Albero dei sigari - Catalpa bignonioides

vedi anche: Alberi

Catalpa

La catalpa, conosciuta anche come albero dei sigari, è molto popolare nei giardini di tutta Europa perché risulta molto decorativa dalla primavera fino all’autunno inoltrato. È infatti caratterizzata da una fioritura bellissima, senza contare che anche i frutti risultano davvero particolari, molto simili a dei baccelli. Le foglie, dal magnifico colore verde chiaro, sono anche molto ornamentali per la loro grandezza e forma: vengono tenute in grande considerazione per la loro capacità di fornire una ombra gradevole, cioè uniforme ma non troppo fitta. Sostare sotto la sua chioma, specialmente in estate, diventa quindi molto confortevole.

Albero a foglie caduche di media grandezza, originario dell'America settentrionale; ha fusto corto, molto ramificato, e chioma generalmente larga ed arrotondata; la corteccia è verde-marrone, scura, rugosa; ha crescita abbastanza rapida, ed è molto longevo, gli esemplari molto vecchi possono raggiungere gli 8-10 m di altezza. Ha foglie molto grandi, 20-25 cm di diametro, di colore verde chiaro sulla pagina superiore, più chiare e leggermente pubescenti sulla pagina inferiore, cuoriformi, rugose, con un lungo picciolo. In tarda primavera produce numerose pannocchie erette, composte da fiori a forma di campana, bianchi, con puntini arancioni e striature rosse, intensamente profumati; alla fine dell'estate produce lunghi baccelli, contenenti numerosi semi, che rimangono sulla pianta per tutto l'autunno e per gran parte dell'inverno. C. b. aurea ha foglie verde-dorato, C. b. variegata purpurea produce foglie di color porpora-marrone, che divengono verdi con il passare delle settimane. Per ottenere una fioritura abbondante è opportuno evitare di potare drasticamente la pianta.

Catalpa fiori

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Esposizione

Catalpa fiori L'albero dei sigari ama le posizioni luminose e soleggiate, ma si sviluppa senza problemi anche a mezz'ombra o all'ombra completa; le catalpa non temono il freddo e in genere sopportano bene anche gli inverni più rigidi o ventosi.

CALENDARIO DELLA CATALPA
 messa a dimora Ottobre-novembre/ marzo-aprile (se in vaso)
 fioritura Da maggio ad agosto (anche a seconda della varietà)
 frutti In autunno, ma permangono fino alla primavera (non eduli)
 potatura Da febbraio ad aprile, prima che la pianta cominci a vegetare


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Annaffiature

albero dei sigari non necessita di annaffiature troppo abbondanti, sopportando senza problemi brevi periodi di siccità; in generale si accontentano delle piogge e di annaffiature saltuarie, ma è bene fornire acqua in periodi di prolungata siccità durante i mesi primaverili ed estivi; queste piante possono svilupparsi anche in giardini molto umidi, purchè il terreno sia ben drenato. All'inizio della primavera ed all'inizio dell'autunno è bene fornire alla pianta del concime organico ben maturo, oppure del concime granulare a lenta cessione.


Moltiplicazione

catalpa avviene per seme in primavera; sempre in primavera è possibile praticare delle talee, utilizzando delle porzioni di ramo semilegnose


Parassiti e malattie

spesso può capitare che bruchi o larve minatrici si cibino abbondantemente delle grandi foglie della catalpa, in genere senza provocare gravi danni alla pianta.


Descrizione e classificazione botanica catalpa

catalpa foglie La catalpa è un albero proveniente per lo più dal continente americano, anche se alcune specie sono invece endemiche del Sud-Est asiatico. Il genere è composto da circa 10 specie appartenenti alla famiglia delle Bignoniaceae. Tutte sono caratterizzate (e quindi molto apprezzate) da una crescita estremamente vigorosa: in pochi anni possono raggiungere la loro altezza definitiva, da 3 per le cultivar nane fino anche a 15 metri.

