Aronia melanocarpa
Arbusto di medie dimensioni, originario dell'America settentrionale; sviluppa numerosi fusti eretti, densamente ramificati, che raggiungono i 90-150 cm di altezza. Le foglie lanceolate sono di colore verde brillante, divengono rossastre o arancioni in autunno, prima di cadere. In primavera inoltrata produce ampi mazzi di fiori bianco-rosati, con cinque petali; in estate inoltrata ai fiori succedono piccoli frutti tondeggianti, penduli, che divengono neri a maturazione. I frutti di aronia melanocarpa sono commestibili. Questi arbusti hanno uno sviluppo denso, per evitare che perdano le foglie nelle zone più interne, é consigliabile potare alla base i fusti vecchi, ogni 3-4 anni.
L’aronia melanocarpa è un arbusto a foglia caduca appartenente alla famiglia delle rosaceae. Proviene principalmente dai boschi umidi degli Stati Uniti orientali.
Il genere è composto ( a seconda delle classificazioni) da due o tre specie più un ibrido interspecifico.
Sono inserite negli spazi verdi sia per le loro qualità ornamentali sia per i frutti prodotti: ultimamente, infatti, il loro consumo si è diffuso in virtù delle loro qualità benefiche. Possono essere consumati crudi, anche se, generalmente, subiscono delle lavorazione col fine di migliorarne sensibilmente il gusto. Allo stato naturale, infatti, risultano particolarmente acidi. Una volta cotti l’asprezza svanisce lasciando il posto ad un gusto molto dolce.
Ne vengono ricavati succhi, marmellate, salse. Sono inoltre utilizzati per aromatizzare delle tisane, gomme da masticare e gelati. Vengono anche impiegati massicciamente per produrre coloranti naturali (soprattutto il rosa intenso, dato la massiccia presenza di antociani). Sono però particolarmente ricchi in vitamine (quali la C, B1 e B2, oltre alla provitamina A), in fibre e in flavonoidi e quindi considerati un autentico toccasana per la salute del cuore, per ridurre la glicemia nei diabetici e come antiossidanti per la lotta all’invecchiamento.
Famiglia e genere | Rosaceae, gen. aronia, 3 o 4 specie |
Tipo di pianta | Albero a foglia caduca |
Rusticità | Molto rustico |
Esposizione | Pieno sole, mezz’ombra |
Terreno | Non esigente, possibilmente subacido e fresco, non calcareo, |
Irrigazione | frequente |
Irrigazione | Regolare, evitare ristagni |
Concimazione | In primavera con prodotti per piante da frutto |
Colori | Fiori bianchi o rosa, frutti rossi, neri o blu scuro |
Fioritura | primavera |
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L’aronia, come abbiamo detto, conta tre specie di arbusti caduchi. Sono molto apprezzati per la loro compattezza e perché donano al giardino autunnale dei bellissimi colori caldi, grazie alle cromie che assumono le loro foglie. Producono inoltre delle bellissime bacche di color nero o rosso, lucide, grandi all’incirca come un pisello.
L’arbusto, nel suo insieme, misura da 1,5 a 3 metri di altezza e ha un portamento leggermente allargato e decombente. L’apparato ipogeo è piuttosto superficiale, composto da radici fini e fibrose. Le foglie sono strette, lunghe dai 5 agli 8 cm, alterne, con bordi finemente dentellati. Il colore è un verde acceso che, all’arrivo dell’autunno, vira verso il rosso, l’arancio e il porpora.
Come i meli produce dei mazzetti di fiori bianchi, molto decorativi, formati da 5 piccoli petali, che attirano irresistibilmente le api. I corimbi comprendono da 10 a 25 fiori, a metà primavera, ermafroditi e quindi capaci di autofecondarsi: non saremo quindi obbligati a piantare due piante della stessa specie per ottenere i frutti.
Ricercano sempre ambienti umidi, quali quelli dei sottoboschi.
Le bacche rappresentano un richiamo irrefrenabile per i piccoli uccelli.
Il nome
aronia deriva dal greco e accomuna la pianta al sorbo.
