Kalanchoe beharensis

vedi anche: Kalanchoe

Caratteristiche principali

Potrebbe sembrare uno scherzo, ma la Kalanchoe Beharensis è definita anche orecchie d'elefante, a causa della particolare forma delle sue foglie. La pianta è originaria del Madagascar, dove cresce fino a 3.5 mt, ed appartiene alla famiglia delle Crassulacee, piante grasse che propongono una varietà di tipi davvero molto numerosa. Il genere Kalanchoe infatti presenta ben 150 specie di piante. La varietà beharensis presenta, oltre alla particolare forma delle foglie, una peluria sul lato superiore che le fa sembrare di colore grigio-azzurro e margini frastagliati. Anche se in natura raggiungono considerevoli altezze, nel nostro paese vengono coltivate essenzialmente in vaso, la Kalanchoe Beharensis è una pianta che teme infatti il freddo dell’inverno. Come ogni pianta grassa ama le posizioni soleggiate, e deve essere innaffiata una volta alla settimana, anche se in estate si può aumentare a due, e nel periodo invernale si può scendere a due volte in un mese. L’importante è che il terreno sia asciutto tra un’innaffiatura e l’altra.
Caratteristiche pianta appartamento

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Come prendersene cura

Piante appartamento Quasi tutte le specie di Kalanchoe mostrano poche esigenze a livello di cure. È sufficiente esporle alla luce gradualmente, ma mantenerle in piena luce anche in inverno, pur non avendo bisogno di caldo. Il terreno adatto a coltivare la Kalanchoe Beharensis è un terreno molto ben drenato, quindi si può usare indifferentemente un terriccio per piante grasse, oppure uno universale, a patto che sia integrato con della sabbia di fiume molto ben lavata. La pianta non ama essere rinvasata spesso, e questo perché per poter crescere meglio bisogna tenere le radici in uno spazio ridotto. Questo implica che nella maggior parte dei casi la coltivazione della kalanchoe è fatta in vaso, anche se nelle regioni del nostro paese che hanno inverni miti può essere alloggiata a terra, purché sempre in pieno sole e al riparo dai venti.

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Come concimare

Orecchie elefante Per avere una fioritura copiosa e lunga delle piante di Kalanchoe Beharensis è necessario concimarle durante tutto l’anno. Chiaramente, oltre a concimare regolarmente, è sicuramente d’aiuto il fatto di rinvasare la pianta ogni due anni, sostituendo completamente il terriccio esausto, somministrando un’integrazione costante di potassio, fosforo e azoto, senza trascurare i microelementi, che sono indispensabili per stimolare e prolungare la fioritura. È importantissimo fornire il giusto dosaggio di concime, poiché la pianta è molto sensibile ad eventuali errori in termini di quantità. I concimi liquidi sono molto più semplici da somministrare, ma è altrettanto facile sbagliare la diluizione. Per essere tranquilli è meglio optare per i concimi a rilascio lento di tipo in granuli, facendo sempre molta attenzione al dosaggio.


Kalanchoe beharensis: Malattie e propagazione

Infestazione cocciniglie La Kalanchoe Beharensis mostra tutte le sensibilità tipiche della specie, quindi è particolarmente vulnerabile ai funghi quando le piantine sono giovani. Innaffiare troppo vuol dire rendere il terreno troppo umido, di conseguenza le foglie tenderanno a diventare molli e macchiate. Per rimediare basta sospendere le innaffiature e lasciare asciugare, esponendo le piante alla piena luce solare. Un altro problema che si può presentare quando non ricevono sufficiente ventilazione, è l’attacco della cocciniglia, che si combatte con prodotti a base di piretro. Anche i fiori sono suscettibili all’attacco dei funghi, che possono poi trasmettersi alla pianta, in quel caso è bene toglierli ai primi cenni di appassimento. Un problema ricorrente per la Kalanchoe Beharensis è la mummificazione. Accade quando l'acqua non è sufficiente, in quel caso la pianta mantiene un aspetto esteriormente normale ma si mummifica al suo interno e muore.



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