Clematide
Il genere Clematis comprende un ampio numero di piante rampicanti, che presentano diverse necessità colturali. Si possono distinguere, grossolanamente, le specie botaniche da quelle ibride, dove le prime sono più rustiche e meno esigenti, mentre le seconde tendono ad essere più delicate. Le specie botaniche di Clematide hanno uno sviluppo che avviene prettamente nelle stagioni umide, quindi primavera o autunno; per questo motivo in genere non necessitano di grandi cure. Le Clematis ibride invece crescono e fioriscono dalla primavera inoltrata fino all'estate, e necessitano di un terreno sempre fresco e umido. Le annaffiature sono quindi fondamentali: si deve intervenire con grande frequenza, evitando che il terriccio di coltivazione dissecchi completamente, cosa che porta all'appassimento della pianta e all'arresto delle fioriture.
Le Clematis ibride sono particolarmente amate dagli appassionati di giardinaggio, a causa degli enormi fiori, riccamente colorati. Si tratta di piante rampicanti non particolarmente rigogliose, soprattutto in Italia, dove soffrono per il caldo estivo. Si coltivano di preferenza in zone in cui l'apaprato radicale possa godere di un'ombra fresca e umida. Visto che nei mesi di giugno, luglio e agosto questo è quasi impossibile in Italia, si tende ad annaffiare le piante spesso, e a volte anche ad ombreggiarle posizionandole vicino ad altre piante. La combinazione delle Clematis con altre piante rampicanti permette di ottenere un ottima condizione colturale: le Clematis non sono particolarmente invasive e godono dell'ombra causata dalla presenza di una rosa rampicante, o di un gelsomino. Non temono il freddo, neppure se intenso, anche se le specie ibride tendono a perdere la quasi totalità della parte aerea; l'anno successivo spunteranno nuovi germogli dal pane di radici.
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Le Clematis prediligono terreni freschi, di medio impasto, e non necessitano di elevate quantità di nutrienti disciolti in esso. Per mantenere il terreno sempre fertile è però opportuno distribuire dello stallatico ai piedi delle piante, a fine inverno, prima della ripresa vegetativa. Al posto dello stallatico si può utilizzare un concime complesso granulare a lenta cessione, che si scioglierà gradualmente con le piogge. Altro tipo di fertilizzante non è necessario, anche se è opportuno sempre fornire un concime ricco anche di microelementi, quali ferro, molibdeno o zinco: se l'etichetta di un fertilizzante riporta solo i tre classici macroelementi, Azoto Fosforo e Potassio, è meglio sostituirlo con uno più complesso. Periodicamente è opportuno invece rimuovere le piante infestanti dal terreno alla base della Clematide, perché la loro presenza può disturbare la pianta.
In primavera le Clematis sono facile preda degli afidi, che si sviluppano soprattutto in vicinanza dei giovani germogli e dei boccioli floreali; un trattamento già nelle prime settimane di sviluppo delle piante può essere risolutivo, uccidendo sia gli adulti, sia le giovani larve. Il problema principale per le Clematis è però in genere il clima, soprattutto quello estivo. Queste piante infatti amano avere, come dice un antico proverbio, i piedi all'ombra e la testa al sole. Quindi si devono posizionare in modo che lo sviluppo dei lunghi rami possa godere di molta luce solare, ogni singolo giorno; mentre le radici devono avere un clima fresco e umido, senza essere disseccate dalla luce solare diretta. Spesso tale condizione si ottiene posizionando le Clematis ai piedi di un muro, o di una recinzione, o ancora di altre piante. Ad esempio ai piedi di una siepe o di un'altra pianta rampicante.
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appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, la Clematis o clematide costituisce un genere di circa 250 specie di pia
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