Stadi di sviluppo del frutteto
Il ciclo vitale delle colture arboree da frutteto si compone di 3 stadi periodici: lo stadio giovanile, lo stadio di maturità e lo stadio senile.
Gli stadi nel frutteto hanno durata variabile in relazione a svariate condizioni endogeno-ambientali e diventano, per il frutticoltore, un diverso valore economico in rapporto sia dalle diverse cure colturali sia alla diversa capacità produttiva.
La rapidità di passaggio trai vari stadi è regolata da fattori genetici, tecnico-colturali e pedo-climatici e, pertanto, risulta variabile a seconda della specie e dell'ambiente colturale.
Inizia con la vita dell'albero da frutto e termina con la sua entrata in produzione. In questo periodo l'albero presenta un intenso sviluppo vegetativo, ma è incapace di produrre frutti. Questo stadio, detto "stadio improduttivo", ha una durata che è stretto rapporto con la specie e nell'ambito di questa varia a seconda che si tratti semenzale (pianta ottenuta da seme) oppure di ASTONE (pianta innestata).
L'impiego di semenzali è riservato principalmente alla ricerca per il miglioramento genetico volto alla costituzione di nuove cultivar e nuovi portainnesti; in campo pratico vengono usati astoni aventi, in genere, 1 anno di età.
La durata dello stadio giovanile dei SEMENZALI di POMACEE, in particolare melo e pero, supera il decennio. In questo periodo evidenziano aspetti morfologici, istologici e fisiologici aventi un'impronta selvatica. Lo stadio giovanile dei semenzali di drupacee, solitamente non supera i 5 anni e non evidenzia particolari modificazioni. Nel caso dei fruttiferi innestati, il periodo improduttivo ha in genere una durata inferiore ai 3 anni , che varia comunque in relazione alla specie e al portainnesto impiegato. In genere il portainnesto FRANCO (cioè ottenuto da seme previa selezione), prolunga lo stadio improduttivo rispetto ai portainnesti ottenuti per via vegetativa nell'ambito di questi ultimi, quelli di debole vigoria anticipano il completamento dello stadio giovanile rispetto a quelli più vigorosi.
- Pianta di origini antichissime, proveniente dalle regioni dell' Asia sud-occidentale. È un albero molto vigoroso, che può raggiungere anche i 30 metri d'altezza. Ha foglie caduche, ogni foglia è compo...
- Pianta di origini asiatiche, diffusa in Europa fin dai tempi antichi, Il ciliegio si può dividere essenzialmente in due specie diverse: il ciliegio a frutto dolce e il ciliegio a frutto acido. Il cili...
- Il Mespilus germanica è un arbusto o piccolo albero originario dell'Europa e dell'Asia, a foglie caduche, non molto longevo, che in età avanzata può raggiungere i 4-6 m d'altezza. La corteccia è grigi...
- Il Prunus Persica è una pianta proveniente dalla Persia da cui ne deriva appunto il nome latino "persica", cresce spontaneamente anche in Cina. Il pesco è un albero da frutto di modeste dimensioni, in...
Prende avvio quando la porzione epigea ha raggiunto uno sviluppo idoneo. Viene rallentata l'attività vegetativa, tipica dello stadio giovanile, mentre le foglie acquisiscono sempre più capacità di sintetizzare specifici fitoregolatori endogeni (ormoni) in grado di indurre la differenziazione a fiore delle gemme neutre. Così inizia la prima manifestazione del ciclo riproduttivo che va via via evolvendosi in una sempre più regolare fruttificazione. Per quanto riguarda i SEMENZALI nel passaggio da stadio giovanile a stadio di maturità avviene un particolare processo chiamato di INGENTILIMENTO nel corso del quale la parte epigea comincia a perdere le impronte selvatiche per portarsi verso quelle normali. Tutto ciò avviene con gradualità a partire dalla zona apicale via via verso la base. La zona basale manterrà le caratteristiche di giovanilità fintantoché tutta la sovrastante porzione epigea avrà raggiunto lo stadio di maturità.
Prende avvio con l'invecchiamento dell'apparato radicale e conseguente riduzione dell'attività assorbente. Provoca un generale indebolimento dell'attività vegetativa e un rallentamento di tutte le funzioni vitali.
L'albero manifesta una scarsa formazione di nuovi germogli, il rinnovo dei rami a frutto tende ad esaurirsi e la produzione diminuisce e diventa saltuaria, antieconomica e quantitativamente scadente. Il rapporto fra massa fogliare e nuovi organi risulta alterato e determina un eccessivo accumulo di sostanze idrocarbonate: la massa fogliare risulta essere notevole rispetto alla modesta quantità di nuovi organi formati. Si altera anche il cilclo annuale: la durata del periodo vegetativo risulta essere di poche settimane mentre si prolunga notevolmente quella del periodo di elaborazione.
COMMENTI SULL' ARTICOLO