Le piante erbacee perenni
Le erbacee perenni sono piante che non sviluppano strutture legnose come gli arbusti, ma nonostante questo sono in grado di sopravvivere al susseguirsi delle stagioni, per più di due anni; alcune perenni hanno vita breve, nel senso che sopravvivono solo alcuni anni, altre invece possono continuare a svilupparsi ed a fiorire per svariati anni, allietando ogni primavera il nostro giardino con i loro colori. Tipicamente le perenni più diffuse sono di piccole dimensioni, e producono una vegetazione compatta, anche tappezzante; altre perenni invece sono di grandi dimensioni, come ad esempio il delphinium, e possono avere decisamente un grande impatto sulle aiuole del giardino. Generalmente le piante perenni hanno sviluppato un apparato radicale profondo, o dei rizomi carnosi, che permettono loro di perdere la parte aerea durante i mesi freddi, e di poter rigermogliare all’arrivo della primavera; esistono però anche piante perenni completamente o parzialmente sempreverdi, che mantengono il fogliame per tutto l’arco dell’anno. In vivaio troviamo a fine inverno moltissime specie di piante perenni, perché spesso il loro adattamento al clima permette la fioritura non appena le minime notturne tendono ad alzarsi; ma le piante erbacee perenni sono moltissime, ed esistono piante a fioritura estiva, o a fioritura continua dalla primavera fino all’autunno. Moltissime piante perenni sono poi presenti anche in natura, allo stato selvatico, dove si contrappongono alle annuali, le quali affidano la prosecuzione della loro specie solo ed esclusivamente ai semi, in quanto subito dopo aver maturato i frutti, muoiono completamente.
Le perenni più diffuse in vivaio hanno dimensioni piccole, e tendono a divenire con il tempo tappezzanti, alcune producono fitte rosette di foglie, come le molte specie di sassifraga, altre invece producono cespi di foglie lineari, simili a erba (in effetti il nostro tappeto erboso è costituito da piante perenni tappezzanti), altre ancora si allargano sul terreno per mezzo di radici rizomatose o di stoloni. Una tra le perenni tappezzanti a foglie semi sempreverdi più diffusa e conosciuta è sicuramente l’aubrezia (aubrieta deltoidea) che offre il vantaggio di una vegetazione molto compatta, che non supera i 15-20 cm di altezza, di colore grigio verde, e una miriade di fiorellini, che sbocciano in continuazione per tutta la primavera; assieme all’alisso, alla lobelia, alle sassifraghe, ai gerani e alle viole, sono tra le tappezzanti che più facilmente possiamo trovare in vivaio. Se desideriamo una perenne tappezzante a foglia sempreverde, per poterne godere per tutto l’anno, la bergenia è la pianta ideale, sopporta bene il freddo, ha grandi foglie carnose, e produce in primavera piccoli fiori rosa, sostenuti da sottili fusti eretti.
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Alcune perenni sono particolarmente apprezzate più per il loro fogliame che per la fioritura; sicuramente è il caso di buona parte delle graminacee di piccole dimensioni, che occupano i tappeti erbosi di tutta Europa, o anche la dichondra, con le sue piccole foglie cuoriformi. Molto simile all’erba anche l’ophiopogon, una sorta di erba rigogliosa, in cespi compatti, con fogliame lucido e di colore verde scuro (ne esistono anche varietà a foglie quasi nero inchiostro), che in primavera produce minuscoli fiori, molto simili a mughetti, ma di colore rosato; l’ophiopogon viene infatti spesso chiamato mughetto giapponese. Altre piante perenni da fogliame le heuchere: grandi foglie frastagliate, in rosette basse, che non superano i 35-40 cm di altezza, e disponibili in decine di varietà, dai colori più incredibili, dal giallo striato, al rosso cupo, dal rosa al verde chiaro, con piccoli fiori primaverili, che purtroppo vengono surclassati dal fogliame. Tipica perenne da foglia la hosta: cespi compatti, di foglie ampie, caduche, che nelle prime settimane di primavera producono un ampio ammasso di foglie; anche qui esistono moltissime varietà, a foglia grigio verde, o quasi gialla, o striata; i fiori sono lilla, riuniti in infiorescenze a pannocchia.
