Iperico - Hypericum

Generalità

Pianta perenne semisempreverde, originaria dell'Europa e dell'Asia; sviluppa lunghe ramificazioni striscianti o prostrate, che si allargano notevolmente, dando origine a larghi tappeti compatti, alti soltanto 25-35 cm; i fusti sottili, di colore marrone, sono coperti da lunghe foglie opposte, ovali, di colore verde scuro sulla pagina superiore, più chiare e biancastre sulla pagina inferiore; possono diventare rossastre in autunno. Dalla primavera inoltrata, fino ai primi freddi autunnali, produce grandi fiori di colore giallo oro, a stella, con vistosi stami gialli. L'iperico è una pianta molto diffusa in Europa, dove spesso si può trovare allo stato semiselvatico; nei giardini possiamo trovare anche H. moserianum, molto simile al precedente, ed anche un ibrido diffusissimo, H. hydcote, dal portamento arbustivo, che può raggiungere i 40-50 cm di altezza. Con il tempo tende a divenire infestante, si consiglia quindi di contenerne la crescita, anche con potature drastiche, in autunno.
Iperico

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Iperico

Il genere Hypericum è molto vasto. È composto prevalentemente da specie erbacee, molte delle quali endemiche del nostro paese. Le più comuni hanno pochi pregi come piante ornamentali, visto che hanno una crescita piuttosto disordinata e fiori piccoli. Il perforatum (che si incontra molto facilmente nei prati e lungo le strade) viene però tenuto in grande considerazione fin dal Medioevo per le sue virtù medicamentose che, attualmente, sono al vaglio della comunità scientifica.

I floricoltori, però, hanno selezionato una ventina di specie, cespugliose e adatte al clima Europeo, che producono fiori, sempre gialli, molto vistosi.

Sono generalmente piante sempreverdi e, dopo la fioritura, producono frutti dalla forma conica. Le diverse specie variano notevolmente una dall’altra sia nel fogliame sia nel portamento. Trovano anche differenti impieghi: come tappezzanti dal veloce sviluppo e dalla grande adattabilità, o come soggetti adatti alle aiuole, alle bordure, al giardino roccioso o naturale.

La provenienza di queste specie selezionate è molto vasta: Asia Minore, Himalaya e America Settentrional

Famiglia e genere  Clusiaceae, gen. hypericum
Tipo di pianta Erbacee o arbusti, fogliame caduco o persistente
Esposizione sole
Rusticità Da pieno sole ad ombra
Terreno Qualsiasi, ma ben drenato
irrigazione In caso di siccità prolungata
concimazione In primavera con granulare per piante fiorite
colori Fiori gialli, bacche rosse o nere
fioritura Dall’estate all’autunno, a seconda della specie

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Esposizione

Prediligo posizioni soleggiate o anche semiombreggiate; spesso l'iperico viene utilizzato per colonizzare luoghi completamente ombreggiati, dove si sviluppa senza problemi, producendo però pochissimi fiori. Non teme il freddo, ma in caso di inverni molto rigidi può perdere completamente le foglie, e può anche capitare che l'intera parte aerea dissecchi; in ogni caso con l'arrivo della primavera si sviluppa un nuovo tappeto di foglie, molto rapidamente. Nei luoghi con estati molto calde è consigliabile porre a dimora la pianta in posizione semiombreggiata.


Annaffiature

hypericum patulum hidcote gold L'iperico sopporta abbastanza bene la sete, ed in genere può sopravvivere accontentandosi delle piogge; in caso di lunghi periodi siccitosi, durante la primavera e l'estate, è consigliabile annaffiare le piante, evitando gli eccessi, attendendo che il terreno asciughi perfettamente tra un'annaffiatura e l'altra. A fine inverno arricchire il terreno attorno alle piante utilizzando del concime organico maturo, o del concime minerale a lenta cessione.


Rusticità

Praticamente tutte le specie sono rustiche e sono adatte a tutte le regioni italiane. Alcune possono essere inserite anche in giardini di montagna, al di sopra dei 1000 metri.

Le varietà a foglia persistente possono essere pacciamate (soprattutto dove gli inverni risultino rigidi) per aiutarle a passare indenni la stagione.


Moltiplicazione

Moltiplicazione iperico Avviene per divisione dei cespi, per talea semilegnosa, oppure si procede asportando dalla pianta madre le nuove piante che si sviluppano al termine dei vigorosi stoloni.

Nuove piantine possono essere ottenute sia tramite seme sia per talea.

Per seme si deve procedere in serra, all’inizio della primavera. La germinazione è piuttosto veloce, ma, soprattutto per le specie sempreverdi, la fioritura non si avrà per almeno tre anni.

