza rispetto ad altri tipi di roccia o ciottoli.
L’Italia è ricca di giacimenti, essendo un prodotto di origine vulcanica: si tratta infatti di “pietre” che vengono espulse dai crateri durante la fase “esplosiva” delle eruzioni. Naturalmente la loro specifica composizione, dimensione e colore dipendono strettamente dai minerali contenuti nella lava: troveremo quindi notevoli differenze tra il lapillo toscano e quello campano o delle varie aree della Sicilia.
Anche le granulometrie variano e con loro l’uso. I più piccoli vengono mescolati ai substrati per migliorare il drenaggio; quelli tra 1 e 2 cm di diametro sono invece perfetti come pacciamatura. I più grandi invece possono essere usati per la costruzione di vari tipi di manufatti.
Questo è il suo uso più classico: può infatti essere preso in considerazione come alternativa alla corteccia di conifere o ai ciottoli. Ha il vantaggio di essere molto leggero e di degradarsi pochissimo anche in caso di condizioni atmosferiche avverse. Il colore più comune in commercio è il rosso e si abbina gradevolmente ai vasi di legno o a quelli moderni. In alcune ambientazioni è però importante creare uno stacco cromatico: possiamo quindi metterci alla ricerca delle varianti nel nero o nel grigio, originarie della Sicilia, ma che purtroppo, soprattutto nel Nord Italia, non sono di semplice reperibilità.
Creeranno un effetto piacevole se abbinate a contenitori di cemento, di metallo o di plastica in colori neutri. Evitiamo però le sfumature più scure se il nostro giardino o balcone sono molto assolati: nelle giornate estive il lapillo potrebbe surriscaldarsi favorendo, per esempio, la comparsa del ragnetto rosso.
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Come accennato in commercio è molto diffusa solo la variante rossa, anche se i colori naturali vanno dal marrone al nero al grigio chiaro. Se non riusciamo a trovare una di queste varianti o vogliamo un effetto più eccentrico possiamo decidere di colorarli. Trattandosi di pietre porose otterremo un effetto omogeneo solo utilizzando vernici spray, scegliendo tra quelle che garantiscano la maggiore resistenza ad intemperie e sbalzi termici.
Prima di procedere è molto importante lavare a fondo, ripetutamente le pietre: soprattutto quelle rosse sono spesso letteralmente ricoperte da una polvere finissima. Risciacquiamole quindi fino a quando l’acqua risulti pulitissima e poi lasciamole asciugare al sole per almeno un giorno. Disponiamo poi le pietre distanziate su di un telo e spruzziamole da almeno 20 cm. Possiamo poi usarle come pacciamatura oppure per gli altri usi che indicheremo nei paragrafi successivi
Molti non ne sono a conoscenza, ma il lapillo è un substrato ideale per far crescere le piante in idroponica. Con le opportune precauzioni gli esemplari si svilupperanno vigorosamente e, anzi, risulteranno meno soggetti ad attacchi di parassiti e crittogame. Si prestano particolarmente a questa tecnica tutte le epifite, molte piante d’appartamento provenienti da climi tropicali e foreste pluviali.
L’importante è usare acqua osmotica, batteriologicamente pura e distribuire periodicamente uno specifico concime completo. Consigliamo di usare solo lapillo nelle colorazioni naturali, magari creando degli strati in cromie diverse e, per facilitare la crescita delle radici, variare notevolmente le granulometrie. Utilizzando vasi di vetro o di plastica trasparente otterremo effetti sorprendenti. In rete non è difficile trovare piccole lampadine adatte all’immersione in acqua: potremo inserirle in profondità, tra una roccia e l’altra: grazie alla sua porosità la sera avremo un’illuminazione calda e soffusa.
Questa roccia può essere usata anche come materiale da costruzione. Si può procedere in diverse maniere. Possiamo costruire le pareti del vaso con delle reti più o meno fini (a seconda della granulometria che useremo). Possiamo farle quadrate, ma non è difficile ottenere anche delle forme rotonde. Una volta fatto lo scheletro lo riempiremo con il lapillo, anche in questo caso monocolore o alternando le sfumature. Una volta ben assestato potremo riempire la cavità interna con del terriccio e delle piante: queste strutture si adattano perfettamente alle ambientazioni contemporanee, ma anche a quelle tipicamente mediterranee.
Ottimi risultati si ottengono anche creando la struttura con delle assi di legno e riempiendola poi con i sassolini. Infine verseremo da sopra del cemento abbastanza liquido, in maniera che permei tutto il manufatto andando negli interstizi. Aspettiamo qualche giorno per essere sicuri della completa asciugatura e eliminiamo le assi. Otterremo un vaso elegante ed estremamente durevole.