Timo
Il Timo è una nota e diffusissima erba aromatica, molto utilizzata nella cucina mediterranea; in natura questa piccola perenne sempreverde, che ha spesso forma semi arbustiva, si sviluppa in tutta Europa, dalla Spagna fino al nord del Regno Unito, e in tutta l’area mediterranea; molte specie sono diffuse in Asia, sia nelle zone tropicali, sia sugli altopiani himalayani. Esistono circa duecento specie di Tymus vulgaris, e dalle più diffuse sono stati ottenuti quasi altrettanti ibridi; le piante sono in genere di dimensioni contenute, soprattutto in altezza, e non superano i 25-35 cm, ma formano ampie macchie, con il passare degli anni.
Il fogliame è tondeggiante o ovale, di dimensioni decisamente piccole, e assieme ai fusti sottili, ramificati, da all’itera pianta un aspetto denso e compatto. Le foglie di tipo sono ricoperte da una sottile peluria, che in molte specie e cultivar le rende di colore grigiastro; esistono piante di ogni colore, dal verde scuro, al giallo, con foglie variegate, striate, o con margine in colore contrastante.
In primavera inoltrata o in estate all’apice dei sottili fusti sbocciano minuscoli fiorellini, in genere di colore rosato, riuniti in infiorescenze a spiga o tondeggianti; alcune specie e varietà sono molto fiorifere, e all’apparenza ricordano un tappeto di fiori. Le foglie ed i fiori sono fortemente aromatici, e questa caratteristica li rende molto interessanti come piante aromatiche; l’aspetto delicato e compatto delle piante le rende anche ideali come perenni da giardino, da utilizzare come copri suolo.
La gran parte delle specie di timo si coltivano come le più comuni piante aromatiche perenni diffuse in Italia, come ad esempio rosmarino o lavanda: prediligono posizioni molto soleggiate, e in genere tendono a deperire se non ricevono almeno alcune ore al giorno di luce solare diretta; necessitano di un terreno molto ben drenato, che contenga una buona quantità di sabbia, non argilloso, in quanto i ristagni idrici, soprattutto in inverno, possono causare la morte della pianta nel giro di poche settimane, a causa di marciumi radicali.
Nonostante l’aspetto delicato, sono piante molto resistenti, che in natura si possono trovare anche al bordo delle strade o in zone sassose, con un terreno molto povero. Anche in vaso, è bene porli in un terreno drenante, arricchito con sabbia o pietra pomice. Si annaffiano al momento in cui vengono posti a dimora, e in seguito dimostrano una forte resistenza alla siccità; se posti a dimora in primavera o in una stagione umida, tendono a non necessitare di ulteriori cure, se non leggere annaffiature in periodi particolarmente siccitosi.
A fine inverno si fornisce, attorno alla pianta, poco concime granulare a lenta cessione, che si scioglierà con ogni annaffiatura. Esistono molte specie e varietà di Tymus, ma la maggior parte non temono il gelo e possono sopportare sia temperature inferiori ai -10°C, sia l’afa estiva; come dicevamo fondamentale per la sopravvivenza invernale di queste piante è il buon drenaggio del terreno; se la terra del nostro giardino è molto compatta e tende a rimanere umida a lungo, posizioniamo il timo in una zona in cui in inverno sia ben soleggiato, in modo che i raggi solari mantengano il terreno ben asciutto.
Le piccole piante erbacee, con il passare dei mesi, formano ramificazioni legnose, che con il passare degli anni tendono a spogliarsi nella parte bassa, proprio come accade ad alcune specie di arbusti; per mantenere le piante sempre compatte e dense è consigliabile potare la pianta dopo la fioritura, in modo da favorire lo sviluppo di nuovi germogli laterali.
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Come pianta aromatica, il timo trova posto tipicamente nell’aiola dell’orto, vicino al rosmarino o alla santoreggia; ma le piante sono decisamente molto decorative, e le dimensioni minute, il fogliame compatto e disponibile in vari colori, la fioritura primaverile, lo rendono un’ottima perenne da utilizzare anche in giardino, o n vaso. Le piccole piante di Tymus si utilizzano come tappezzanti, nel giardino roccioso, o anche nella zona del giardino così povera e asciutta da restare di solito spoglia, in quanto nessuna pianta sembra poterci crescere. Il portamento della pianta, in genere strisciante, la rende molto adatta anche sui muretti a secco, da cui spesso ricade, formando in primavera una piccola cascata di fiori rosa.
