Brassada

Generalità

Generalmente sono poche le specie di orchidea disponibili in vivaio, ma queste piante sono presenti sulla terra con migliaia di specie e varietà, e per fortuna gli appassionati ogni anno tendono a diffonderne sempre di più, anche se non sempre si tratta di specie adatte anche ai principianti con il pollice non troppo verde. Nel caso della Brassada si tratta di un ibrido tra due specie, la Brassia e la Ada, che ha dato origine ad una pianta di coltivazione abbastanza semplice, che in genere rifiorisce anche ai neofiti della coltivazione delle orchidee. Esistono solo tre specie di brassada, ovvero Brassada Mivada, Brassada orange, e Brassada Mem Bert Field; le differenze tra le tre specie si riscontrano solo nel colore dei fiori, che va da un giallo tuorlo d’uovo fino ad un arancione chiaro, e nella presenza di più o meno maculature scure.
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la pianta

pianta di brassada Questa orchidea è di dimensioni abbastanza grandi, in genere non supera i 25-45 cm di altezza, ma tende a produrre sempre nuovi pseudobulbi, se ben coltivata, dando origine a dei veri e propri cespi di foglie; produce pseudobulbi carnosi, da cui si sviluppano lunghe foglie nastriformi, di colore verde brillante, non eccessivamente cuoiose, erette o arcuate. Lo sviluppo di nuove foglie avviene per tutto l'arco dell'anno, rendendo la pianta decorativa anche quando non è in fiore. Verso la fine dell'estate o in autunno dagli pseudobulbi si sviluppano lunghi fusti di colore rossastro, in genere rivolti verso il basso, o comunque arcuati, che porteranno numerosi fiori di colore arancione o giallo intenso; da ogni pseudobulbo possono venire prodotti anche due fusti floreali; i fiori hanno gli apici di petali e sepali molto allungati, a ricordare le lunghe zampe di un ragno; talvolta i fiori delle brassada sbocciano in infiorescenze a forma di palla, molto particolari e decorative. Dopo che ha fiorito, ogni singolo fusto dissecca; quindi a fine fioritura possiamo recidere i sottili fusti alla base, perché non germoglieranno ulteriormente.

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la coltivazione

Brassada Si tratta di una pianta semplice da coltivare, che in genere ben sopporta la vita in appartamento, infatti spesso tende ad adattarsi anche a climi non particolarmente adatti per lo sviluppo di una orchidea.

Ama le posizioni abbastanza luminose, ma non esposte alla luce solare diretta; se troppo vicina ad una finestra, con forte luce solare, spesso manifesta delle maculatura scure sul fogliame; basta rimuovere le foglie rovinate e posizionare la nostra brassada in luogo un poco meno luminoso per risolvere il problema.

Si coltiva in un terriccio specifico per orchidee epifite, caratterizzato dalla presenza di materiale incoerente, quale pezzetti di corteccia, torba di sfagno sminuzzata, talvolta anche polistirolo o pietra pomice; in questo substrato le radici della pianta possono svilupparsi liberamente, rimanendo per la gran parte del tempo all'aria.

Le piante vengono rinvasate dopo la fioritura.

Le annaffiature devono essere regolari, attendendo sempre che il substrato asciughi leggermente tra un'annaffiatura e l'altra; queste orchidee possono occasionalmente sopportare un eccesso di acqua o anche un breve periodo di siccità; dopo la fioritura in genere si lascia il substrato asciutto per 2-3 settimane, e quindi si ricomincia con le annaffiature regolari.

Durante la fioritura si sospendono anche le concimazioni, che saranno regolari per tutto il resto dell'anno, ogni 15.-20 giorni, utilizzando un concime specifico per orchidee, oppure un concime universale, ma in dose ridotta a circa un terzo rispetto a quella consigliata sulla confezione.

Come avviene per altre orchidee, e direi anche per molte altre piante da appartamento, spesso capita che il clima in casa sia molto asciutto, vuoi perchè è estate ed il clima è decisamente siccitoso anche all'aperto, vuoi perchè abbiamo attivato l'impianto di climatizzazione o di riscaldamento, che prelevano dall'ambiente una seria quantità di umidità.

Per la gran parte delle piante il clima artificiale presente in casa è decisamente troppo asciutto; per aumentarne l'umidità possiamo ricordarci di vaporizzare dell'acqua demineralizzata vicino alle nostre piante periodicamente, circa un paio di volte al giorno; oppure possiamo posizionare le piante in un contenitore che contenga sul fondo uno strato di alcuni centimetri di argilla espansa: mantenendo l'argilla sempre immersa nell'acqua per metà del suo spessore, otterremo un innalzamento dell'umidità, dovuto all'evaporazione dell'acqua, evitando al contempo che le radici ed il substrato di coltivazione della pianta siano costantemente bagnati.

Se abbiamo tante piante in casa possiamo anche posizionare nei pressi delle stesse un umidificatore, da mantenere in funzione per alcune ore al giorno. Certo che se azioniamo contemporaneamente l'umidificatore per le piante e il deumidificatore del climatizzatore ci complichiamo la vita da soli; se in casa nostra in estate il clima è un inferno possiamo spostare le piante all'aperto, dove potremo posizionare anche l'umidificatore, o vaporizzarle frequentemente, senza andare ad intaccare il lavoro del climatizzatore. Oppure potremo spostare le piante in una stanza di casa poco vissuta, dove potremo azionare l'umidificatore, dopo aver chiuso la porta.


Brassada: Ibridare le orchidee

Brassada Esistono migliaia di specie di orchidee, suddivise in generi, tribù e sotto tribù; l'uomo, non pago delle innumerevoli forme e colori che caratterizzano queste piante, negli anni ha prodotto innumerevoli nuove varietà, ibridando tra di loro le orchidee appartenenti alla stessa tribù o sotto tribù. Infatti ibridare tra loro due specie di orchidee è relativamente facile, e in genere da origine a piante sane, robuste e fertili, con caratteristiche prelevate dai due o più progenitori ibridati tra loro. Per le orchidee è tanto facile l'ibridazione che spesso sono stati ibridati tra loro anche ibridi, dando origine a pianta che hanno tra gli antenati ben più di due specie di orchidee; si arriva persino a 7-8 specie ibridate tra loro progressivamente, per dare origine a fioritura incredibili. In effetti è abbastanza strano che gli appassionati abbiano ibridato così tanto proprio le orchidee, che offrono esemplari dalla fioriture strabilianti anche semplicemente nelle specie non ibride. Ma come avviene l’ibridazione? Per un hobbista alle prime armi risulta forse più semplice ibridare delle violette o delle primule; si procede prima di tutto separando le due piante che si intendono ibridare, ponendole ad esempio sotto un sacchetto di garza; questo per fare in modo che gli insetti o il vento non ci vengano a rovinare il gioco, rimescolando a piacere le carte; quindi, con l’utilizzo di un pennello, si preleva il polline da un fiore e lo si depone nel fiore della seconda pianta e/o viceversa. Con le primule, e con molte specie di orchidee, questa operazione è facilmente praticabile in quanto gli organi sessuali maschili e femminili contenuti nel fiore sono contemporaneamente pronti per la riproduzione; in altre piante questo non sempre avviene, e quindi questa operazione comporta diverse difficoltà per essere effettuata. Una volta sparso il polline, si ricopre il fiore con della garza fine, in modo che non venga toccato ulteriormente. Dopo alcuni giorni o settimane avremo i frutti, e quindi i semi; potremo seminarli per vedere cosa abbiamo ottenuto dall’incrocio, conservando solo le piante che ci hanno dato risultati più interessanti.



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