La talea si effettua dall’estate all’autunno, Si prelevano porzioni di ramo semimaturo e si pongono in una composta molto leggera e mantenuta sempre leggermente umida, all’ombra. Si copre il tutto con un film plastico.

Molto pratiche sono anche la margotta o la propaggine, da operare in autunno. In particolare la seconda è di facile realizzazione per le specie con lunghi steli e per le coprisuolo. È sufficiente effettuare piccoli tagli sullo stelo e interrare proprio in corrispondenza di essi. In primavera, generalmente, è già avvenuta l’emissione di nuove radici e la nuova piantina può essere separata.

La divisione deve essere effettuata di preferenza in autunno.


Terreno e esposizione

L’iperico non ha particolari esigenze in fatto di suolo. Si adatta a tutti i terreni, a patto che siano ben drenati.

Per avere ottimi risultati sia di crescita, sia di fioritura è necessario posizionarlo in pieno sole. Ad ogni modo quasi tutti sopportano bene anche la mezz’ombra. Alcune specie (in particolare il calycinum, l’androsaemus e la cultivar hidcote) riescono a prosperare piuttosto bene anche in ombra.

Possono svilupparsi senza problemi in qualsiasi terreno, anche nella comune terra da giardino, purché sia abbastanza drenata; crescono anche nei luoghi sabbiosi e poveri di materia organica.


Parassiti e Malattie

Parassiti e Malattie Può capitare che l'iperico venga colpito dall'oidio o dalla ruggine, queste piante vengono difficilmente attaccate dagli insetti.

Sono piante molto resistenti, tuttavia, soprattutto in aree dove l’umidità ambientale risulti molto alta e l’esposizione ombreggiata, possono verificarsi attacchi di ruggine.

Per prevenirla è importante irrigare con moderazione e tenere sempre la pianta pulita dalle infestanti (che spesso sono portatrici di questa crittogama).

Se dovesse comunque fare la sua comparsa dovremo eliminare tutte le parti colpite e distribuire con regolarità un prodotto curativo ed eradicante.


Messa a dimora

Le piantine acquistate possono essere messe a dimora in autunno o in primavera. Quest’ultima opzione è preferibile nel caso si viva in aree con inverni piuttosto rigidi.

Se il terreno risultasse molto compatto sarà importante estrarlo e inglobarvi una buona quantità di acqua, per favorire lo sgrondo delle acque.

A seconda della taglia da adulte, le piantine andranno distanziate da 40 cm ad 1 metro. Informiamoci presso il rivenditore o leggiamo con attenzione le indicazioni sull’etichetta.


Cure colturali

cure iperico Gli iperici non necessitano di cure particolari.

Si interverrà per irrigare soltanto in caso di siccità prolungata, nel momento in cui ci accorgiamo che il terreno risulta asciutto in profondità. Gli interventi, chiaramente, dovranno essere più frequenti nelle regioni meridionali e lungo le coste.

Se crescono in vaso, invece, dovremo intervenire, durante il periodo vegetativo, con una certa frequenza. Assicuriamoci sempre dello stato del terreno inserendo un dito in profondità e interveniamo quando comincia ad essere molto secco. Evitiamo sempre l’utilizzo di sottovasi.


Potatura

Le specie caduche vanno trattate come delle vivaci. Vanno quindi potate a livello del suolo all’arrivo della primavera, in maniera che la vegetazione risulti completamente rinnovata. Questo gioverà alla fioritura, visto che avviene sui getti dell’annata.

Le specie sempreverdi, invece, vanno leggermente accorciate dopo la fine della fioritura. Questa, infatti, avviene sui getti emessi l’anno precedente.

Cerchiamo comunque di mantenerle sempre compatte e ben equilibrate.


Specie e varietà

Hypericum androsaeum arbusto sempreverde che può arrivare a 90 cm di altezza. Originario dell’Europa, in habitat ombrosi e umidi. È una specie cespugliosa e vigorosa. È una pianta apprezzata principalmente per la bellezza delle sue foglie, lunghe fino a 10 cm e larghe 5. Produce graziosi frutti nero porpora.

Hypericum olympicum diffuso in tutta l’Europa meridionale. È una specie semicespugliosa con foglie caduche e portamento nano. Apprezzato per i fiori, in mazzi terminali, grandi e di un bel giallo vivace. Raggiunge circa 30 cm di altezza.

