Gerbera

Le gerbere

La gerbera è una pianta fiorita tra le più diffuse e apprezzate: può essere utilizzata sia per la decorazione degli interni (con un’adeguata esposizione), sia per abbellire balconi, terrazzi o aiuole, direttamente in giardino. Le sue corolle sono tra le più amate per l’eleganza e regolarità della loro forma che, nell’immaginario, la rendono simbolo della “margherita perfetta”. È disponibile in tantissimi colori e, alcune cultivar dallo stelo lungo, sono ottime anche da usare in composizioni floreali.

Al genere gerbera appartengono alcune decine di specie di piante erbacee perenni, originarie del sud africa; sono coltivate in Europa fino dalla fine dell'800 e per questo motivo sono presenti in commercio anche numerosi ibridi. Producono un fitta rosetta di foglie coriacee, allargate, di colore verde scuro, non particolarmente decorative, che potrebbero dare l'impressione di appartenere ad una pianta infestante; dalla primavera inoltrata fino ai primi freddi producono numerose infiorescenze a capolino, simili a grandi margherite, di dimensione che varia a seconda della specie o della varietà; esistono gerbere che possono raggiungere i 35-45 cm di altezza, e vengono coltivate soprattutto per ricavarne fiori recisi, le gerbere più comunemente coltivate in giardino invece non superano i 25-35 cm di altezza, con particolari varietà nane, che non superano i 15-25 cm.

I fiori di gerbera sono molto apprezzati come fiori recisi, perchè durano in vaso anche per alcune settimane; vengono utilizzati anche in giardino, o per la coltivazione in vaso, perchè la pianta è molto fiorifera, ha poche esigenze ed i fiori sono molto appariscenti; infatti esistono gerbere di moltissimi colori: bianco candido, bianco crema, rosa, lilla, viola, rosso, arancio, giallo. Il colore delle gerbere è molto intenso e deciso.

Gerbera

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Come coltivare le gerbere

Gerbera  Le gerbere si coltivano come la maggior parte delle piante erbacee perenni da clima mite: si posizionano in luogo ben luminoso e soleggiato, evitando però un'esposizione al sole cocente di luglio ed agosto; amano terreni sciolti e freschi, molto ben drenati, il ristagno idrico è il nemico numero uno delle gerbere, che se lasciate immerse a lungo nell'acqua tendono a sviluppare rapidamente marciumi delle radici e del colletto, fatali per l'intera pianta.

Prima di posizionare le gerbere in giardino arricchiamo ed alleggeriamo la terra, lavorandola a fondo ed incorporandovi del buon terriccio universale fresco, poca sabbia o lapillo e dello stallatico ben maturo; un terreno così preparato non necessiterà di concimazioni nell'arco della stagione vegetativa.

Famiglia e genere Fam. Asteracee, gen. Gerbera (contiene circa 100 specie)
Tipo di pianta Perenni erbacea di breve durata (circa 3 anni)
Altezza Da 20 a 70 cm
Colore della corolla Bianco, giallo, rosa, rosso, arancione
Fogliame Persistente
Manutenzione Mediamente difficile
Esposizione Sole o mezz’ombra
Temperatura minima -5; soffre già a 5°C
Temperatura ideale 18-25°c
Terreno Drenante ma ricco di sostanza organica
pH suolo Subacido
Irrigazione Substrato sempre fresco, assolutamente no ristagni
Fioritura Dall’estate all’autunno. Può essere forzata.
Propagazione Seme, divisione
Parassiti e malattie Afidi, ragnetto rosso, marciumi radicali e del colletto, oidio
Uso Da vaso (in appartamento o all’esterno), aiuole, fiore da taglio


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Annaffiature

gerbera Da primavera fino a fine estate annaffiamo con regolarità, ma è fondamentale attendere sempre che il terreno asciughi prima di fornire nuovamente acqua; le gerbere possono sopportare brevi periodi di siccità, ma se il terreno diviene eccessivamente asciutto il fogliame appassisce, per tornare turgido non appena si fornisce acqua.

A fine estate-inizio autunno il fogliame comincia a deperire, fino a disseccare completamente: con l'abbassarsi delle temperature notturne le gerbere entrano in totale riposo vegetativo, che durerà fino alla primavera successiva.

Per permettere alle nostre piante di sopravvivere all'inverno dovremo preservarle dalle gelate; per questo motivo è bene coltivare in piena terra le gerbere soltanto nelle zona con inverni miti, dove basterà coprire il terreno con foglie secche o paglia, per proteggere le delicate radici.

Nel nord Italia è necessario coltivare le gerbere come annuali, oppure in vaso, spostando i contenitori in serra fredda all'arrivo dell'inverno. Come avviene ad esempio per le succulente, le gerbere sopportano tanto meglio il freddo quanto meno il terreno è bagnato, quindi riponiamo i vasi al coperto, senza annaffiarli fino a che non spunteranno le nuove foglie con la bella stagione.