Molto belle anche le aiuole preparate accostando diverse varietà, in modo da darle movimento, grazie ai differenti colori del fogliame. Il timo si coltiva anche in vaso; visto che la pianta tende ad essere tappezzante, prostrata o ricadente, si preferisce posizionare le piante giovani in vaso a ciotola, ovvero non eccessivamente profondi, ma molto ampi, in modo che possano sviluppare una piccola macchia di foglie; sono molto adatti anche ai panieri appesi.
In linea generale, è difficile trovare in vivaio una piantina di tymus appartenente ad una specie botanica; spessissimo, anche quando l’etichetta sul vaso recita “Thymus vulgaris”, ci troviamo di fronte ad una varietà orticola, scelta per il fogliame particolarmente aromatico, o il portamento particolarmente strisciante. Le varietà di timo disponibili sono svariate, alcune centinaia, ma le loro necessità di coltivazione sono pressoché identiche a quelle delle specie botaniche; in Italia sono diffuse ovviamente varietà strettamente imparentate con le specie mediterranee, e quindi hanno esigenze che si avvicinano a quelle del timo che troviamo anche in natura.
Spesso nei vivaio le piante vengono coltivate per ottenere rapidamente una piccola cupola che riempia il vaso; per fare questo vengono tenute in condizioni climatiche controllate, come se si trovassero in una perenne primavera, tiepida e umida. Per questo motivo, appena portate a casa, spesso le piante necessitano di qualche cura maggiore rispetto a quelle di cui avranno bisogno una volta radicate nei nostri vasi o nel nostro giardino. Si consiglia quindi, non appena il tymus arriva in giardino, di avere qualche attenzione in più per le piantine, annaffiandole non appena il terreno si asciuga, posizionandole in una zona colpita dai raggi solari solo nelle prime ore del giorno e tenendole in luogo ben ventilato.
Il Thymus praecox, detto anche timo selvatico, è una specie originaria della zona mediterranea; produce piccole foglie di colore verde oliva, tondeggianti, e fiorellini primaverili di colore rosa intenso, molto vivaci, riuniti in infiorescenze fitte. Esistono molte varietà, con fogliame scuro o chiaro; tutte le specie e le varietà di thymus praecox mantengono il tipico aroma del timo, pungente e gradevole.
Questa specie, e le sue varietà, è molto adatta ad essere utilizzata come tappezzante, in quanto nel corso degli anni forma un tappeto compatto ed impenetrabile; perfetto per coprire i muretti a secco, o come tappezzante nelle zone soleggiate del giardino. Thymus praecox “Elfin” ha foglie coperte da una sottile peluria, che donano una spetto carnoso; Thymus praecox “coccineus” produce fiori di colore molto intenso, quasi fucsia, ed ha fioritura particolarmente abbondanti. Thymus praecox “albiflorus” ha fiori candidi.
Il thymus pulegioides, chiamato anche thymus citriodorus, ha fogliame leggermente più grande delle altre specie, di colore verde chiaro, e fiori in infiorescenze erette, che si elevano leggermente dal fogliame, e sbocciano in estate. Si tratta di un piccolo arbusto, che non supera i 30 cm di altezza, e predilige zone soleggiate, con terreno calcareo molto ben drenato. Esistono varietà con fogliame quasi giallo, o variegato di giallo; l’aroma è quello del timo, ma con un accento di limone molto intenso, viene infatti spesso chiamato timo al limone; un tempo thymus pulegioides, e thymus citriodorus venivano considerate come due specie botaniche diverse; studi del DNA delle due piante hanno invece dimostrato che sembra trattarsi della stessa specie. Un altro nome del Thymus pulegioides, è timo a foglie grandi, dove grandi indica semplicemente che si tratta di un fogliame grande quasi il doppio rispetto a quello di altre specie di timo.