Hypericum calcinatum proveniente dall’Asia, ma oggi si trova allo stato spontaneo anche nel nostro paese. È un arbusto basso, di circa 40 cm di altezza, sempreverde. Forma rami laterali che tendono ad espandersi, ma anche rami eretti. Le foglie sono opposte, intere, verde brillante, coriacee. In cima agli steli compaiono grandi fiori solitari, di 10 cm di diametro, giallo vivo. Al centro del fiore vi è un ciuffo ben evidente di stami, molto decorativo. È una pianta impiegata molto comunemente come coprisuolo perché abbina un lungo periodo di fioritura alle foglie sempreverdi. Inoltre è particolarmente resistente, senza necessitare manutenzione.

Hypericum leschenautii originario di Giava, può raggiungere anche i 3 metri di altezza ed è a foglia persistente (nei climi miti). Può essere impiegato come grande arbusto, ma anche come rampicante. Ha rami lunghi e flessibili, I fiori sono giallo intenso, di 10 cm di diametro. Abbastanza rustica, ma al Nord necessita di una spessa pacciamatura

Hypericum patulum endemico del Giappone, della Cina e dell’India. L’altezza media è 50 cm, anche se nei luoghi di origine può superare i 2 metri. Ha foglie caduche, ovate, verde scuro con riflessi blu. I fiori sono giallo oro. La specie è poco rustica, ma sono state selezionate cultivar piuttosto resistenti al freddo, come la henry. La forrestii invece ha foglie molto interessanti per la sfumatura rossastra che assumono all’avvicinarsi dell’autunno.

Hypericum reptans proviene dall’area himalayana. Molto adatto come coprisuolo (al massimo misura 5 cm di altezza) Forma bellissimi cuscini sempreverdi. Porta fiori solitari di circa 3 cm di diametro, giallo accesso. Molto adatta al giardino roccioso o come decombente per muri.

NomeFiori e foglieAltezzaImpieghi
 Hypericum reptans 

Boccioli rossi

Foglie caduche

 Circa 5 cm 

Coprisuolo o decombente

Ottimo nel giardino roccioso

 Hypericum olympicume 

Fiori giallo pallido in estate

Fogliame caduco, grigio-glauco

 20 cm 
 Hypericum aegypticum 

Fiori piccoli da giugno ad agosto

Fogliame sempreverde, piccolo, verde oliva

 20 cm 

Portamento compatto

Adatto a giardino roccioso

 Hypericum cerastioïdesFiori gialli, piccoli, tra giugno e luglio

Fogliame persistente

 10 cm Adatto a giardino roccioso
 Hypericum calycinum Fiori gialli molto grandi, da giugno fino a metà autunno

Fogliame lucido e coriaceo

 Fino a 40 cmSi allarga velocemente.

Le sue radici profonde lo rendono adatto al consolidamento di scarpate

 Hypericum polyphyllum 'Grandiflorum 

Fiori giallo luminoso, da maggio a luglio

Fogliame piccolo sempreverde

 20-30 cm 
 Hypericum x moserianum 'Tricolor' 

Da luglio a settembre

Foglie con macchie crema, rosa e verde chiaro

 50 cm 
 Hypericum patulum 'Hidcote' Da giugno a ottobre

Fogliame persistente (con clima mite)

 Fino a 1 metro Forma arrotondata.

Molto bello.

 Hypericum x inodorum 

Da luglio a novembre

Fogliame caduco e aromatico.

Produce belle bacche rosse.

 Fino a 1 metro Robusto e fiorifero
 Hypericum androsaemum 

Da giungno a settembre.

Produce frutti rossi e poi neri

Fogliame caduco

 Fino a 70 cm 
 Hypericum frondosum 

Da giugno a settembre

Bel fogliame glauco

Fiori con lunghi stami decorativi

 Fino a 1 metro Arrotondato e molto denso
 Hypericum 'Golden Beacon'® 

Fiori gialli in giugno luglio

Fogliame persistente con spruzzature giallo acido

Bacche rosse in autunno

 120 cm 
 Hypericum kalmianum 'Blue Velvet' ® 

Fiori gialli luglio-settembre

Fogliame persistente glauco

 60 cm 


Iperico - Hypericum: Storia e curiosità

Il suo nome deriva dal greco Hyperikon che significa “sotto alle statue, Perforatum, invece, fa riferimento alle

molteplici perforazioni presenti sulle foglie. In Italia viene anche chiamato erba di San Giovanni.

Questa pianta era già impiegata nell’antica Grecia come pianta medicinale, soprattutto per la produzione di unguenti cicatrizzanti. Se ne ricavavano anche delle pozioni da utilizzare per via orale, sia come antidolorifico, sia per i problemi d’umore (ansia, sindrome premestruale).

Le venivano attribuite anche altre virtù, come quella di allontanare gli spiriti maligni.

Oggi viene impiegato per il trattamento delle depressioni leggere.