Melissa - Melissa officinalis
Pianta erbacea perenne, che raggiunge un'altezza di 60-70 cm, originaria dell'Europa e dei paesi che si affacciano sul mediterraneo, la melissa costituisce densi cespi tappezzanti di fusti sottili, a sezione quadrata, che portano numerose foglie di colore verde chiaro, opposte, appuntite, a forma di cuore, con margine finemente dentellato, rugose. L'intera pianta è ricoperta da una leggera peluria; in estate all'ascella fogliare sbocciano numerosi fiorellini tubolari di colore bianco rosato. Le foglie e i fiori hanno un intenso profumo di limone, le foglie vengono molto utilizzate in insalata oppure nelle minestre, ma in quantità non eccessiva, per non coprire gli altri profumi dei piatti. Con la melissa si preparano anche ottimi liquori e le foglie essiccate vengono utilizzate nei pot-pourri per profumare l'ambiente.
La melissa è un’erba aromatica resistente e che produce fogliame in abbondanza. Emana un profumo simile a quello del limone e per lo più viene coltivata a scopo gastronomico o curativo. Il genere comprende tre specie endemiche di tutta l’Europa meridionale, del Nord Africa e di parte dell’Asia. Il fogliame ha forma ovaloide e, sfregato, rilascia un forte profumo. Risulta di solito piuttosto tomentoso, su steli eretti e ramificati che formano densi cespi. I fiori risultano piccoli, bianchi e bilabiati, praticamente anonimi e comunque poco decorativi, in piena estate. Hanno però l’indubbio vantaggio, per chi ne è amante, di attirare un gran numero di insetti impollinatori, in particolare api e farfalle.
Risulta coltivata una sola specie, l’officinalis, le cui foglie entrano a far parte di insalate e salse oltre ad essere particolarmente preziose per aromatizzare le tisane. Hanno per di più proprietà medicamentose in particolare per quanto riguarda l’apparato digestivo.
A scopo ornamentale sono state selezionate alcune cultivar caratterizzate da interessanti colorazioni del fogliame. Risultano quindi di grande interesse se inserite in un giardino dei semplici o in un’area rocciosa.
Questa pianta è molto resistente e rustica e si sviluppa senza problemi in qualsiasi posizione, preferendo le posizioni semiombreggiate, ma che godono dei raggi diretti del sole per alcune ore al giorno. Non teme il freddo.
La melissa vive bene sia in pieno sole sia a mezz’ombra.
Famiglia e genere | Lamiaceae, gen. Melissa, sp. officinalis |
Tipo di pianta | Erbacea perenne |
Esposizione | Sole-mezz’ombra |
Rustico | Molto rustico |
Terreno | Ricco, profondo, leggermente umido, leggermente argilloso |
Colori | Foglie verde acceso, oro o screziate |
Irrigazione | Settimanale, in mancanza di piogge |
Fioritura | estate |
Moltiplicazione | Divisione (in primavera), semina (in primavera) |
Concimazione | Non necessaria |
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La melissa appartiene alla famiglia delle lamiaceae. È di facilissima coltivazione, visto che si adatta facilmente a differenti situazioni e, anzi, diventa molto frequentemente invasiva. Ha infatti un portamento piuttosto strisciante e tende naturalmente ad occupare tutto il posto a sua disposizione (oltre che ad autodisseminarsi senza sforzo). Ha forma di un cespuglio allargato formato da numerosi steli di sezione quadrata., eretti. Possono andare dai 40 ai 60 cm di lunghezza e un singolo esemplare di solito raggiunge circa mezzo metro di diametro. Le foglie, nella specie, sono verde acceso, con margine dentellato e aspetto leggermente rigonfio della foglia, soprattutto in corrispondenza delle nervature. La fioritura avviene in piena estate, con piccolissimi petali di color bianco, all’ascella fogliare. Verso l’autunno evolvono fino a produrre i semi, di color nero lucido.
La melissa non necessita di grandi quantità d'acqua, anche se raccolti maggiori si possono avere annaffiando regolarmente la pianta con moderate quantità d'acqua, evitare gli eccessi. Volendo si può concimare con del concime specifico per piante verdi, nel periodo che va da marzo a settembre.