Alcune perenni producono una vegetazione decisamente ampia, che può superare il metro di altezza, quindi trovano di solito posto in giardini di grandi dimensioni, oppure sul retro delle piante più piccole. Molto apprezzati i delphinium, che producono un ampio cespo di foglie frastagliate, al centro del quale si erge un fusto, che può superare i 120 cm di altezza, e che porta una enorme pannocchia di fiori nei toni pastello; esistono anche varietà annuali, o coltivate come tali. Tipica pianta perenne di grandi dimensioni, il lupino, che purtroppo soffre un poco nei caldi giardini italiani, ma la bellezza dei suoi fiori è tale da motivare qualche sforzo in più per ottenerli. Di grande impatto, la digitale, pianta perenne e anche officinale; anche qui da un cespo di grandi foglie disposte a rosetta, si eleva il fusto floreale, che porta numerosi fiori tubolari, tipicamente nei toni del rosa. Se invece amiamo le piante che producono fiori a capolino, come le margherite, nel nostro giardino non può mancare la rudbeckia, grande margherita di colore giallo oro, o l’echinacea, margherita enorme di colore rosa o viola acceso.
I gerani sono piante perenni; con il termine gerani si intendono in Italia di solito i fiori che ogni estate mettiamo nei vasi sul terrazzo, il cui nome botanico è pelargonium; in ogni caso, e comunque li si voglia chiamare, sono perenni, e possono sopportare anche un poco di freddo, anche se per mantenerli da un anno all’altro è importante proteggerli dal freddo invernale, e lasciarli in un clima abbastanza asciutto. A fine inverno si li taglia a pochi centimetri dal terreno, e in poche settimane avremo nuovamente le nostre piante piene di fiori. I pelargonium appartengono alla famiglia delle geraniacee, la pianta tipo di tale famiglia è il geranium: pianta perenne tappezzante adatta ai giardini in ombra o in mezz’ombra; produce un bel fogliame tondeggiante, con margine inciso, e piccoli fiori di colore rosa, lilla, bianco o azzurro; decisamente molto decorativa.
Il concetto di pianta perenne è molto ampio, quindi le piante che possiamo indicare come erbacee perenni sono innumerevoli, originarie delle più disparate zone del globo; anche se riduciamo l’insieme dicendo margherite, il concetto di margherite perenni riunisce le pratoline (bellis perennis) che troviamo in Italia ai bordi delle strade, e l’osteospermum, margherita colorata originaria del sud Africa. Risulta quindi difficile trovare un modo generale di coltivazione delle perenni, ma in ogni caso possiamo indicare qualche suggerimento. Quando scegliamo una perenne, prima di recarci in vivaio, osserviamo quale sia il clima delle aiuole che vogliamo riempire di fiori: al sole, all’ombra, esposte alle intemperie, in vaso, ai piedi di una conifera o di un arbusto sempreverde. Solo così il vivaista sarà in grado di consigliarci al meglio sulle perenni da scegliere. Teniamo anche presente che le piante che scegliamo oggi, se verranno curate in modo consono, il prossimo anno saranno ancora lì a mostrarci i loro fiori e le loro foglie, e quindi se una pianta non ci convince molto è consigliabile evitare di acquistarla. Una volta scelte le piante, che si tratti di un sedum o di una lewisia, che amano le zone soleggiate e sopportano anche la siccità, o di una stella alpina o di una meconopsis, che invece necessitano di un clima prettamente alpino, la prima cosa da fare consiste nel preparare l’aiuola che le conterrà, lavorando bene il terreno e mescolandolo con del fertilizzante e della sabbia per migliorare il drenaggio. Se il vivaista ci ha consigliato una pianta che va al sole, cerchiamo di non posizionarla all’ombra totale, e viceversa: un geranium posto in pieno sole oltre a produrre fiori effimeri, tenderà con l’arrivo dell’estate a disseccarsi. Ricordiamoci anche che, nonostante si tratti spesso di piante di piccole dimensioni, senza ramificazioni imponenti, necessitano di annaffiature regolari, ed evitiamo di inzuppare eccessivamente il terreno o di lasciarlo asciutto per lunghi periodi di tempo. Ogni anno, a fine inverno, ripuliamo l’aiuola delle perenni dalle foglie secche o dalle infestanti, che altrimenti entreranno in competizione con le nostre piante, che dovranno sgomitare per crescere già dal primo germoglio emesso.