Porre a dimora in luogo soleggiato, o semiombreggiato; non temono il freddo e possono sopportare temperature molto rigide. Si adattano anche all'utilizzo nelle aiole stradali, poiché tollerano senza problemi l'inquinamento, ed anche l'aria salmastra delle zone marine. Anche se allo stato spontaneo cresce in aree poco illuminate come i sottoboschi, quando impiegate per la produzione di frutti o a scopo ornamentale è preferibile porle sempre in pieno sole. Questo perché in un’area ben calda la fioritura, l’impollinazione e la fruttificazione sono sensibilmente maggiori.
Inoltre il sole direttamente sul fogliame garantisce un colore autunnale più sgargiante all’intero cespuglio, rendendolo il vero protagonista del giardino, durante quel periodo.
Se però non disponiamo di una simile posizione possiamo tranquillamente accontentarci di una esposizione a mezz’ombra, l’importante è che non sia troppo fitta. L’ideale in quel caso è posizionarli sotto alberi a foglia caduca
Questi arbusti mal sopportano periodi prolungati di siccità; da marzo a ottobre é bene annaffiare regolarmente, se le piogge non sono frequenti. Durante i mesi invernali possono rimanere in terreno asciutto. Si sviluppano senza problemi anche in terreno umido o bagnato.
L’aronia melanocarpa assolutamente non vuole un terreno arido. È quindi importante fare in modo che il substrato sia in grado di trattenere l’acqua migliorandone la tessitura.
Le irrigazioni dovranno essere frequenti, specialmente in estate e se l’esposizione è il pieno sole: raramente sono sufficienti le precipitazioni naturali per soddisfare le sue necessità idriche. Impegniamoci quindi intervenendo piuttosto frequentemente ed evitando assolutamente che il terreno si asciughi completamente. Come abbiamo detto, infatti, l’apparato radicale è piuttosto superficiale e la pianta non è in grado di raggiungere l’umidità presente negli strati profondi del terreno.
Per ridurre sensibilmente la frequenza degli operazioni possiamo predisporre uno spesso strato pacciamante a base di paglia o corteccia di pino, al piede degli arbusti. In questo modo eviteremo che l’evaporazione incida sulla quantità di acqua presente nell’area.
Porre a dimora in terreno ricco e drenato, evitando le zone eccessivamente argillose. In effetti queste piante si possono adattare senza problemi anche nella comune terra da giardino o nei terreni semipaludosi.
Sotto questo aspetto l’aronia melanocarpa non è esigente. Si adatta ad un gran numero di substrati. Tollera piuttosto bene anche quelli salmastri e risultano da evitare soltanto quelli eccessivamente poveri, sabbiosi e che si asciugano con estrema rapidità.
Per ottenere ottimi risultati vanno preferiti suoli leggermente acidi (con pH tra5 e 6,5), quindi poco o per nulla calcarei, ricchi in materia organica e capaci di trattenere ottimamente l’umidità. I marciumi radicali raramente sono un problema, possono quindi andare bene anche suoli poco drenanti o aree paludose.
La moltiplicazione di questa pianta avviene per seme, in autunno, oppure per talea semilegnosa in estate. Le aronie producono numerosi germogli basali, in primavera inoltrata è possibile dividerli dalla pianta madre e porli a dimora singolarmente.
In genere queste piante non vengono colpite da parassiti o da malattie.
Questa pianta è stata introdotta nell’Europa dell’Est, in Asia, in Scandinavia e in Russia all’inizio del XX secolo. Ha suscitato l’interesse di molto vivaisti e botanici al punto che si è da subito iniziata la ricerca per ottenere ibridi adatti sia agli scopi ornamentali sia per massimizzare la produzione dei frutti.
Attualmente viene considerata, in alcuni paesi del Nord Europa, lievemente invasiva e bisogna quindi prestare qualche attenzione nel momento in cui la si introduce nel proprio giardino.
Nei luoghi di origine è conosciuta fin dall’antichità e veniva comunemente usata dai nativi per le sue tante virtù alimentari e curative.
Si tratta di arbusti molto resistenti. Non temono assolutamente il freddo (sono in grado di sopportare temperature anche di -35°C) e neanche il caldo estremo. L’importante è che il suolo risulti sempre almeno leggermente umido.
Per ottenere una buona produzione è bene somministrare regolarmente un buon fertilizzante a lenta cessione per piante da frutto.