In piena terra, specie se ben posizionata e con un terreno ricco, la melissa non necessita interventi.
Se invece si trova in un’area molto assolata e magari il substrato risulta sabbioso, possiamo intervenire settimanalmente, in mancanza di precipitazioni naturali.
In vaso sarà bene mantenere sempre il substrato leggermente umido, evitando però sempre i ristagni.
Ama i terreni sciolti, profondi, ricchi e ben drenati, anche se cresce in qualsiasi terreno.
Generalmente le piantine di melissa si pongono a dimora all'inizio dell'autunno o in primavera; si possono coltivare in contenitore ma vista l'attitudine a tappezzare il terreno si preferisce solitamente coltivarle in piena terra.
Avviene per seme o per divisione delle radici rizomatose; le porzioni così prodotte vanno direttamente poste a dimora.
Talvolta gli afidi possono rovinare i germogli. Eccessi di annaffiature o terreni poco drenati possono favorire l'insorgenza di marciume radicale.
A questa pianta aromatica, piuttosto popolare, sono stati attribuiti molti soprannomi, in particolare cedronella e cedrina. Non va tuttavia confusa con altre essenze con un aroma piuttosto simile, per esempio la Lippia Citrodora (verbena-citronella) o il Cymbopogon citratus (tipico della cucina orientale).
Comune in tutto il bacino del Mediterraneo, le sue virtù erano già note nella Grecia antica. Veniva difatti impiegata per alleviare l’ansia e i disturbi nervosi. Anche gli arabi la utilizzavano frequentemente, in particolare per le sue qualità antispasmodiche.
Cominciò ad essere coltivata negli orti dei conventi con l’arrivo del Medioevo. Divenne l’aroma principale per la produzione di molti liquori ed elisir di lunga vita.
Nel 1600 fu impiegata come ingrediente principe di un liquore medicinale (prodotto ancora oggi) molto caro all’aristocrazia francese, in particolare al cardinale Richelieu e alle dame di corte del Re Sole. Gli si attribuiscono doti curative nei confronti di tutti i problemi digestivi e di natura nervosa.
La melissa necessita, per crescere al meglio, di un suolo fresco e profondo, leggermente argilloso e comunque ricco. Se risultasse troppo pesante sarebbe meglio, al momento dell’impianto, alleggerirlo inserendo una buona quantità di sabbia e dell’ammendante organico ben decomposto.
In genere sopporta piuttosto bene anche i substrati poveri, purché le irrigazioni siano frequenti. È così possibile inserirla anche in giardini rocciosi particolarmente assolati.
Può trovare anche belle collocazioni nelle bordure (sia la specie, sia le varietà con foglie decorative), oppure come coprisuolo (per coprire il piede di una siepe). Se si dovesse allargare troppo sarà sufficiente un colpo di tagliabordi per limitarne l’invasività.
È così adattabile che può essere coltivata tranquillamente in contenitore, per un lungo periodo. Vuole un substrato ricco, piuttosto argilloso e che riesca a mantenersi umido a lungo. Il terriccio ideale sia per la semina, sia per i vasi è composto da 1/3 di composta per piante verdi, 1/3 di terra da giardino argillosa e 1/3 di sabbia.
Evitiamo di inserirla con altre essenze. Come la menta, infatti, si allarga velocemente occupando tutto lo spazio a disposizione e entro breve, quindi, finirebbe per soffocare i “coinquilini”.
Molto adatte a questo uso sono le cultivar con foglie dorate: sono difatti meno vigorose e si renderà necessario più raramente ricorrere alla divisione.
I vasi possono essere posti sulle finestre della cucina, visto che l’aroma emanato allontana le zanzare. Risulta inoltre molto gradevole l’effluvio durante i pasti e quindi potrebbe essere una buona idea confezionare abitualmente dei mazzolini per decorare la tavola.
Il periodo migliore per mettere a dimora le piantine di melissa è senza dubbio la fine dell’inverno.
Si scaveranno delle buche larghe almeno quattro volte il diametro del pane di terra. Dopo aver depositato sul fondo una manciata di stallatico stagionato inseriremo la piantina e ricopriremo con il terriccio. Pressiamo bene e irrighiamo abbondantemente.
