Pervinca
E' stato il fiore prediletto di Jean
Jacques Rosseau. Essa cresce spontaneamente quasi in tutta l'Europa. Presso i Celti, la pervinca era particolarmente cara agli stregoni,
che la utilizzavano per confezionare pozioni ed infusi. In alcuni Paesi, i suoi fiori venivano sparsi davanti agli sposi come gesto benaugurante; in altre regioni, i suoi rami venivano incrociati
per ricavarne corona da porre sulle tombe.
Il valore simbolico della
pervinca è legato al ricordo; regalare una
pervinca esprime il desiderio di lasciare e conservare un dolce ricordo.
La pervinca è una pianta tappezzante molto diffusa allo stato spontaneo, in particolar modo nelle aree collinari o boschive, nei pressi dei boschi. Si diffonde molto facilmente riuscendo a creare bei tappeti con le sue foglie sempreverdi; in primavera, poi si aprono innumerevoli di color lilla-azzurro, donando bellezza anche alle aree ombrose. Sono originarie di tutta l’Europa, dell’Asia centrale e dell’Africa settentrionale.
In giardino è un’ottima coprisuolo, rigogliosa e decorativa, anche se necessita di controlli frequenti, vista la spiccata invasività. Si può tentare di coltivarla in vaso, accompagnandola ad altre essenze (soprattutto arbustive, perché le erbacee verrebbero soffocate) e valorizzando il suo portamento ricadente in balconette o cestini appesi.
LA PERVINCA IN BREVE |
Famiglia, genere, specie | Apocynaceae, Vinca |
Tipo di pianta | Arbusto coprisuolo sempreverde |
Altezza a maturità | Da 15 a 45 cm |
Larghezza a maturità | Circa 50 cm |
Fiori | Blu, lilla, viola, magenta, bianchi, rosa |
Densità | 2 m2 |
Manutenzione | bassa |
Terreno | Di bosco, leggero e ricco |
Esposizione | Di bosco, leggero e ricco |
Irrigazioni | Frequenti in estate |
Rusticità | alta |
Umidità ambientale | media |
Crescita | veloce |
Propagazione | Divisione, talea |
Concimazione | Primavera, prodotti liquidi o granulari |
Umidità del suolo | Sempre fresco |
pH del suolo | subacido |
Uso | Coprisuolo, ricadente in vasi |
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Il genere Vinca appartiene alla famiglia delle Apocynaceae e comprende circa 12 specie. Delle specie coltivate solo tre possono essere trovate allo stato spontaneo nel nostro paese: la V. major, la V. minor e la V. difformis. Le prime due sono comuni nel Nord Italia, l’ultima è per lo più diffusa nelle regioni meridionali. Sono tutte molto simili: si tratta di perenni sempreverdi striscianti con piccole foglie ovali e coriacee. Dalle ascelle fogliari in primavera nascono i boccioli composti da cinque petali, che vanno a formare un fiore simile ad una stella o ad una girandola.
Dall’Europa orientale arriva invece la Vinca herbacea, un’interessante annuale adatta alle posizioni ombreggiate.
Il periodo migliore per effettuare l’impianto è la primavera (dove gli inverni siano rigidi) o l’autunno.
Non è difficile procurarsi, presso i vivai, dei piantini delle cultivar più diffuse. Creiamo una buca grande almeno quanto il nostro vasetto, inseriamo la piantina cercando di non disturbare troppo l’apparato radicale. Compattiamo bene e irrighiamo abbondantemente. Lasciamo sempre almeno 50 cm di spazio tra un esemplare e l’altro (o un’altra pianta). La sua espansione, se ben posizionata, sarà infatti molto veloce.
La vinca predilige esposizioni riparate: in quasi tutta Italia è preferibile inserirla da mezz’ombra ad ombra leggera. L’ideale è sotto dei latifoglie. Solo nelle aree alpine riesce a crescere e prosperare in pieno sole: altrove il caldo e la luce eccessiva possono causare disseccamenti e la comparsa di parassiti (specialmente nelle specie a foglia verde scuro).
