Coltivare orto biologico
In linea generale l'orto andrà concimato solamente con prodotti come torba, letame e compost. Sarà buona cosa effettuare una rotazione periodica degli ortaggi, cercando di coltivarne il numero maggiore di varietà. In questo modo diminuirà la probabilità che i vegetali non vengano intaccati da malattie e parassiti; a tale scopo è inoltre consigliabile optare per specie piuttosto resistenti. Coltivare un orto secondo i principi biologici vuol dire inoltre combattere le eventuali malattie delle piante con metodologie non invasive e tantomeno chimiche; per tale ragione ci si servirà dell'introduzione di alcuni insetti antagonisti dei parassiti, in modo da eliminarli naturalmente. Per quanto riguarda invece l'estirpazione delle erbe infestanti, si procederà con un semplice falcetto e mai con diserbanti chimici. Nei normali orti, un'operazione di routine consiste nell'eliminazione degli insetti parassitari con prodotti specifici; in un orto biologico si potrà ovviare al problema utilizzando dei composti vegetali di macero e zolfo per allontanarli oppure pensare all'innesto di arbusti come siepi in grado di produrre naturalmente insettivori. Un'altra raccomandazione importante per coltivare in questo modo è saper scegliere la zona idonea in cui collocare l'orto. Esso dovrà sicuramente essere posizionato in un'area soleggiata, meglio se a sud. Se le dimensioni lo consentono, sarebbe bene ricavare una piccola fetta di terra da riservare alle colture da serra, all'interno della quale si potrà inoltre realizzare il concime biologico. Con semplici ma precise regole si potranno così ottenere prodotti interamente naturali e non contaminati da alcun agente chimico, in modo da avere beneficio sia per la propria salute che per quella dell'ambiente.
Prima di procedere con la vera e propria semina, occorre mettere a dimora i semi, meglio se in primavera o in estate. Per eseguire il tutto correttamente, si dovrà prendere un badile e con esso tracciare il perimetro del primo solco della lunghezza desiderata. Successivamente, si scaverà in tutta la sua lunghezza andando a toccare una profondità di circa trenta centimetri, all'interno di cui si provvederà ad aggiungere del concime fresco. Nello stesso tempo è bene levare tutte le erbacce e i sassolini. Il secondo solco andrà scavato parallelamente al precedente, e si continuerà in questo modo fino a lavorare tutta la zona adibita all'orto. Per far sì che la terra respiri a sufficienza, occorrerà attendere almeno tre settimane prima di seminare. Trascorso tale lasso di tempo, aiutandosi con una forca, si rimescolerà il terreno sovrastante e si aggiungerà un'altra piccola quantità di letame maturo. Il passo successivo sarà quello di irrigare abbondantemente l'area per due o tre giorni, togliendo le eventuali erbacce cresciute. Solo dopo questa fase preparatoria si potrà avere una qualità ottimale di terreno, in cui si andranno a seminare i vari ortaggi. Ci sono diverse tecniche per effettuare la semina; la più conosciuta e facile è quella a file e consiste nel disporre i semi a distanza regolare tra loro. Essa viene impiegata soprattutto per ortaggi con lunghe radici e per le insalate. La semina sotto riparo invece è una tecnica adatta per ottenere una crescita veloce degli ortaggi e delle piantine come peperoni e pomodori; va eseguita in serra o in appositi cassoni. La semina a buche prevede che in uno stesso solco vengano inseriti più semi ed è adatta soprattutto per i legumi. Infine, la semina in piena terra, che si rivela idonea per qualsiasi tipo di vegetale, va fatta gettando in maniera uniforme i semi sul terreno, ma solo quando il clima non è né troppo caldo né troppo freddo.