Una gerbera in casa

Gerbera  Le gerbere vengono spesso forzate a fiorire anche in pieno inverno; una pianta così trattata necessariamente dovrà vivere in appartamento per tutto il periodo della fioritura; posizioniamola in luogo ben ventilato e luminoso, con temperatura media superiore ai 10-12°C, anche un vano scale può essere un buon posto, l'aria calda ed asciutta dell'appartamento invece spesso rovina rapidamente il fogliame.

Le gerbere in appartamento necessitano di annaffiature moderate, piuttosto solleviamole dall'aria secca vaporizzandole spesso con acqua demineralizzata.

In primavera possiamo porre in terra la nostra gerbera, o spostarla in giardino in vaso, ma è probabile che non fiorisca più fino all'anno successivo.


Caratteristiche ed origini della Gerbera

La gerbera è una pianta erbacea di dimensioni medio-piccole: le cultivar più contenute crescono fino a 20 cm, quelle da taglio possono raggiungere anche i 70. Le foglie non sono particolarmente eleganti: sono basali, lanceolate, verde medio. Le più giovani sono ricoperte da una leggera peluria. Molto bello è invece il fiore: i “petali” (più correttamente brattee) sono allungati, nei toni del rosso, rosa, giallo, arancione o bianco. La “corolla” può essere semplice o doppia. Interessante anche il centro , grande e regolare, di un bel giallo acceso.

Origini

La gerbera è originaria delle fasce tropicali ed equatoriali del pianeta, in particolare di Asia, Africa e America latina. Le specie, in natura una trentina, sono state utilizzate per ottenere gli ibridi che conosciamo, diverse migliaia, a lunga fioritura e con fiori perfetti. Le più sfruttate sono state la jamsonii e la viridiflora, con un lungo lavoro cominciato già alla fine del XIX secolo. Il nome “gerbera” rende omaggio ad un naturalista tedesco.


Clima per la gerbera

Questa erbacea è di origine tropicale e risulta poco rustica. I primi danni si possono notare quando le temperature si avvicinano ai 5°C: la coltivazione permanente all’aperto, nel nostro paese, è da riservarsi alle regioni estremamente meridionali e alle coste con clima molto temperato (con adeguate coperture e pacciamature invernali).

Altrove, all’arrivo della brutta stagione, è necessario ritirarle, estraendole dal terreno o spostando i contenitori. La crescita vegetativa può però durare tutto l’anno, senza necessità di indurre un riposo vegetativo: si rivelano adattissime anche alla coltura in appartamento, a condizione che le temperature vadano sempre da 18 a 24°C e che illuminazione e umidità ambientali siano adeguate.

IL CALENDARIO DELLA GERBERA
Fioritura in giardino Da aprile a ottobre
Fioritura in appartamento Tutto l’anno
Riposo vegetativo/ ritiro invernale Da ottobre ad aprile
Forzatura 15 giorni a 10°C (in qualsiasi periodo dell’anno)
Semina Febbraio-aprile/ottobre-novembre
Divisione aprile


Esposizione

fiori di gerbera Per avere una crescita vigorosa e belle fioriture è indispensabile porle dove vi sia una ottima illuminazione. All’aperto vanno bene collocazioni anche in pieno sole per buona parte della giornata, a patto che l’area risulti anche aperta e ben ventilata. Una posizione un po’ più riparata, specialmente dal sole pomeridiano, è consigliata solo nelle regioni meridionali per evitare l’eccessiva disidratazione ed eventuali scottature fogliari.

In casa scegliamo per loro un locale con grandi finestre illuminate almeno per sei ore ogni giorno: nella stagione estiva possiamo, eventualmente, schermarle con tende di colore chiaro. Naturalmente dalla primavera all’autunno, se è possibile, è bene spostare all’esterno i vasi.


Terreno e composizione del vaso

La causa più frequente di deperimento, in queste piante, è il marciume radicale: spesso sono infatti cresciute in substrati non adeguatamente drenante e le irrigazioni sono troppo frequenti.

Per evitare questi inconvenienti scegliamo prima di tutto contenitori non troppo grandi (12-20 cm di diametro): sul fondo creiamo uno spesso strato drenante di argilla espansa o lapillo. Inseriamo la pianta e riempiamo con una composta ricca, ma drenante. Possiamo ottenerla mescolando terriccio per piante fiorite (non torboso) con un po’ di sabbia (o perlite) e del compost maturo. Evitiamo accuratamente di coprire il colletto: in questa maniera verrà bagnato di meno e potremo monitorarlo attentamente.


Gerbera in giardino

gerbere colorate Se vogliamo creare delle aiuole con le gerbere dovremo porre particolare attenzione alla tessitura del nostro terreno: se fosse troppo argilloso dovremo estrarlo e mescolarvi abbondante terriccio di foglie e un po’ di sabbia. Dobbiamo creare una composta capace di mantenersi leggermente fresca, ma mai bagnata. Sul fondo della buca, per favorire lo sgrondo dell’acqua, possiamo creare uno strato drenante con della ghiaia o del lapillo.