La catalpa bignonioides, la più diffusa come albero ornamentale, proviene dagli Stati Uniti sudorientali, prevalentemente da habitat boschivi a bassa quota, nei pressi comunque di corsi d’acqua di una certa ampiezza. In natura raggiunge facilmente i 15 metri di altezza e la sua chioma, nel tempo, assume una bella forma espansa. Ha foglie caduche, cuoriformi, leggermente pelosette. Nel tempo la pagina superiore diventa di un bel verde chiaro luminoso, mentre quella inferiore si fa più scura, creando un bellissimo effetto di contrasto. Anche la corteccia contribuisce alla bellezza dell’insieme, grazie al suo colore grigio chiaro e alle grandi squame. Da metà a fine estate produce delle pannocchie di fiori a campanula molto grandi (lunghi circa 5 cm) bianchi con macchie gialle e viola. In autunno si trasformano in frutti, a forma di baccello, molto grandi (anche fino a 40 cm di lunghezza!) che possono permanere sull’albero dei sigari fino alla primavera successiva.


Specie e cultivar

La catalpa bignonioides non è l’unica ad aver suscitato l’interesse dei botanici. Visto che l’albero dei sigari era così apprezzato come essenza ornamentale i ricercatori hanno cercato nuove varietà e si sono impegnati nell’ibridazione interspecifica.

Ecco le cultivar che possiamo trovare più facilmente presso i vivai, con le loro caratteristiche peculiari

Nome della varietàCaratteristiche dei fiori e dei fruttiCaratteristiche dell’alberoUtilizzi e prescrizioni
 Catalpa bungei Fiori rosa chiaro con striature gialle. Al centro si possono notare delle macchie viola scuro

I frutti sono dei baccelli verdi pendenti

 Specie di taglia media, generalmente fino a 8 metri di altezza per 4 di larghezza.

La chioma risulta avere una forma arrotondata con la cima naturalmente appiattita.

Le foglie sono verde chiaro luminoso.

 Ottima per la coltivazione come esemplare isolato. Può però anche essere impiegata per creare un boschetto di due o più esemplari, oppure abbinata ad altre essenze..

Ideale anche per viali alberati.

Non necessita potature

 Catalpa bignonioides 'Nana' La fioritura è molto rara La chioma assume una forma estremamente arrotondata. Nell’insieme la pianta assomiglia ad un buffo ombrellone.

Le dimensioni definitive sono 3 m in altezza e 1,5 m in larghezza

 Per piccoli giardini, per piccoli viali alberati e per la coltivazione in vasi di grandi dimensioni.

Non necessita potature

 Catalpa porpora (Catalpa x erubescens 'Purpurea') Pannocchie di fiori a campana bianchi con macchie viola e gialle, in tarda estate. Ibrido di grandi dimensioni. Può raggiungere i 15 m di altezza e altrettanti in larghezza.

Le foglie nascono in una bella sfumatura porpora per poi diventare verde chiaro in estate

 Ideale per la coltivazione come esemplare isolato, ma è ottima anche per viali alberati o per la creazione di boschetti.

Apprezzatissima per l’ombra creata dalla chioma

 Catalpa bignonioides Fioritura, tra luglio e agosto, molto abbondante. I fiori, campanulati e raccolti in pannicoli, ricordano molto quelli delle bignonie, ma di color bianco.

I frutti ricordano le bacche della vaniglia

 Raggiunge grandi dimensioni, mantenendo sempre il caratteristico portamento elegante. Di solito raggiunge i 15 m di altezza per 10 di larghezza

Le foglie sono molto grandi, a forma di cuore, di un bel verde chiaro

 Molto impiegato come esemplare isolato o per la creazione di viali alberati.
 Catalpa bignonioides 'Aurea' Cultivar con fioritura meno abbondante, ma molto apprezzata per il fogliame Le foglie sono di un bel color dorato tendente al bronzeo, da giovani, per poi virare al giallo brillante.

La dimensione definitiva è 10 m x 10 m

 Bellissimo come esemplare isolato, per boschetti o alberature stradali.
 Catalpa ovata I fiori, di un bel giallo luminoso con macchioline viola, sono raccolti in grandi pannicoli.

Vengono prodotti da maggio a luglio, anche se sono leggermente nascosti dalle foglie

 Mediamente raggiunge i 10 m di altezza per 5 di larghezza.

Il fogliame è di un bel verde intenso.

 Adatta a giardini medio-piccoli, come esemplare isolato, per piccoli gruppi o per viali alberati.
 Catalpa speciosa 'Pulverulenta” Fiori bianchi Dimensioni definitive intorno ai 10 m x 10

Bel fogliame verde chiaro brillante con piccole macchie crema.