Come dicevamo, esistono veramente moltissime specie di perenni; la gran parte però tendono a produrre fiori a fine inverno, in primavera o in estate; cerchiamo di evitare di acquistare le piante quando sono già nel pieno della fioritura, e quindi ricordiamoci di preparare le aiuole già in autunno, o a inizio primavera per le piante a fioritura estiva. Certo che è molto più facile dirlo che farlo, in quanto nei vivaio si trovano solitamente le piante nel pieno del loro splendore, e quindi già in piena fioritura; oltre a questo, sempre più spesso capita di trovare in vivaio o nei negozi di fiori, piante fiorite anzitempo, ad anticipare la primavera di molte settimane. Queste povere piante, se poste subito a dimora, nel terreno gelato di febbraio, andranno incontro a morte certa. Quindi, se possibile acquistiamo le nostre perenni in autunno o in primavera; se non ci è possibile, o se abbiamo visto in un negozio una bella margherita in piena fioritura ed è ancora marzo, teniamo la pianta in vaso ancora per qualche settimana, sul terrazzo, in modo che la casa provveda un poco di protezione dal freddo intenso. Le piante acquistate invece in piena fioritura, nel periodo giusto dell’anno, senza che siano state forzate, andranno invece poste subito a dimora, ma facendo attenzione a non manipolare eccessivamente il pane di radici che ne contiene l’apparato radicale, in modo da evitare un forte stress da trapianto.
La propagazione delle piante perenni può avvenire per seme; generalmente è un metodo molto economico, perché con una minuscola bustina di semi si possono ottenere moltissime nuove piante. Ma non sempre i risultati sono interessanti; rima di tutto, risulta molto più semplice ottenere piante rigogliose e folte se si seminano quelle che vanno direttamente seminate a dimora, in giardino, quando le minime notturne sono già abbastanza alte. Moltissime perenni però vanno seminate in pieno inverno, tenendo il vassoio di semina in luogo riparato, con una buona luminosità e annaffiature regolari; le giovani piante andranno diradate, e non appena sono maneggiabili andrebbero poste in contenitori singoli e cimate, in modo da favorire lo sviluppo di cespi più fitti e compatti. Per ottenere piante in fiore in questo modo, talvolta sono necessari più anni, soprattutto nel caso delle perenni rizomatose, che impiegano molti mesi ad ingrossare il loro apparato radicale. Oltre questo, la gran parte delle perenni liberano i loro semi nel giardino, dove rimarranno per mesi, prima di germogliare in primavera; quindi, non sarà sufficiente prendere i semi, interrarli ed annaffiarli, ma andranno anche tenuti in frigorifero, o stratificati, in modo da far loro trascorrere un periodo “invernale”; un esempio sono le aquilegie, che nonostante producano una grande quantità di semi, impiegano poi svariate settimane per germogliare, e di solito solo dopo un periodo di freddo. Molte perenni che troviamo in vivaio sono poi di varietà ibride, e quindi non potremo sapere in anticipo come saranno i fiori delle nuove piante.
Per questo motivo, il metodo più conveniente utilizzato per propagare le piante perenni, consiste nella divisione dei cespi, o nel prelievo di bulbi o porzioni di tubero nel caso delle perenni geofite. Si procede di solito in autunno, dissotterrando le piante dal terreno, e dividendo il cespo di foglie e radici in parti equilibrate, che contengano cioè una buna parte di foglie e una buona parte di radici; le piante così ottenute vanno subito reimpiantate a dimora. In questo modo si mantiene anche pulita e ordinata l’aiuola delle perenni, e oltre a questo, molte specie di perenni amano venire “svecchiate” attraverso la divisione, che stimola la pianta a produrre nuove radici, e spesso di donerà in primavera una fioritura più ricca e abbondante.
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