Thymus pulegioides “Bertrand Anderson” ha fogliame di colore verde chiaro, e fiori color lilla chiaro; Thymus pulegioides “Aureus” ha fogliame molto chiaro, quasi giallo, come suggerisce il nome della varietà.
Il timo serpillo, chiamato anche pepolino, o erba pepola, o selvatico, è originario dell’Area mediterranea, e in tutta Europa, è la specie più diffusa nei giardini, ed anche una tra le più utilizzate per creare varietà particolari; ha portamento strisciante, e produce piccole foglie di colore verde scuro, e fiori in tarda primavera, di colore rosato. Vive allo stato selvatico in nord Africa e anche in nord Europa, a testimonianza della sua grande adattabilità; ovunque ci sia un buon terreno ben drenato e qualche ora di luce solare diretta, questa pianta si sviluppa senza problemi, producendo ampie macchie basse, alte fino a 25-30 cm. Spesso il timo serpilo viene pubblicizzato come pianta tappezzante adatta anche al calpestio, anche se questo non è del tutto vero, infatti se viene calpestato il timo muore nell’arco di poche settimane; piuttosto, può trovare uno spazio ideale se posto a dimora lungo i sentieri presenti nel giardino, ad esempio tra le pietre di un camminamento; in questo modo, il timo può allargarsi a formare un tappeto, ma i piedi di chi ci cammina sopra appoggeranno sulle pietre, senza danneggiare eccessivamente le piante.
Thymus serpyllum “minimus” ha dimensioni particolarmente contenute, e non supera i 7-10 cm di altezza; Thymus serpyllym “Alfin” ha fogliame dall’aspetto carnoso e fiori rosa intenso; Thymus serpyllum “albus” ha fiori bianchi.
Il Timo volgare è una pianta mediterranea, erbacea perenne sempreverde, con foglie ricoperte da una sottilissima peluria, di piccole dimensioni, di forma quasi lineare; rispetto alle foglie di altre specie di timo, quelle del timo volgare risultano più spesse e carnose, con un aroma spesso più intenso. I fiori sono di colore lilla chiaro, quasi bianchi; le piante di timo vulgarsi spesso muoiono a causa del freddo nelle zone in cui gli inverni sono presentano temperature molto basse associate ad alta umidità ambientale, o forti precipitazioni. Predilige terreni sassosi o sabbiosi, non eccessivamente fertili, e luoghi ben soleggiati. Tra tutte le specie di timo è quella che viene maggiormente utilizzata come pianta aromatica, piuttosto che come piante ornamentale, in quanto le piccole piante tendono rapidamente ad alzarsi, fino ai 25-35 cm di altezza, senza produrre molte ramificazioni laterali, e quindi tendono a non formare macchie compatte, ma piccoli arbusti radi. Nonostante l’aspetto non così decorativo, il timo volgare è decisamente molto aromatico, e quindi viene molto apprezzato per il suo fogliame e coltivato prevalentemente per quello.
Oltre alle specie botaniche ed ai loro ibridi, esistono poi molte varietà di timo, che non possono venire raggruppati in alcuna specie botanica, in quanto non si tratta di cultivar, ma di veri e propri ibridi; Thymus “highland cream” ha foglie verde chiaro, con margine dorato; Thymus x citridodorus “Silver queen” ha fogliame verde oliva, con margine bianco; Thymus X citriodorus “Gold Edge” ha fogliame dorato, con poche striature verdi.
Oltre ad essere utilizzato da millenni come pianta aromatica, utilizzato in particolare per accompagnare carni e pesce, il timo è anche una pianta officinale; il timolo contenuto nel fogliame veniva un tempo utilizzato in particolare per le sue proprietà antisettiche ed antifungine; oggi il timolo viene utilizzato per produrre farmaci contro l’aritmia cardiaca, contro il glaucoma, per abbassare la pressione sanguigna.
