Giuggiole

Quanto annaffiare

L’annaffiatura dell'albero delle giuggiole deve essere effettuata per le piantine giovani e non per quelle adulte che prediligono terreni asciutti. Quindi l’innaffiatura del giuggiolo si deve eseguire nei mesi più caldi e quando mancano le precipitazioni. Questa pianta da frutto si adatta a tanti tipi di terreno; è resistente infatti anche al terreno calcareo e compatto o sassoso e povero. Per ottenere però dei buoni risultati si consiglia una terra ricca di sostanze organiche e ben drenata. Il giuggiolo è abbastanza diffuso in Italia, ma cresce di solito spontaneamente e sono poche le varietà che si conoscono, le quali variano per forma e dimensione dei frutti. Questi ultimi sono le famose giuggiole che all'inizio della maturazione si presentano verdi, poi sempre più rosse. Il loro interno giallo verde è dolce e leggermente acidulo, ma quando sono troppo mature si raggrinziscono esternamente e acquistano un elevato contenuto zuccherino.
Albero giuggiole

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Coltivazione

Giuggiolo La pianta delle giuggiole non ha bisogno di molte cure, ma l’impianto dei polloni delle radici e degli astoni si deve effettuare in inverno nelle zone dal clima mite e in autunno se le temperature sono più basse. Il giuggiolo comunque si riproduce anche con l'innesto, da fare in inverno o in estate e considerando le dimensioni della pianta che si vuole ottenere e il tipo di terreno. Tuttavia, questa pianta si può moltiplicare anche con seme o per talea. Infatti, se si vuole effettuare la produzione del giuggiolo con il seme bisogna conservarlo al caldo per tre mesi e poi al freddo per ulteriori tre mesi, nell'umidità della sabbia. La germinanazione avverrà in primavera. Per ciò che riguarda la tecnica della talea, bisogna prelevarla da novembre a gennaio, tagliando una parte di ramo dove c'è una gemma. Togliere le foglie nella parte inferiore e posizionare il ramoscello in un contenitore con terriccio leggero.

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Come concimare

Frutto giuggiola L'albero delle giuggiole gradisce un terreno drenato e concimato nei mesi autunnali con delle sostanze organiche, mentre tutti gli anni è bene apportare alla pianta del concime complesso verso la fine dell'inverno. Si utilizza di solito del fertilizzante animale fatto riposare almeno per 9 mesi. Le prime potature si possono effettuare da quando il giuggiolo viene messo a dimora e seguendo la forma che si vuol dare alla pianta contenendo la chioma e togliendo i rami vecchi o malati. La raccolta delle giuggiole si effettua in autunno, ma si può svolgere in periodi diversi in relazione alla maturazione graduale dei frutti; infatti gli stessi maturano in settembre e sono commestibili sia da verdi o acerbi che da rossi e dolcissimi. Le giuggiole infatti sono piccole, profumate e dal sapore particolare; vengono coltivate anche in vivaio per produrre la varietà più grande che assomiglia ad una mela per la sua polpa interna.


Giuggiole: Esposizione e malattie

Giuggiole acerbe Dove posizionare il grazioso albero delle giuggiole? Sicuramente è meglio optare per un posto soleggiato, ma se il luogo ha temperature rigide e venti frequenti bisogna coltivare il giuggiolo in una zona riparata. La pianta è comunque rustica e resistente, in quanto in inverno supera temperature molto basse, anche se non sopporta le gelate e il freddo inaspettato dell'autunno. Alla fine, è bene tenere questa pianta in un clima temperato anche se verrà attaccata da qualche parassita e malattia come l'antracnosi, la muffa grigia e la ruggine oppure la mosca della frutta, la cydia molesta e la carpomya incompleta. Il giuggiolo però non ama nemmeno il terreno troppo acido e umido in quanto in condizioni simili non si sviluppa bene e quindi produce pochi frutti che sono sempre stati utilizzati in erboristeria e in medicina, oltre che per la produzione di vini e liquori, come il noto "brodo di giuggiole".



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