 Adatta a giardini di medie dimensioni, come esemplare isolato, gruppi o alberature.
 Catalpa fargesii

(catalpa cinese)

 Fiori a campana, rosa con macchie viola e gialle, a grappoli, tra maggio e giugno La chioma assume un aspetto a colonna larga. In coltivazione generalmente raggiunge 10 m di altezza x 10 m di larghezza, anche se in natura è capace di raggiungere i 20 m.

Le foglie sono largamente ovate, bronzee da giovani, poi verde lucido, nella pagina inferiore risultano leggermente pelose.

 Bella come esemplare isolato in grandi giardini e parchi. Adatta anche in gruppi o per viali alberati


Esposizione

fiore catalpa La coltivazione della catalpa è molto semplice: si adatta bene sia ad un’esposizione pienamente soleggiata sia alla mezz’ombra


Suolo

Non è particolarmente esigente per quanto riguarda il terreno. Vive bene in quasi tutti i suoli, specialmente quelli capaci di mantenersi sempre leggermente umidi, ma contemporaneamente forniti di un ottimo drenaggio. L’unico inconveniente in cui possono incappare è infatti il marciume radicale o comunque affezioni a carico dell’apparato ipogeo. È quindi estremamente importante, al momento della messa a dimora, dedicarsi alla creazione di un ottimo e spesso strato drenante.


Rusticità

catalpa È una pianta adatta a tutta la nostra penisola. Non teme assolutamente le temperature rigide (è capace di sopportare temperature ben al di sotto dei -15°C) e può quindi essere messa a dimora con tranquillità anche fino a 1000 metri di altitudine con la sola precauzione di pacciamare bene le radici durante il primo inverno.


Messa a dimora

Il periodo ideale per mettere a dimora una catalpa è senza dubbio l’autunno: fino alla primavera avrà il tempo di esplorare il terreno con le radici e sarà poi pronta per partire subito con la sua crescita vigorosa.

Generalmente si trova in vendita in vaso o con un piccolo pane di terra trattenuto da una rete. Si creerà una buca profonda e larga almeno 80 cm. Sul fondo si creerà uno strato drenante di almeno 6 cm di spessore con della ghiaia. Inseriamo poi una buona quantità di stallatico maturo e, dopo uno strato di separazione di terra per salvaguardare le radici, la nostra pianta. Blocchiamola con il terriccio e pressiamo bene. Irrighiamo abbondantemente.

Se viviamo in una zona particolarmente ventosa può essere utile al momento dell’impianto e alla stessa profondità inserire una tutore di almeno 5 cm di diametro, fissandolo bene. Vi legheremo poi il tronco in diversi punti . Potremo toglierlo quando la pianta risulterà ben radicata e stabile (generalmente dal secondo anno dall’impianto).


Potatura

foglie catalpa Come abbiamo visto nello schema non è sempre necessario ricorrere alle potature. Alcune cultivar e specie raggiungono autonomamente la loro forma definitiva e non hanno assolutamente bisogno di nessun tipo di intervento umano.

Le varietà che invece hanno un portamento eretto possono a volte necessitare di venire regolate. Il periodo migliore per questa lavorazione è senza dubbio la fine dell’inverno, prima che la pianta cominci a vegetare.

Per mantenere la forma naturale limitiamoci a selezionare i rami migliori, tagliando alla base invece quelli che dovessero apparire deboli, storti o mal direzionati. Vanno chiaramente eliminati anche quelli morti o malati.

Se invece vogliamo una chioma più cespugliosa, contenuta, ma sempre ben compatta dovremo intervenire tutte le primavere lasciando soltanto due o tre gemme dalla base del ramo.


Albero dei sigari - Catalpa bignonioides: Parassiti e malattie

La catalpa è raramente colpita da malattie.

Tuttavia le più frequenti sono l’oidio e la verticillosi.

Il primo si riesce ad arginare facilmente se si interviene subito distribuendo, come prevenzione, prodotti a base di zolfo, in particolare in primavera quando brevi piogge sono seguite da giornate soleggiate, con alta umidità e temperature intorno ai 20°C.

La verticillosi, purtroppo, può solo essere prevenuta evitando le irrigazioni eccessive e creando un buon strato drenante.

Un problema piuttosto comune nelle catalpe è la clorosi: può essere prevenuta cercando di abbassare il pH del terreno utilizzando del solfato di ferro. Nei casi più gravi si possono somministrare prodotti a base di ferro chelato dalla fine dell’inverno, preferibilmente prima che la pianta cominci a vegetare.


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