tintura madre passiflora

tintura madre passiflora

La Passiflora L. appartiene alla famiglia delle Passifloraceae e si può presentare in oltre quattrocento varianti diverse; si tratta di piante erbacee altre pochi metri (non più di sei) e ricche di arbusti, reperibili durante tutto l’anno. Il nome “passiflora” – adottato da Linneo nel lontano 1753 – è composto dai termini latini “flos”, fiore, e “passio”, ossia passione, e sarebbe stato coniato da un gruppo di missionari Gesuiti nel diciassettesimo secolo. I frati, infatti, avevano notato una certa somiglianza tra l’aspetto nodoso del fusto della passiflora e alcuni simboli religiosi che rimandavano proprio alla passione di Cristo. Il cosiddetto “fiore della passione” la maggior parte delle volte si presenta come un arbusto rampicante molto ramificato che proprio in virtù di queste sue caratteristiche è in grado di sopravvivere anche in situazioni estreme. Originaria dell’America Latina, nonostante la sua predilezione per i climi particolarmente caldi subtropicali, la Passiflora attualmente viene coltivata con successo anche in Itali, soprattutto nella variante “Passiflora Caerulea”, una delle più resistenti, in grado perciò di contrastare i freddi invernali. Essendo una pianta rampicante con fiori piuttosto grandi e colorati, d’aspetto gradevole, la passiflora viene spesso usata come pianta decorativa da giardino; tuttavia espleta le sue funzioni principali prevalentemente in ambito erboristico, omeopatico e fitoterapico (la fitoterapia è la scienza che si propone di curare patologie medio-lievi sfruttando le proprietà benefiche di piante, fiori ed erbe).

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Dove trovare la passiflora

passiflora Trovare la passiflora è semplicissimo, poiché attualmente questa pianta è in commercio come preparato erboristico sia sotto forma di capsule o compresse (sia da sola che in combinazione con altre piante dall’effetto simile), sia sotto forma di estratto secco e fluido, tisana e, non da ultimo, tintura madre, la quale va somministrata in gocce. Conosciuta e usata fin dall’antichità per via delle riconosciute proprietà benefiche, la passiflora viene attualmente adoperata in alternativa ai medicinali calmanti – i cosiddetti ansiolitici – proprio perché una delle sue proprietà principali è quella distensiva e calmante del sistema nervoso centrale. Questa sua importante proprietà, particolarmente adatta alla frenesia dei tempi moderni (i calmanti, infatti, sono i farmaci più venduti nel mondo occidentale dopo l’aspirina), le viene conferita dai flavonoidi, che la passiflora contiene in grandi quantità e che le consentono di svolgere la sua preziosa azione calmante su stati alterati caratterizzati da anzi, rabbia, paura e nervosismo. Se assunta la sera prima di coricarsi, la passiflora si rivela una preziosa alleata del buon sonno: aiuta infatti a combattere l’insonnia nervosa, facilitando un riposo sereno e scongiurando i frequenti risvegli notturni che spesso caratterizzano le persone ansiose. Se assunta nelle dosi e nelle modalità consigliate, inoltre, la passiflora è pressoché priva di effetti collaterali e anzi può essere assunta anche per lunghi periodi, sola oppure in associazione con gocce o compresse medicinali, poiché non interferisce in alcun modo con la loro azione.


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Perché si usa

tintura madre passifloraCome anticipato sopra, la passiflora è indicata per alleviare tutti quei disturbi da stress che minano la qualità della vita, rovinando le giornate – e le nottate – di persone sottoposte a ritmi frenetici che non sono in grado di reggere. Poiché per curare ansia, agitazione e nervosismo occorre non solo intervenire sui meccanismi che li determinano, ma anche riposare bene durante la notte per affrontare nel modo migliore gli impegni del giorno, la prima azione della passiflora è proprio quella di agevolare il riposo notturno: presa in maniera costante almeno mezz’ora prima di coricarsi, la passiflora rende il sonno più profondo e duraturo, posticipando il risveglio in quei soggetti la cui insonnia si caratterizza proprio per un precoce risveglio mattutino. Sono proprio le gocce di tintura madre il preparato che ben si presta allo scopo, essendo facile da assumere ma anche da dosare a seconda dell’esigenza. Può infatti essere usato sia come rimedio d’urto, da prendere all’occorrenza in situazioni di particolare angoscia e disagio, quando si devono affrontare prove importanti cui ci si sente impreparati (un esame, un incontro, una discussione con il proprio capo, un dibattito in pubblico), sia come rimedio preventivo che aiuti ad affrontare con maggiore serenità un periodo particolarmente critico della vita. Dell’uso della passiflora beneficiano inoltre tutte le persone troppo emotive, che magari desiderano affrontare con maggiore serenità la vita di ogni giorno, e chi soffre di disturbi psicosomatici legati appunto alla somatizzazione di ansia e stress, ossia mal di testa, gastrite, asma e nausea. Questa pianta è infine considerata anche un blando antidepressivo, poiché aiuta chi sta soffrendo, chi è angosciato o preoccupato a ritrovare un po’ di serenità e soprattutto le forse per andare avanti.


Posologia

Generalmente la passiflora si trova in erboristeria in flaconi di tintura madre da cinquanta millilitri, tutti dotati di un comodo contagocce. Le gocce vanno assunte diluite in acqua – ciò serve anche per stemperare l’alcol contenuto nel preparato – in una quantità che può variare dalle venti alle cinquanta gocce al giorno, assunte in un’unica soluzione oppure due volte al giorno, nel pomeriggio e la sera prima di coricarsi. La passiflora viene spesso associata ad altre erbe dall’effetto simile (tiglio, melissa, valeriana, ecc.), le quali ne amplificano e ne rafforzano l'azione.




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