Generalmente si procede a primavera inoltrata, quando le minime notturne abbiano superato i 10 gradi. Si utilizzano cassette o vassoi alveolari. I semi non vanno mai coperti con strati troppo spessi di terriccio, visto che sono piccoli. L’ideale è l’utilizzo di sabbia fine o vermiculite
Manteniamo l’umidità alta vaporizzando spesso o ponendo i contenitori in immersione in acqua. La germinazione avviene in circa 2 settimane. Si dovrà poi procedere con numerose cimature al fine di ottenere piantine ben accestite.
La raccolta dei semi si effettua verso ottobre. Ricordiamoci però che raramente le cultivar mantengono la colorazione particolare delle foglie nelle generazioni successive.
Si tratta di una essenza piuttosto autonoma. È tuttavia necessario intervenire a luglio, quando comincia la fioritura, per tagliare l’intero cespuglio alla base. In questa maniera eviteremo l’importante autodisseminazione e potremo utilizzare le foglie come più ci aggrada.
La pianta, oltre a tutto, sarà stimolata a produrre nuovi steli e ad allargarsi. Nel giro di poche settimane ricrescerà più bella di prima e potremo effettuare una nuova raccolta ad ottobre (o procedere poi con la pulizia primaverile nel mese di marzo).
I metodi migliori per conservare la melissa sono il congelamento (che riesce molto bene preservando al massimo l’aroma) e l’essicazione.
Questa deve avvenire all’ombra, in un’area poco umida e ben ventilata. Il profumo si mantiene per circa due mesi, soprattutto se vengono poi stivate in vasetti a chiusura ermetica, al riparo dalla luce.
Gli utilizzi culinari della melissa sono molteplici.
In primavera le foglie giovani e tenere sono deliziose mescolate alla lattuga, alle carote a julienne, al finocchio e ad altre verdure per andare a comporre una squisita insalata. Per evitare che la tomentosità risulti sgradevole è bene tagliarle molto fini.
L’aroma di questa pianta si sposa anche ottimamente con il pollame, i funghi, le verdure e tutte le farce in generale. In assoluto è una delle aromatiche che si coniugano meglio col pesce e con le carni bianche.
Viene impiegata anche in pasticceria, per i dolciumi e per le creme a base di arancia e limone.
Dona un profumo delizioso all’aceto bianco o di mele: è sufficiente lasciar macerare circa 30 grammi di foglie per un litro di prodotto per una decina di giorni. Dopo di che bisognerà filtrare e rimettere in bottiglia.
Ottima anche per la realizzazione di tisane. Si sposa divinamente con il tè, la camomilla e la salvia. È una delle migliori scelte per calmare l’ansia in chi soffre di insonnia.
La melissa ha potenti doti antispasmodiche, digestive, calmanti e sedative. L’ideale è utilizzarla sempre fresca visto che l’essicazione le fa perdere un buona parte delle sue virtù.
Un impiego classico è quello in infusione : una manciata di foglie appena raccolte in un litro di acqua bollette. Il tempo di attesa va da i 5 ai 10 minuti.
Può essere impiegata per aiutare un buon funzionamento del sistema nervoso, dell’apparato digerente, circolatorio. È scientificamente provato che è capace di calmare le palpitazioni cardiache ed è un ottimo aiuto nella lotta all’insonnia. Può anche essere preziosa nel caso di nevralgie e di forti dolori mestruali.
In casi estremi può anche dare sollievo se si verificano punture di insetti: accertiamoci prima di tutto che non ci sia il pungiglione (e nel caso preleviamolo con una pinzetta). Sfreghiamo poi la zona con una o più foglioline appena colte. Presto avremo sollievo dal forte bruciore.
Specie | Varietà | Caratteristiche |
Melissa officinalis | officinalis | Specie tipo, foglie verde chiaro, molto vigorosa |
dorata | Con fogliame dorato, aroma come nella specie, portamento strisciante, ma meno invasivo |
altissima | Con un gradevole aroma di arancia |
screziata | Con fogliame screziato, meno invasiva della specie tipo |
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