L’ideale è intervenire in autunno distribuendo abbondantemente stallatico maturo al piede degli arbusti, in maniera che il terreno rimanga vitale e ben aerato.
In primavera potremo spargere del fertilizzante granulare con buone quantità di potassio. Seguiamo le indicazioni del produttore circa la quantità, facendo riferimento alle tabelle riguardanti i piccoli frutti (mirtilli, ribes o lamponi).
Il periodo migliore per la piantumazione va da ottobre a dicembre, ma è possibile operare anche fino a marzo- aprile, evitando i mesi in cui il terreno risulti ghiacciato e troppo pregno di acqua.
È bene lavorare l’area con largo anticipo, in maniera che il terreno possa rivitalizzarsi. Ingloberemo buone quantità di ammendante organico (possibilmente stallatico sfarinato ben stagionato). Se notassimo un terreno eccessivamente calcareo, sarà bene inglobarvi anche un po’ di torba bionda.
La distanza ideale tra un individuo e l’altro è di circa 1 metro, tra le file, invece, vanno lasciati almeno 3-4 metri.
Per avere una buona produzione bisognerà attendere almeno quattro anni.
Si procede da febbraio ad aprile: si taglia almeno 1/3 del legno vecchio alla base, per stimolare la produzione di nuovi getti basali. Vanno eliminati anche i rami vecchi, deboli o mal indirizzati.
Se vogliamo preservare i frutti dall’attacco degli uccelli sarà bene coprire i nostri arbusti con delle reti. In vendita si trovano prodotti appositamente studiati a questo scopo.
I frutti necessitano di circa tre mesi per giungere a maturazione. Si può iniziare la raccolta verso ottobre (un po’ prima nel Sud della penisola). Controlliamo che i frutti risultino ben neri o rossi (a seconda della specie) e poi tagliamo tutto il corimbo alla base. Utilizziamo sempre dei guanti perché il colorante rilasciato dai frutti è difficile da rimuovere dalle mani.
La piena produzione si ha a partire dal settimo anno dall’impianto e si attesta intorno alle 10 tonnellate per ettaro, circa 2,5 kg per singola pianta.
L’aronia arbutifolia (aronia rossa) cresce generalmente fino a 4 metri di altezza, ma, nei luoghi di origine, può raggiungere anche i 6 metri. Ha foglie lunghe da 5 a 8 cm, pelossette sulla pagina inferiore. I fiori sono bianco-rosati, di circa 1 cm di diametro. I frutti sono rossi, traslucidi, con diametro da 4 a 10 mm. Se non raccolti non cadono a terra per tutto l’inverno, rendendo l’insieme molo gradevole alla vista.
L’aronia melanocarpa (aronia nera) è di dimensioni più contenute. Raggiunge al massimo 1 metro di altezza per 3 di ampiezza. Ha foglie piccole, non più lunghe di 6 cm, lisce sia sul fronte sia sul retro e finemente dentellate. I fiori sono bianchi di circa 1,5 cm di diametro. I frutti sono neri e lucidi, fino a 1 cm di diametro. Non resistono sulla pianta durante la stagione invernale.
L’aronia prunifolia è probabilmente frutto di una ibridazione interspecifica tra le due precedenti, anche se alcuni la considerano a tutti gli effetti una specie autonoma. Ha foglie leggermente pelosette, i frutti sono blu scuro, con diametro di al massimo 1 cm.
IBRIDI E CULTIVAR |
Aronia arbutifolia 'Brilliant' | Crescita veloceMolto resistente al freddo.Bacche utilizzate come colorante o come frutto della “salute” | Fiori bianchi e frutti Blu scuro | Molto commercializzato sia come fruttifero sia a scopo ornamentale |
Aronia x prunifolia 'Viking' | Fino a 2 metri di altezzaFogliame rosso in autunno | Fiorisce in maggioGrandi frutti neri | |
Aronia x prunifolia 'Nero' | Fino a 2 metri in altezza e larghezza.Foglie ovali, di color porpora in autunno | Fiori grandi, tra marzo e aprileGrandi frutti neri lucenti a settembre-ottobre | La più rustica.I frutti permangono per tutto l’inverno, ottimi da consumare freschi, cotti o per succhi. |
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