Melanzane - Solanum melongena - Solanum melogena
La melanzana è il frutto della pianta solanum melongena; come molte altre solanacee non può essere consumato crudo, in quanto contiene una sostanza tossica, chiamata solanina, fortunatamente questa sostanza è termolabile, ovvero il calore la rende inoffensiva, permettendoci di preparare con le melanzane numerosi piatti golosi e profumati. Le melanzane vengono coltivate in Europa a partire dal 1400 circa, quando probabilmente vennero portate dagli Arabi; infatti si tratta di una pianta di origine asiatica, da millenni coltivata soprattutto in India, le specie botaniche sono diffuse in Asia ed in Africa. Si tratta di una pianta erbacea, che per svilupparsi necessita di un clima mite e soleggiato; produce un piccolo arbusto, alto fino a 50-70 cm, con grandi foglie tondeggianti, ricoperte da una sottile peluria, leggermente coriacee; in primavera sviluppa numerosi piccoli fiori a stella, di colore viola, a cui seguono i grandi frutti, di colore nero o viola; esiste anche una specie di colore rosso vivo, simile al pomodoro, coltivata prevalentemente in Africa.
Le piante di Solanum melongena vengono poste a dimora nell'orto in primavera inoltrata, quando le temperature minime sono superiori ai 12-15°C; possiamo seminare i piccoli semi in febbraio-marzo in semenzaio, oppure direttamente a dimora nelle zone con clima più mite, controllando però che la temperatura non scenda eccessivamente.
Poniamole a dimora in luogo soleggiato, con terreno previamente arricchito con stallatico ben maturo, e lavorato a fondo; se il terreno del nostro orto fosse eccessivamente compatto, aggiungiamo anche della sabbia al momento dell'impianto, per migliorare il drenaggio. Ogni pianta necessita di almeno 50 cm di distanza dalle altre piante; se poniamo a dimora degli esemplari innestati possono necessitare anche di 70 cm di distanza dalle altre piante.
Visto che i frutti saranno (speriamo) grossi e pesanti, ricordiamo di posizionare da subito a fianco delle giovani piante un alto tutore, a cui assicurare i rami durante lo sviluppo.
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Così come avviene per i peperoni, anche le melanzane non sopportano bene la siccità, soprattutto quando portano i frutti: quindi ricordiamo di annaffiarle con grande regolarità, evitando di lasciare la pianta completamente all'asciutto per periodi prolungati di tempo. La scarsità di acqua durante la fioritura può causare la caduta dei fiori,c on conseguente assenza di raccolto. La carenza di acqua nel corso della maturazione dei frutti può portare alla produzione di melanzane decisamente piccole e molto compatte, non particolarmente appetibili.
Quando la pianta ha prodotto 2-3 fiori sul fusto principale cimiamola, in modo da favorire lo sviluppo di rami laterali; evitiamo che la pianta produca più di 8-10 frutti, nel caso la fioritura fosse molto abbondante cimiamo anche i rami laterali.
La maturazione dei frutti di melanzana può avvenire anche a scalare, nell'arco di alcune settimane, raccogliamo soltanto le melanzane già gonfie e leggermente cedevoli al tatto.
Nonostante il frutto della melanzana ci faccia pensare alla Grecia ed alla Sicilia, luoghi caldi ed asciutti, queste piante temono molto la siccità; se viviamo in una zona con terreno molto drenante, o con clima decisamente caldo ed asciutto, poniamo ai piedi della pianta del materiale pacciamante, in modo da tenere la pianta sempre fresca.
A momento dell'impianto spargiamo ai piedi del fusto del concime granulare a lenta cessione, che si scioglierà ad ogni annaffiature.
Ricordiamo di mantenere il terreno attorno alla melanzana sgombro da infestanti, zappettandolo frequentemente.
Per ottenere il meglio dalle proprie piante di Solanum melongena è bene ricordare che questa varietà può essere soggetta a problemi legati a parassiti e malattie, che, se non curati con tempestività possono rovinare il raccolto. I problemi possono derivare da numerose tipologie di avversità, che si possono dividere in batteri, funghi e parassiti. Per quanto riguarda le infezioni batteriche, le più comuni sono il cancro batterico e la maculatura batterica; quest'ultima si manifesta con l'insorgenza di macchie nere sul fusto e sulle foglie, mentre il primo produce macchie nere su fusto e gambi di solanum melongena. Per contrastare il problema è utile evitare di provocare ristagni idrici e, quando si nota la presenza del problema, utilizzare appositi prodotti antifungini. Se l'attacco è diffuso è necessario eliminare le piante colpite. Le avversità più comuni legate ai funghi sono mal bianco, botrite e peronospora. Queste problematiche sono legate ad un eccesso di annaffiature o ad un terreno non drenante. Nel caso si notino i segni occorre eliminare le parti colpite e intervenire con appositi prodotti.
I parassiti più comuni per le melanzane sono gli afidi e la mosca bianca. Gli afidi colpiscono i germogli e provocano l'insorgenza della fumaggine, un fungo nero. La mosca bianca è più comune sugli esemplari coltivati in serra e si depositano sulla parte inferiore delle foglie, succhiandone la linfa. Per contrastare questi fenomeni esistono appositi prodotti, che vanno però utilizzati con cautela in quanto si tratta di una pianta per il consumo alimentare. Contro gli afidi è anche possibile preparare un macerato con acqua in cui va fatto bollire dell'aglio. Dopo aver filtrato il composto, esso va vaporizzato sugli esemplari colpiti.
Le piante di Solanum melongena vengono chiamate, nei paesi anglosassoni, eggplants, pianta delle uova, e questo termine deriva dal fatto che, le prime varietà di melanzana erano piuttosto piccole e di colore chiaro, andando a ricordare la forma delle uova. Sono varietà che è ancora possibile trovare in commercio in alcuni paesi e possono essere anche di altro colore, oltre che bianco, come arancio e verde. Nei primi anni dell'introduzione di questa pianta si riteneva che essa potesse provocare disturbi mentali, da qui il nome di melanzana, ovvero mela insana.
La melanzana è un ortaggio dotato di una buona percentuale di potassio, ha un basso contenuto di grassi e calorie, quindi è indicata anche nelle diete. Le melanzane migliori da cucinare sono quelle sode e pesanti, in quanto quando sono mature essere risultano più leggere.
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