Le proprietà antisettiche vengono sfruttate soprattutto per produrre dentifrici, prodotti per migliorare l’alito, o anche caramelle, sciroppi e collutori da utilizzare per combattere problemi gengivali, laringiti e faringiti. Il potere antisettico del timo viene sfruttato anche nella produzione di lozioni e prodotti per l’igiene personale, e soprattutto nei gel utilizzati per disinfettare la cute delle mani. Si preparano anche ottimi prodotti a base di timo, da utilizzare per i problemi legati alla salute della pelle.
Il nome del timo deriva dal greco, e significa coraggio; anticamente si riteneva che questa erba infondesse coraggio a chi ne portava dei rametti, ed era utilizzata come dono per coloro che partivano in battaglia. Ma si cercava anche di infondere il coraggio in situazioni meno pericolose: ai bimbi che temevano il buio, veniva messo del timo sotto il cuscino, per infondere un sonno privo di incubi.
Il timo produce innumerevoli piccoli fiori, a cui seguono ovviamente innumerevoli piccoli semi; da questi semi si possono ottenere nuove piante, ma questo metodo di propagazione non è tra i più diffusi; questo perché prima di tutto non sempre i semi di timo germogliano, e quindi è necessario seminarne tanti per ottenere poche piante. Oltre a questo, la gran parte delle piante di timo presenti in vivaio sono ibridi, e quindi difficilmente otterremo da seme una pianta identica alla pianta madre. La grande disponibilità di semi però ci può portare a tentare la semina del timo. Seminiamo in autunno, o a fine inverno, in un terriccio ben drenato, che va mantenuto umido fino a che non germogliano le giovani piante. Non appena sono grandi abbastanza da essere spostate, le porremo in contenitori singoli, che andranno conservati in luogo riparato dal gelo per almeno la prima stagione fredda, in quanto le giovani piantine non possono sopravvivere al freddo molto intenso.
Con maggiore semplicità, possiamo propagare questi semi arbusti, per divisione dei cespi di radici; ina autunno, dissotterriamo il pane di radici alla base della pianta, e dividiamolo a metà, utilizzando un coltello ben affilato e disinfettato. Quando produciamo questo tipo di porzioni, dovremo fare attenzione di mantenere bilanciata tra le due porzioni la percentuale di fogliame e di radici: troppe radici e la pianta dovrà faticare a lungo per poter produrre nuovamente tutta la sua chioma compatta; poche radici e la pianta disseccherà, non riuscendo a mantenere tutte le foglie già presenti.
Un a volta prodotte in questo modo due piante, possiamo subito riposizionarle a dimora.
Il timo si propaga anche per talea, prelevando piccoli rametti legnosi in estate, scegliendo i rami che non hanno prodotto fiori. Le talee si interrano in vaso, in un buon terriccio ben drenato, e si annaffiano con regolarità, fino a che non cominciano a germogliare; le talee di timo radicano molto facilmente, e questo tipo di propagazione è molto utile quando vogliamo riprodurre una varietà dal fogliame o dai fiori particolari.
Le foglie ed i fiori si utilizzano in cucina, soprattutto per accompagnare cibi a base di carne e di pesce; trova uso anche nelle insalate, in associazione con i pomodori, e con il timo si preparano anche liquori aromatici. Si tratta di una delle piante che vengono utilizzate nelle miscele chiamate erbe provenzali.
Il tymus si utilizza fresco, raccogliendo un piccolo ramo direttamente dalla pianta, che viene poi aggiunto ai cibi intero, o staccando le piccole foglie dal rametto legnoso.
La pianta mantiene gran parte del suo profumo anche se viene disseccato, quindi può venire raccolto dopo la fioritura anche in grandi quantità, facendo seccare le foglie al sole, per utilizzarle per tutto l’arco dell’anno.
L’aroma del tipo è intenso e legnoso, e ricorda vagamente quello del rosmarino; le foglie molto piccole vengono spesso utilizzate anche per decorare i piatti, perché risultano molto piacevoli a vedersi. Esistono moltissime varietà di timo, ognuna delle quali presenta notevoli variazioni nell’aroma sprigionato dal fogliame; il thymus X citriodorum ha forte aroma di limone, ma esiste anche del timo dall’aroma aranciato e con fogliame scarsamente aromatiche.