Talea lavanda
La pianta di lavanda è una lamiacea piuttosto bassa che preferisce zone particolarmente soleggiate in quanto necessita di una certa quantità di luce nel corso della giornata. Ciò non significa però che debba stare obbligatoriamente in pieno sole, dato che in zone parzialmente ombreggiate non soffre più di tanto. È consigliabile piantare accanto ad un muro o ad una pietra per favorire proprio la trasmissione del calore. Il terreno ideale per la coltivazione della pianta di lavanda deve possedere un buon drenaggio per evitare un'eccessiva umidità e un eccessivo ristagno, entrambi elementi dannosi per la pianta. È possibile anche sfruttare dei pendii naturali che si hanno nel terreno. Prima di procedere con l'innaffiatura, che dovrà essere moderata, è quindi opportuno accertare che il terreno abbia completamente assorbito la quantità di acqua precedente e sia piuttosto secco. Soltanto nel caso di trapianto di talea è necessario mantenere il terriccio umido fino alla comparsa dei germogli, per poi diradare le irrigazioni.
Al taglio della talea di lavanda è opportuno dedicarsi sul finire della fioritura, verso la fine della stagione estiva. Il terreno nel quale si andrà a trapiantare deve avere delle caratteristiche che ne facilitino il radicamento e la coltivazione. La condizione ideale di terreno per la coltivazione della talea è una miscela di torba e sabbia grossolana, con la possibilità di utilizzare anche una polvere apposita che possa agevolare ulteriormente la formazione di nuove radici, in un terreno leggermente alcalino, con Ph prossimo a 7. Al fine di proteggere la nuova piantina appena interrata è consigliabile utilizzare un foglio di plastica trasparente che vada a ricoprire la talea, mantenendo in questo caso il terreno umido per facilitare la formazione delle radici e di nuovi germogli. Soltanto con la comparsa di questi nuovi germogli si ha la certezza che le radici si sono formate e che quindi si ha la nuova pianta di lavanda. Da questo punto in poi si deve ridurre l'umidità del terreno riducendo le irrigazioni.
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La lavanda non necessita di particolari attenzioni e quindi anche cura e manutenzione sono operazioni piuttosto ridotte. La pianta farà il suo corso senza troppi problemi, ma ciò non significa che possa essere trascurata. Almeno una volta all'anno, la pianta gradirebbe del fertilizzante, possibilmente da somministrare a inizio primavera. Questo rappresenta un po' ciò che per noi essere umani potrebbe essere il classico ricostituente primaverile. Il fertilizzante ideale è rappresentato dal compost, una mistura naturale e ricca di elementi minerali, a cui aggiungere della polvere di calcio. In aggiunta è possibile anche somministrare alla pianta di lavanda, un paio di volte nel corso dell'estate, un’emulsione liquida preparata con dei residui di pesce a cui andare ad aggiungere erbe e alghe marine.
Nonostante la lavanda sia una pianta piuttosto "tenace", è comunque soggetta ad alcune malattie che possono limitarne la crescita e lo sviluppo. Se osservandole foglie si notassero macchie giallognole, potrebbe essere sintomo di un attacco da parte di un fungo dannoso per la pianta. Il fungo si sviluppa se l'ambiente è eccessivamente umido, quindi è necessario ridurre la frequenza di irrigazione e successivamente aumentare la circolazione di aria nell'ambiente. Le parti "malate" vanno eliminate. Qualora la situazione visivamente sia particolarmente grave, è bene ricorrere ad un fungicida specifico. Altra sorgente di malattia è un marciume di base, la cui causa è sempre imputabile a diversi funghi che vanno ad attaccare le radici nel terreno. Una crescita che appare incostante, stentata, le foglie che possono cambiare colore e le radici che tendono a scurirsi, sono i principali sintomi, risolvibili con un fungicida per il terreno.