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Al fine di ottenere il massimo risultato dai prodotti che si coltivano, è essenziale sapere il momento esatto nel quale questi devono essere seminati. Occorrerà poi mantenersi in armonia con la natura e seguire di conseguenza anche le diverse fasi lunari che inevitabilmente la influenzano. Ogni mese presenta una fase lunare crescente e una calante. La potatura e tutte le operazioni che favoriscono la crescita delle radici e dei germogli andranno effettuate con la luna crescente, mentre la luna calante aiuta i travasi, i trapianti, le semine e la raccolta dei prodotti. Nella fase crescente inoltre viene favorita la crescita delle primizie, ed è proprio questo il motivo per cui è bene seminare in tale periodo. Dato che alcuni tipi di vegetali prediligono la luna crescente ed altri la calante poiché temono una fioritura precoce, si rivela una buona idea tenere a portata di mano un calendario lunare, da consultare quotidianamente. Se inoltre il terreno dell'orto è ben drenato e umido, è preferibile effettuare la semina con luna calante; terre ghiaiose o sabbiose e quindi meno fertili daranno invece migliori frutti se seminati con luna crescente.
Ogni tipo di vegetale, specie se biologico, ha bisogno di una concimazione idonea. Il letame, in particolar modo quello maturo è sicuramente la scelta migliore, anche perchè permette di apportare al terreno e di conseguenza anche ai suoi prodotti le principali sostanze nutritive in una maniera assolutamente naturale e sana. Ad esso, soprattutto se la terra non è particolarmente fertile, si potrà aggiungere della cenere, degli aghi di pino o del sangue secco proveniente dagli scarti dei macelli. L'operazione di concimazione va effettuata regolarmente una volta al mese nelle stagioni invernali ed autunnali, mentre in quelle primaverili ed estive sarà sufficiente una sessione ogni due mesi, avendo cura di mescolare il letame con un'abbondante dose di acqua non calcarea. Al fine di avere prodotti davvero ricchi di vitamine e con una crescita sana e rigogliosa, andrebbe eseguita la rotazione delle colture. La tecnica consiste nel redarre un piano dettagliato con i tipi di vegetali e il loro periodo di coltivazione specifico, così da offrire loro le migliori condizioni di sviluppo. Una volta che si saranno raccolti i primi prodotti, bisognerà lasciare a riposo il terreno per sei mesi, per farlo respirare e rigenerare, evitando un suo eccessivo sfruttamento che nel lungo periodo si rivelerebbe sicuramente dannoso.
Altra questione di fondamentale importanza è l'irrigazione. In generale questa va effettuata nelle prime ore del mattino e dopo il tramonto, poiché si eviterà l'evaporazione dell'acqua e non si verificheranno repentini cambi di temperatura del terreno, dannosi per gli ortaggi. Per proteggere le piante, si deve sempre evitare il getto diretto dell'acqua su foglie e fusti, e preferire invece la metodologia di irrigazione a goccia, sia con impianti appositi, sia applicando all'innaffiatoio un dispositivo a cipolla che permette una migliore ed uniforme distribuzione idrica. Per orti di dimensioni piuttosto grandi, è anche consigliabile l'irrigazione per infiltrazione laterale, tramite la quale l'acqua giunge alle colture attraversando delle piccole gallerie a loro parallele. L'acqua idonea non è sicuramente quella potabile poiché è troppo ricca di cloro e calcare, ed è quindi preferibile quella proveniente da pozzi o ruscelli adiacenti al terreno. Riguardo le malattie degli ortaggi a cui si deve fare più attenzione, si può dire che i pericoli maggiori sono costituiti dagli attacchi di cocciniglie, ragnetti rossi e afidi, parassiti amanti delle gemme e delle primizie, oppure dall'eccessiva umidità che favorisce la Peronospora, malattia che si riconosce per la presenza di muffa su foglie e frutti. Dato che si è scelto di coltivare in maniera biologica, come già detto nell'introduzione, si dovranno evitare antiparassitari e spray chimici e si combatteranno queste insidie con l'introduzione di insetti antagonisti o con composti di zolfo e macerie da distribuire sulle zone malate del vegetale.
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