Ginestra - Genista
Con il termine ginestra vengono indicati, in italiano, alcuni arbusti, sempreverdi o a foglie caduche, molto diffusi tra le piante dei nostri giardini, ed alcune anche nella macchia mediterranea; si tratta di piante appartenenti alla stessa famiglia, ma di generi diversi, e quindi non tutte hanno caratteristiche di coltivazione identiche. Vengono tutte dette ginestre perché la somiglianza dei fiori è assai marcata, tanto che spesso a prima vista si direbbero tutte la stessa pianta.
Il tratto distintivo delle ginestre sono i fiori: una esplosione d’oro, che ricopre l’intera pianta, nei mesi primaverili o estivi. Alcune ginestre sono adatte a vivere in tutta Italia, altre sono leggermente delicate, e necessitano di copertura durante le settimane più fredde dell’inverno; tutte però amano intensamente il sole, e sono perfette per le aiole più luminose e soleggiate del giardino, tanto che moltissime ginestre sono state posizionate come decorazione lungo le autostrade italiane. Oltre alle ginestre giallo oro, le più tipiche e diffuse, esistono ginestre di colori vari, spesso nei toni del rosa.
Il genere genista conta alcune decine di specie di arbusti, a foglia caduca, diffusi in tutta l’area mediterranea; il nome di questo genere deriva dal nome comune ginestra, e quindi forse sono proprio le geniste quelle che possono venire individuate a maggior titolo come ginestre.
In vivaio in genere troviamo soltanto genista lydia, una specie di origine mediorientale, molto apprezzata soprattutto per le dimensioni contenute. Queste ginestre hanno foglia piccole, ovali, che cadono durante i mesi freddi, ma possono restare sulla pianta in caso di inverni particolarmente miti; i fusti sono verdi, eretti, scarsamente ramificati, e tendono a ricadere agli apici; le ginestre tendono a svilupparsi in modo tondeggiante, fino ad una altezza di circa 60-80 cm. Prediligono posizioni molto soleggiate, con climi caldi; non temono la siccità, ma al contrario non amano gli eccessi di annaffiature; durante i mesi invernali non vanno annaffiate e possono sopportare temperature vicine ai -10°C. Da giugno fino a fine estate producono una profusione di piccoli fiori giallo oro. Si coltivano anche in vaso, in modo che nelle zone con inverni decisamente freddi sia possibile porle al riparo dal gel intenso.
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Detto anche ginestra spagnola o ginestra profumata, lo spartium junceum è l’unica specie del genere spartium; si tratta di una pianta perenne arbustiva, che produce lunghi fusti cilindrici, semi legnosi, di colore verde chiaro, molto ramificati; il portamento dell’arbusto è assai ampio e ramificato, con gli apici dei rami arcuati. Spesso lo spartium, con il passare degli anni, tende a divenire eccessivamente disordinato, e quindi in genere in autunno viene potato a circa una trentina di centimetri dal terreno, in modo da ottenere, la primavera successiva , una pianta più compatta ed ordinata. Ha foglie minute, e produce in estate fiori dorati, dal caratteristico profumo, molto intenso, utilizzato anche in profumeria. Anche lo spartium è una pianta di origine mediterranea, presente in Italia anche allo stato selvatico; predilige posizioni ben soleggiate e terreni sciolti, molto ben drenati; una volta a dimora da un paio di anni si tratta di un arbusto che non necessita di cure, accontentandosi dell’acqua fornita dalle precipitazioni.
Chiamato anche ginestrone, o ginestra spinosa, l’ulex, contrariamente ad altre ginestre, ha foglie trifogliate, presenti soltanto negli esemplari giovani, con il passare degli anni, tutte le foglie ed i giovani germogli si trasformano in lunghe spine acuminate, simili ad aghi di ginepro. Il ginestrone è una pianta di origine mediterranea ed europea, esistono specie tipiche della macchia mediterranea, ed altre più diffuse sulla costa atlantica, di dimensioni varie, dai 20-30 cm, fino ad alcuni metri di altezza. Il portamento è denso, ed abbastanza disordinato, molte le ramificazioni; i fiori dell’ulex sbocciano in genere riuniti in piccoli gruppetti, rendendo ancora più vistosa la fioritura giallo oro, che si protrae dalla primavera fino a fine estate. Son piante adattatesi a vivere in condizioni caratterizzate da sole e siccità, e temono quindi i ristagni idrici e gli eccessi di annaffiature; prediligono suoli sassosi o sabbiosi. Sono arbusti sempreverdi, e la maggior parte delle specie può sopravvivere a temperature anche decisamente molto rigide.
Detta anche spartio spinoso o spartio villoso, a seconda della specie, si tratta sempre di una ginestra tipica della macchia mediterranea leggermente più delicata delle altre, per quanto riguarda le temperature invernali. Produce sottili fusti verdi, molto ramificati e disordinati, e producono arbusti ampi, che possono raggiungere qualche metro di altezza; prediligono posizioni soleggiate e non temono la siccità, anche se prolungata. Sono piante adatte per i giardini rocciosi mediterranei, con terreno poroso e sabbioso, completamente privo di ristagno idrico, che può rapidamente causare la morte delle piante. I fiori sbocciano per tutta l’estate, riuniti in racemi.
I citisi sono ginestre di origine mediterranea, presenti in Italia anche come piante selvatiche, i chamecitisi erano un tempo appartenenti al genere cytisus, e sono caratterizzati dall’avere fiori in genere lilla o rosati, e fusti prostrati o tappezzanti.
Queste ginestre sono molto diffuse in vivaio, anche perché sono stati prodotti alcuni ibridi, con fior i dal colore vario, dal bianco all’arancione, dal rosa al rosso. Esistono, oltre alle varietà, molte specie, presenti in coltivazione anche in giardino; alcune sono sempreverdi, altre sono a foglia caduca; alcune specie hanno piccole foglie trifogliate, altre fogliame ovale, di colore verde chiaro; la fioritura avviene in primavera oppure in estate, e non sempre si ripete nei mesi successivi. Pur sopportando tranquillamente la siccità, per avere una fioritura continua è consigliabile annaffiare regolarmente, attendendo però che il terreno asciughi perfettamente tra due annaffiature. Le specie e varietà con fusti poco ramificati, tendono con il tempo a lignificare nella parte bassa, sospendendo le fioriture, per questo motivo si sconsiglia di potare le piante a inizio autunno, lasciandole a circa 25-35 cm dal terra, in modo da favorire lo sviluppo di arbusti più compatti. Alcune specie di cytisus non amano il freddo inteso, e quindi in inverno vanno coltivate in serra fredda, o comunque ben coperte con agritessuto e pacciamate alla base del fusto.
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