In ogni caso assicuriamoci che il substrato abbia pH acido: eviteremo la comparsa di clorosi fogliare e conseguente ricorso al costoso ferro chelato.


Irrigazione della gerbera

Questo è l’aspetto cui prestare maggiore attenzione: la gerbera gradisce avere le radici sempre leggermente fresche ma, d’altro canto, teme terribilmente i ristagni idrici. Per essere sicuri di non esagerare somministriamo acqua solo quando il terreno risulta asciutto almeno nei primi 5 cm di profondità: un po’ di siccità, in questo caso, è sempre preferibile all’umidità eccessiva. Vanno assolutamente evitati i sottovasi. Importante è bagnare sempre la terra, mai le foglie (e soprattutto la zona del colletto).


Concimare la gerbera

Per avere fioriture colorate e durature è importante somministrare regolarmente un concime per piante fiorite. I migliori risultati si ottengono con prodotti liquidi che abbiamo un alto tenore di potassio. Possiamo mescolarli all’acqua ogni due settimane o diluirli moltissimo distribuendoli ad ogni irrigazione. Ad inizio stagione possiamo mescolare, nel substrato, un po’ di concime granulare a lenta cessione per piante fiorite.


Fioritura

fiori gerbera La fioritura delle gerbere, nelle giuste condizioni climatiche e di luce, può essere pressoché continua. L’emissione dei boccioli avviene quando le temperature superano 18°C. Se vogliamo avere una fioritura copiosa concentrata in un periodo preciso adoperarci inducendo, precedentemente, un breve periodo di dormienza: dovremo spostare il vaso in un locale dove vi siano circa 10°C e una ombra leggera. Dopo circa 10 giorni riporteremo gradatamente la pianta in condizioni normali e la fioritura abbondante avrà inizio.


Pulizia

Gli unici interventi necessari sono quelli di pulizia: eliminiamo prontamente le foglie vecchie e danneggiate. Gli steli non vanno mai tagliati con le forbici (le “ferite” possono facilmente diventare vettore di patologie). Quando un fiore è appassito interveniamo tirando lo stelo di lato: sarà sufficiente per strapparlo. Le piante mantenute sempre pulite crescono meglio e fioriscono con più continuità.

In piena terra si opera alla stessa maniera ma, a fine stagione, è bene eliminare tutta la parte aerea e coprire la zona con una spessa pacciamatura.


Parassiti e malattie

ragnetto rosso Sotto questo aspetto la gerbera è abbastanza delicata. I parassiti più comuni sono gli afidi; in vaso, se gli attacchi sono frequenti, possiamo far uso di apposite pastiglie di insetticida da inserire nel terreno. Nelle aiuole usiamo invece prodotti da spruzzare a base di piretrine o piretroidi.

Altro nemico frequente è il ragnetto rosso: colpisce piante in vaso, molto esposte al calore, in ambienti poco umidi. Bagniamo spesso il pavimento circostante e spostiamo in una collocazione meno soleggiata. In casi estremi ricorriamo ad acaricidi specifici.

Frequenti sono anche i marciumi radicali e del colletto: sono legati principalmente ad una coltura non adeguata. È necessario prima di tutto sostituire il substrato e, in secondo luogo, regolare le irrigazioni evitando assolutamente i ristagni.

Altra crittogama comune è l’oidio, specialmente in primavera e in autunno con alternanza di caldo e umidità: eliminiamo subito le foglie colpite e preveniamo nuove insorgenze con dello zolfo bagnabile.


Propagazione

Ottenere nuove piantine di gerbera non è particolarmente difficile: di solito si procede per divisione del rizoma. Questa metodo, oltre a dare risultati più certi, garantisce il mantenimento delle caratteristiche peculiari della cultivar.

Il periodo migliore per dividere i cespi è la fine dell’inverno o l’inizio dell’autunno: si estrae da terra l’apparato radicale e si divide il rizoma in più sezioni, ognuna dotata di almeno un occhio. Usiamo forbici o lamette pulite e ben affilate creando tagli netti, senza sfilacciature: eviteremo così l’insediarsi di patologie. Inseriamoli singolarmente in piccoli vasi con terriccio molto drenante. Irrighiamo solo quando è asciutto anche in profondità.

La semina, da farsi in autunno o fine inverno, presenta più difficoltà e, se non disponiamo di sementi selezionate, non garantisce il mantenimento del colore o delle dimensioni delle piante originali. I semi, inoltre, perdono germinabilità molto velocemente e vanno usati il prima possibile. Facciamo uso di vassoi alveolari: l’apparato radicale è molto delicato ed è quasi impossibile ripicchettare le giovani piantine.

I semi sono dotati di una sottile “piuma”: vanno posti orizzontalmente, senza essere interrati. Il substrato deve essere molto leggero, composto da metà terriccio e metà sabbia fine (o agriperlite). Manteniamo leggermente umido ad una temperatura di circa 15°C. La germinazione avviene nel giro di 15 giorni e potremo trasferire in vasi da 10 cm dopo circa 40 giorni.