Il substrato ideale è quello boschivo. Cerchiamo quindi di offrire un terreno leggero, derivante dalla decomposizione di materiale organico, a pH da subacido ad acido. Se il nostro suolo fosse al contrario molto compatto sarà bene estrarlo e mescolarlo per almeno il 50% con terriccio universale e qualche manciata di sabbia.
Lo stesso mix può essere impiegato per le piantine inserite in vaso, aggiungendo un poco di stallatico sfarinato maturo. In questo caso sarà importante creare sul fondo uno spesso strato drenante a base di argilla espansa o ghiaia di piccola pezzatura.
LA PERVINCA IN BREVE |
Messa a dimora | Primavera/autunno |
Prelievo porzioni radicate | Dalla primavera all’autunno |
Fioritura | Da maggio a settembre |
Irrigazione | In estate |
Concimazione | primavera |
talea | Agosto-settembre |
Se ben posizionata, in piena terra richiede interventi solamente durante la stagione calda. Ad ogni modo sinceriamoci regolarmente che il terreno risulti fresco in profondità e eventualmente distribuiamo abbondantemente acqua. Nel Centro-Sud può, durante l’estate, rendersi necessario vaporizzare di tanto in tanto le foglie e tutta l’area circostante in maniera da mantenere alta l’umidità ambientale e prevenire eventuali disseccamenti e scottature fogliari.
La coltivazione in vaso invece, sotto questo aspetto, molto più delicata. Con l’arrivo della stagione calda può essere necessario irrigare quotidianamente. Di grande aiuto può essere pacciamare il terreno con dello sfagno o del muschio che ci aiuteranno a mantenere più fresco l’ambiente.
Sono piante piuttosto autonome: crescono in maniera vigorosa anche senza un ulteriore apporto di nutrienti. Per incentivare la fioritura è ad ogni modo utile somministrare, dalla fine dell’inverno, ogni due settimane, un concime liquido in cui sia preponderante il potassio. Un ottimo supporto può venire anche dai prodotti granulari a lenta cessione: una sola applicazione primaverile è generalmente più che sufficiente.
In vaso possiamo agire similmente, ma una buona strategia può essere l’estrema diluizione del fertilizzante liquido, da impiegare poi durante ogni irrigazione.
In autunno, per mantenere il terreno soffice, aerato e vitale è utile spargere una buona quantità di stallatico sfarinato ben stagionato mescolato ad una pacciamatura a base di foglie, paglia e altro materiale organico.
Le pervinche sono molto resistenti e, a meno di esposizioni e terreni estremamente sfavorevoli, non hanno grandi nemici naturali. Sono famose infatti per il loro diventare velocemente invasive.
Gli inconvenienti maggiori possono derivare da un’esposizione troppo soleggiata e calda. Questa può causare sofferenza generale con disseccamento dei rami e delle foglie. Possono inoltre in quel caso comparire diversi tipi di parassiti quali ragnetto rosso o bruchi oppure crittogame quali la ruggine. In quel caso eliminiamo l’intero getto, ombreggiamo maggiormente, aumentiamo la frequenza delle irrigazioni e vaporizziamo spesso il fogliame. Ad ogni modo è davvero raro che queste problematiche risultino fatali alla pianta: appena le temperature torneranno fresche vedremo spuntare nuovi getti. Teniamo però presente che la fioritura avviene per lo più sui rami emessi l’anno precedente: è quindi possibile che la fioritura primaverile risulti poi scarsa.
Le pervinche sono molto resistenti e, a meno di esposizioni e terreni estremamente sfavorevoli, non hanno grandi nemici naturali. Sono famose infatti per il loro diventare velocemente invasive.
Gli inconvenienti maggiori possono derivare da un’esposizione troppo soleggiata e calda. Questa può causare sofferenza generale con disseccamento dei rami e delle foglie. Possono inoltre in quel caso comparire diversi tipi di parassiti quali ragnetto rosso o bruchi oppure crittogame quali la ruggine. In quel caso eliminiamo l’intero getto, ombreggiamo maggiormente, aumentiamo la frequenza delle irrigazioni e vaporizziamo spesso il fogliame. Ad ogni modo è davvero raro che queste problematiche risultino fatali alla pianta: appena le temperature torneranno fresche vedremo spuntare nuovi getti. Teniamo però presente che la fioritura avviene per lo più sui rami emessi l’anno precedente: è quindi possibile che la fioritura primaverile risulti poi scarsa.
La pervinca si diffonde molto facilmente in maniera autonoma: produce infatti lunghi rami che si inseriscono sotto il terreno e emettono nuove radici a livello delle ascelle fogliari. Per ottenere una nuova piantina è sufficiente prelevare quel segmento, tagliando a monte, e trapiantando altrove.
Si può tuttavia tentare anche la talea, che riesce spessissimo sia in terra, sia in acqua. L’ideale è prelevare segmenti parzialmente lignificati nei mesi di agosto e settembre.
Può essere impiegata in tutte le zone ombrose in cui risulti necessario coprire il terreno in tutte le stagioni, servendosi di una sempreverde vigorosa e resistente. È adatta al giardino naturale o di ispirazione romantica. Può coprire in maniera soddisfacente il piede di alberi a foglia caduca. Trova buoni abbinamenti con l’ajuga reptans, la convallaria majalis, le felci, il lamium e la Waldesteinia: vanno però sempre mantenute un po’ distanti per evitare che vengano soffocate dall’esuberanza della vinca.
Se decidiamo di introdurla nel nostro giardino dobbiamo pensare che sarà un soggetto da tenere costantemente a bada. Se la sua diffusione può crearci problemi scegliamo delle varietà orticole (specialmente quelle variegate): di solito si rivelano meno vigorose e più semplici da controllare. È inoltre importante monitorare almeno ogni 15 giorni l’area a loro dedicata in maniera da estrarre immediatamente i rami stoloniferi prodotti in abbondanza. A questo proposito evitiamo di buttarli in aree non coltivate, dove potrebbero radicare e diffondersi liberamente (in alcune aree degli Stati Uniti sono state messe al bando!): mettiamole nei bidoni del verde o bruciamole direttamente.
Ecco le varietà e cultivar più interessanti.
Vinca Major è la più grande, può raggiungere i 45 cm di altezza. Oltre alla specie, possiamo trovare:
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Aureomaculata le foglie hanno una macchia centrale gialla, più evidente se coltivata in aree ben esposte alla luce.
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Oxyloba con fiori porpora acceso e petali molto stretti
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Reticolata le foglie hanno delle evidenti nervature giallo-crema
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Variegata detta anche elegantissima ha le foglie con margine bianco. Molto decorativa anche in assenza di fiori. Le corolle sono quasi azzurre e si abbinano perfettamente al fogliame.
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Wojo’s Jem foglie verde cupo con macchia centrale bianca e verde.
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Surrey Marble grandi foglie verde scuro e macchia centrale gialla
Vinca Minor simile alla precedente, ma con foglie più piccole e un poco più invasiva. La sua altezza massima è di 20 cm. Ecco le cultivar più diffuse:
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Alba con fiori bianchi che si aprono da boccioli rosa
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Alba “Gertrude Jekyll” compatta, ha piccole foglie verde scuro e fiori candidi
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‘alba variegata’ fiori bianchi e foglie marginate crema
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‘argenteovariegata’ fiori azzurro chiaro e foglie con margine bianco
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‘atropurpurea’ fiori rosso porpora
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‘aureovariegata’ le foglie giovani hanno margine giallo acceso
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‘azurea flore pleno’ le corolle sono doppie color azzurro chiaro
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‘Blue and Gold‘ foglie con margine dorato e fiori blu-viola
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‘Sabinka‘ molto compatta, foglie piccole e fiori viola-blu
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‘Mrs. Betty James' fogliame verde scuro, fiori doppi viola
La
vinca difformis è leggermente più eretta delle altre e risulta un po’ più sensibile alle basse temperature. Consigliabile per le regioni centro-meridionali. Le cultivar più diffuse sono
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Forma Greystone con fiori bianchi di grandi dimensioni e foglie scure a contrasto
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Jenny Pym petali rosati, più chiari nella parte centrale
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