Potare il limone

La potatura del limone

La potatura degli agrumi, e in particolar modo quella dell'albero di limone, non presenta eccessive difficoltà di realizzazione. Questo perchè molto spesso le piante giovani, così come quelle che hanno alle spalle anni di fruttificazione, vengono lasciate crescere naturalmente, facendo sviluppare i rami con la naturale crescita della pianta, badando solo, a fine inverno-inizio primavera, ad eliminare i polloni e i succhioni. Da diversi anni a questa parte si consiglia di potare moderatamente la pianta perchè studi recenti hanno sostenuto che una potatura eccessiva provochi un invecchiamento precoce della pianta e che ne riduca, di conseguenza, la resistenza alle malattie. La pianta di limone, come essere vivente, ha un suo ritmo naturale di sviluppo e ogni qual volta si decide di effettuare un intervento di potatura sulla stessa, è indispensabile limitarsi agli interventi veramente indispensabili, a quelli, cioè, che permettono alla pianta di svilupparsi in modo armonioso e di produrre frutti in rami scaldati e illuminati dal sole. Grazie ad una buona e accorta potatura la pianta crescerà più forte e armoniosa e fruttificherà maggiormente, producendo dei frutti più grossi. Tutto questo sarà possibile perchè attraverso l'eliminazione dei succhioni e dei polloni la linfa vitale arriverà ad un numero minore di rami che a loro volta produrranno una maggior quantità di frutti qualitativamente superiori alle fruttificazioni precedenti. Oltre ad un'ottima resa e ad un aspetto estetico migliore, la pianta di limone attraverso la potatura potrà anche essere curata e preservata dalle malattie. Infatti, quando la pianta è grossa, l'unico modo per debellare le malattie è dato proprio dalla potatura. Va ricordato che se non si interviene attraverso la tecnica di potatatura adatta, l'affezione si può diffondere attraverso le vie di circolazione della linfa, uccidendo quindi i rami alla crescita e, dato che solitamente il limone non fruttifica sempre nello stesso ramo ma su nuovi rami, se non si riesce ad eliminare l'affezione attraverso la potatura e l'utilizzo del mastice per curarne le ferite questo denoterà una mancata produzione della pianta e un suo prococe invecchiamento che potrebbe portare alla morte dell'albero stesso.
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Potare il limone

potare limone La potatura del limone consiste sopprattutto nella diradazione dei rami e si propone di donare alla pianta, come risultato finale, una struttura fisica molto allargata, con rami che sono perfettamente distanziati fra loro, in modo che il sole possa entravi per illuminarne ogni singola parte e in modo che, ad ogni fruttificazione, sia facilitata la raccolta dei limoni. La potatura quindi evita una sproporzionata crescita di rami che, se non si intervenisse prontamente, soffocherebbero fra loro, togliendosi a vicenda nutrimento e luce del sole. Gli alberi di limoni quindi vanno lasciati sviluppare a forma di globo evitando di costringere ad altre forme innaturali la pianta. Una potatura troppo radicale infatti farebbe soffrire la pianta e ne comprometterebbe la fruttificazione futura. Generalmente le piante di limone producono frutti due volte all'anno, solitamente nei mesi di gennaio e febbraio e nell'arco di tempo che va da agosto a settembre. Certe volte tuttavia capita che i mesi di produzione siano differenti perchè influenzabili dal clima in cui la pianta si trova.

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Potatura di allevamento e potatura di riproduzione

potatura limoni Per far sì che le piante arrivino ad una buona produzione e a un ottimo sviluppo è necessario potarle durante l'estate, nel periodo che intercorre fra le due fioriture. Esistono due tecniche di potatura per quanto riguarda l'albero di limone: la potatura di allevamento e quella di riproduzione.

1)Possiamo suddividere la potatura di allevamento dell'albero di limoni in due tecniche differenti da effettuarsi durante due periodi differenti dello sviluppo della pianta.

a) Quando la piantina è ancora giovane, durante il primo anno di vita, l'astone del limone viene messo a dimora. Durante la primavera, tenendo conto del clima che deve essere mite, bisogna accorciarlo ad un'altezza dal terreno di circa 70 centimetri. Una volta che l'astone avrà prodotto dei germogli, bisognerà scegliere fra tutti solo 3-4 germogli, controllandone la posizione e la distanza fra loro. Gli altri germogli andranno rigorosamente tolti attraverso la potatura fino a quando la piantina non avrà raggiunto un solido sviluppo.

b)Durante gli anni successivi, quando il globo ramifero avrà raggiunto la giusta e solida formazione, bisognerà intervenire attraverso una potatura di diradazione. Bisognerà infatti diradare con molta cautela l'interno in modo che la pianta raggiunga più velocemente la fruttificazione. Una volta svolte queste procedure di potatura basterà effettuare di rado lievissimi interventi di spuntatura e di diradamento.

2)Per mantenere la pianta di limone fruttifera tuttavia bisognerà eseguire una potatura particolare, denominata potatura di riproduzione, che intercorrerà tra la raccolta dei frutti e la successiva fioritura. Innanzitutto bisognerà contenere lo sviluppo del globo e quindi tagliare i rami troppo vigorosi, che impediscono la penetrazione del sole all'interno della chioma, e i succhioni, che dovranno essere proporzionati alla nuova produzione; e, come ultima fase di potatura, bisognerà tenere sottocontrollo l'altezza della pianta per permettergli una giusta penetrazione di luce e un perfetto nutrimento.


Gli attrezzi da utilizzare per potare la pianta di limone

attrezzi potatura limone Gli attrezzi da utilizzare per poter effettuare con facilità una perfetta potatura della pianta di limone sono quattro: le forbici da potatore, il seghetto, la sega e lo svettatoio. Si utilizzano a seconda del tipo di operazione che si deve effettuare e una volta finita la potatura vanno accuratamente puliti con alcol o con una fiamma passata sulla lama. Vediamone le caratteristiche ricordando che, al termine di ogni operazione, le ferite sulla pianta vanno coperte di abbondantemente di mastice per preservarle da ipotetiche infezioni:

1)le forbici da potatore (che possono essere a una lama, a due lame o a lama battente, con taglio dritto o con lama ricurva), da utilizzare soprattutto per tagli poco robusti e per i rami esili;

2)il seghetto, utilizzabile per i rami di buona consistenza ma non molto grossi;

3)la sega, badando bene che non abbia una lama molto lunga e che la stessa sia abbastanza flessibile, per potare i rami molto grossi e 4) lo svettatoio, che serve a potare le parti alte della cima, anche se molti oggi utilizzano al posto dello svettatoio forbici pneumatiche montate su aste.