Bonsai da margotta

vedi anche: bonsai

Domanda : bonsai da margotta

con il sistema di margotta posso farmi tutti i tipi di bonsai?
bonsai

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Bonsai da margotta: Risposta : bonsai da margotta

bonsai Gentile Aldo,

in teoria la margotta è una pratica di propagazione che funziona con qualsiasi pianta, nella pratica quello che cambia, e anche molto sensibilmente, è il tempo che impiega una margotta per radicare; le margotte di glicine, azalea, acero, ad esempio, impiegano alcune settimane per radicare; le margotte di conifera invece possono impiegare svariati mesi, anche anni. Quindi, si tratta principalmente di pazienza e di avere voglia di curare una margotta per mesi e mesi, sperando che radichi, anche quando per mesi e mesi non si vede alcuna radice.

In teoria poi, le margotte sono di facile preparazione, in realtà non è così semplice prepararle con cura, e spesso si incontrano degli insuccessi scoraggianti; basta andare in vacanza in agosto, per tornare e trovare il pane di terra attorno alla margotta completamente secco, con evidente perdita di tempo, talvolta anche cospicua. Oltre a questo, mentre con la semina e il taleaggio si può tranquillamente preparare un eccesso di semi e talee, sperando che almeno alcune piantine si sviluppino al meglio; con le margotte questo non è possibile, perché ogni margotta richiede di essere mantenuta umida e fresca, e va seguita per lungo tempo: se preparassimo 10 diverse margotte, ogni giorno dovremmo dedicare alle stesse il nostro tempo, cosa non sempre possibile.

Si tratta quindi di una pratica per veri appassionati, perché mentre molte talee impiegano poche settimane per radicare, la talea più rapida e di facile esecuzione ci richiede comunque almeno un paio di mesi di attenzioni.

Chiaro che, la soddisfazione, e i risultati che si possono ottenere con una margotta ben scelta e ben riuscita, sono impagabili, e motivano senza problemi mesi e mesi di cure.

Si pratica questo metodi di propagazione soprattutto quando si intende ottenere un prebonsai già molto ben formato, asportando da un arbusto un ramo particolare, con ramificazioni anche in basso, ad esempio, o che presenti dei caratteri distintivi particolari, quali una torsione del fusto principale, una spaccatura vistosa, un portamento particolare.

In pratica attraverso la margotta può essere possibile ottenere un prebonsai che non necessiti di incredibili potature di formazione, perché presenta già molte caratteristiche degne di un bonsai già finito.

Quindi, ha senso una margotta se andiamo a far radicare un ramo già abbastanza sviluppato, ben impalcato o con caratteristiche peculiari interessanti; se invece vogliamo asportare l’apice di un ramo “qualunque” del pino dei vicini o di un acero nel parco comunale….. Beh, allora ha più senso farsi un giro per vivai, o dedicarsi alla semina o al taleaggio.

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