Cedro
Coltivare il cedro richiede costanza, perizia, attenzione e soprattutto condizioni climatiche particolari. Non a caso questo agrume dalle molte qualità viene prodotto esclusivamente in alcune regioni del pianeta, caratterizzate dal clima molto mite e dotate di terreni particolarmente ricchi e ben drenanti: in Italia le condizioni giuste si ritrovano solo in Calabria, lungo la ben nota Riviera dei Cedri, e in alcune zone della Sicilia. Ogni aspetto della coltivazione di questo arbusto è molto importante, iniziando proprio dalle annaffiature. Come si è accennato, il cedro ama terreni drenanti; ne consegue che è necessario evitare ristagni d'acqua, soprattutto se coltivato in vaso: in questo caso è bene non usare alcun sottovaso, in modo da far defluire ogni eventuale eccesso idrico, e porre della sabbia sul fondo del vaso stesso. Va annaffiato abbondantemente, soprattutto in estate e, durante l'inverno, va bagnato solo se la stagione si presenta poco piovosa, mantenendo il terreno mediamente umido. Anche la qualità dell'acqua va tenuta in considerazione poiché un'alta concentrazione di sodio e cloro può accumularsi nelle foglie, macchiandole, e causare una ridotta fruttificazione.
Sono diverse le accortezze da applicare alla coltivazione del cedro affinché la pianta sopravviva e dia frutto. Innanzitutto il clima deve essere temperato, poiché il cedro non tollera il caldo eccessivo, oltre i 23-25°C, ed il freddo sotto i 7-8°C; per questo va protetto con appositi pergolati, in metallo o legno, ricoperti di teli ombreggianti in estate e reti antigrandine e frangivento in inverno. Tali pergolati sono utilizzati anche per sostenere i rami del cedro, che sono molto fragili e possono spezzarsi sotto il peso dei frutti che in genere sono abbondanti, simili ai limoni ma di maggiori dimensioni, potendo pesare fino a 2 Kg. Il terreno deve essere ben drenante, sabbioso, ricco di sostanza organica e leggermente acido. Se coltivato in terrazzo è consigliabile scegliere vasi di terracotta, in modo che il terreno e le radici possano traspirare bene. Se piantato in giardino occorre che la buca sia profonda e ben concimata, estirpando sempre le eventuali infestanti che possono competere per l'acqua. La potatura va eseguita in autunno, per eliminare i rami secchi o privi di frutti, alleggerire la chioma e dare la forma desiderata all'arbusto.
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Come per tutti gli agrumi la concimazione è cruciale per ottenere una bella e profumata fioritura ed altrettanto buoni frutti. Quelli del cedro sono preziosissimi ed hanno numerose proprietà: sono ricchi di vitamina B1, C e di flavonoidi; dalla scorza, molto spessa, si ricavano i ben noti canditi, ma anche un olio essenziale efficace contro la cellulite ed adoperato nell'industria dei cosmetici; il succo è altamente digestivo e ricco di sali minerali. Per questo non è solo un albero ornamentale, ma anche un prezioso alleato per la salute. Per ottenere una buona fruttificazione occorre concimare con stallatico maturo mescolato al terreno fin dall'impianto, che deve avvenire all'inizio della primavera, sia in terra che in vaso, ma diverse concimazioni devono essere eseguite durante l'anno. All'inizio dell'estate le fertirrigazioni con letame diluito in acqua, ricco in azoto, fosforo e potassio, sostengono lo sviluppo di frutti abbondanti e di buone dimensioni e vanno eseguite anche vaporizzando sulle foglie fertilizzanti liquidi a lenta cessione. In autunno si procede alla preparazione del terreno con concimi organici, fornendo anche del calcio se il terreno ne è povero.
Il cedro, come già ricordato, è sensibilissimo agli stress termici e alle basse temperature ma non ama neanche l'esposizione ai raggi diretti del sole, pertanto può essere coltivato solo in zone dal clima mite, luminose e riparate dal vento, soprattutto in inverno. Se il clima è troppo caldo va protetto con teli ombreggianti, se troppo freddo con apposito tessuto-non tessuto poichè il gelo gli è fatale. Eventuali ristagni idrici possono causare il marciume delle radici, molto comune nel cedro, ed ambienti poco ventilati favoriscono l'insorgere del "mal secco": una malattia fungina che causa l'essiccamento e la morte del cedro e contro la quale sono efficaci prodotti a base di sali di rame. La buona salute di questa pianta dipende quindi, innanzitutto, dalla corretta esposizione ed ubicazione. Piuttosto comuni sono anche le virosi come l' exocortite, la maculatura anulare e la tristezza, o le batteriosi come quella prodotta dallo Pseudomonas syringae, che possono essere evitate adoperando strumenti ben puliti durante la potatura. Contro i comuni parassiti come afidi, cocciniglie e ragnetto rosso sono disponibili in commercio insetticidi specifici.