Violetta africana - Saintpaulia
La Saintpaulia, detta anche violetta africana, è una pianta particolarmente apprezzata per la crescita vigorosa e per la sua fioritura, abbondante e pressoché continua. