Arredo urbano
L'arredo urbano, essendo uno specifico ambito progettuale relativo all'attrezzatura - mobile o fissa - dello spazio pubblico, é diventato ormai materia di studio universitario presso le facoltá di Architettura e Ingegneria. Chi si occupa di arredo urbano, cura il disegno e le problematiche delle aree verdi, dell'illumminazione della cittá, dei cartelli segnaletici e di qualunque manufatto destinato allo spazio pubblico come dettaglio del progetto architettonico e urbanistico. Ma l'arredo urbano nacque insieme alla cittá borghese. Se nell'antichitá la cittá semplicemente esisteva, a partire dalla metá del 1800, di essa si comincia anche a mettere in evidenza lo "status". Sicurezza, igiene, comfort e divertimento diventano caratteristiche di cui l'agglomerato urbano borghese necessita. La cittá si trasforma in uno spazio condiviso dove il decoro e il gusto non possono mancare nel conferire un'aria rassicurante e "per bene".
In tutto il mondo, alcune cittá si sono distinte subito - e continuano a farlo - proprio per l'originale arredo urbano. Questo diventa cosí parte fondamentale dell'identitá locale ed é naturale associare alcuni oggetti al luogo in cui questi di solito si trovano. E gli esempi da citare sono numerosi, si pensi ad esempio agli ingressi delle stazioni del metro a Parigi, oppure alle cabine telefoniche inglesi rosse o ancora alle cassette delle lettere americane. Al giorno d'oggi poi il lavoro degli architetti è stato raffinato dall'intervento dei designers che non mancano di dare il loro tocco di modernità e, perchè no, di funzionalità a tutti i loro progetti. Anche i nuovi arredi urbani dunque - così come quelli storici -, lasceranno a bocca aperta, residenti e turisti.

Come accennato poco fa, la capitale francese, una delle cittá piú belle del mondo, si distingue per un arredo urbano molto particolare. A parte gli ingressi delle stazioni della metropolitana, tipiche come quella di Abesses in romantico stile Liberty o quella di Lamarck-Caulaincourt, che compare nel film " Il favoloso mondo di Amelie", circondata da ambo le parti da una ripida scalinata, sono diversi i pezzi di arredo urbano che caratterizzano Parigi. É nella città del prefetto Georges Eugene Haussmann che nel 1852, compaiono i primi elementi distintivi di "mobilier urbain", ossia di arredo urbano. Ecco i lampioni a gas - les reverberes o lampadaires - che, accesi con "l'allumeur", illuminano a giorno le vie della cittá anche in piena oscuritá. E da qui ecco anche il soprannome di Parigi: "la ville lumière".
Ancora oggi i lampioni sono un tratto caratteristico della capitale francese: in ghisa, sparsi in ogni angolo della cittá, fanno la loro comparsa nei modelli piú diversi. Ma dal 2007 Parigi si distingue anche per il suo servizio colossale di bike sharing, il "Velib" ( veló e liberté), con numerose stazioni sparse per la cittá che contano oltre 20 mila biciclette dal design ultra moderno, utilizzabili da tutti.
Tra i modernissimi arredi urbani di Parigi c'é però l'Escale Numerique ideato dal francese Mathieu Lehanneur, una serie di postazioni che in cittá si stanno piano piano diffondendo, e che sono dei moderni wi-fi point dove turisti o cittadini possono accedere a internet, utilizzando il proprio tablet o smartphone. Ogni postazione é costituita da uno spazio delimitato da piloni in legno che sostengono una pensilina fiorita e piantumata. Sotto a questa tettoia ci sono poltroncine girevoli con tavoli su cui poter appoggiare la propria attrezzatura e a completare l'idea, c'é anche un grande touch screen dove sono reperibili informazioni aggiornate su Parigi.
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Rudolph Giuliani, sindaco della Grande Mela tra il 1994 e il 2001, ha fatto un grande lavoro in merito all'immagine della cittá. Oltre ad averla ripulita e ad aver ridotto la criminalitá del 75%, molto é stato fatto per il decoro di strade e piazze. Se prima la pubblicitá campeggiava in ogni dove, ora solo a Times Square sono ammessi i grandi e caratteristici - e ormai autentici pezzi d'arredo - cartelloni luminosi: questi sono considerati uno dei tratti più tipici e riconoscibili di New York. Al calar della sera, é impossibile restare indifferenti ad una cosí immensa quantitá e varietá di luci.
Recentemente poi le cabine telefoniche che ogni tanto si vedono ancora nei film, sono state rinnovate dall'architetto John Locke, grazie ad un progetto interessante. Alcuni di questi arredi urbani comuni, sono stati attrezzati di scaffalature sulle quali sono stati appoggiati libri di vario genere, per favorire la lettura di tutti nello spirito di quell'operazione che comincia a prendere piede anche in Italia: il Bookcrossing. Un'ottima trovata per sfruttare arredi urbani ormai inutilizzati, in questo caso a causa dall'ampia diffusione dei telefoni cellulari. Ma la trasformazione degli arredi urbani a New York non si ferma qui. Grazie alle idee di Michael Bernstein, le vecchie pattumiere della Grande Mela si stanno lentamente convertendo in giardini. Il progetto si chiama "Dieci yarde" ed oltre ad essere un tentativo di abbellire la cittá, si presenta anche come denuncia sociale per mancanza di verde.
A New York tuttavia ogni piccolo angolo di verde, é attrezzato per la collettivitá con arredi urbani semplici ma utili. Anche nei giardinetti piú ridotti, e talvolta sui lunghi marciapiedi tra le Avenues, non mancano sedie e tavolini dove cittadini e turisti possono liberamente sedere a leggere o semplicemente a fare una sosta.
Caratteristica dell'arredo urbano londinese è la "red cab", la tipica cabina telefonica rossa davanti alla quale i turisti, ancora oggi, si fermano per scattare qualche fotografia di ricordo. I leggendari arredi, disegnati da sir Giles Gilbert Scott nel 1936 in occasione del giubileo di re Giorgio V, anche se inutilizzate, sono ancora di moda. Tanto che addirittura, la British Telecom, azienda telefonica inglese, ha deciso di metterne alcuni esemplari in vendita. E c'è da giurarci che le red cabs andranno a ruba soprattutto tra i nostalgici e i collezionisti che potranno utilizzare l'originale arredo ad esempio come cabina per la doccia.
Ma a proposito di arredi urbani originali, è il quartiere a sud della City Bermondsey, ad essere più cool. Qui, dove gli abitanti locali si mescolano agli artisti e ai personaggi più creativi, i designer hanno dato sfogo alla propria fantasia, rendendo questo angolo di Londra molto effervescente. Un recente progetto di rigenerazione urbana, che prevedeva un finanziamento di 4 miliardi di sterline, ha trasformato Bermondsey Square nel miglior spazio pubblico londinese. Un’antica abbazia cluniacense è diventato uno spazio pubblico dove gli arredi urbani sono disposti fluidamente, dividendosi lo spazio: sedili sparti traffico, fioriere, panchine e icosaedri in ferro dipinto senza contare un originale garage-scultura destinato al deposito delle biciclette e il New Caledonian Market.
Infine, per ciò che riguarda le novità assolute, anche qui come a New York, i bidoni dell'immondizia si trasformano...e in questo caso diventano hi-tech. Si tratta di un progetto nato per le Olimpiadi che si sono svolte nell'estate 2012: lungo le vie della City sono stati posizionati i cosiddetti "bidoni intelligenti" con tanto di display per trasmettere le news in tempo reale ed eventuali avvisi relativi ai trasporti a cittadini e turisti.L'unico neo? Il costo di questi nuovissimi arredi che si aggira attorno alle 30 mila sterline - circa 36 mila euro - l'uno.
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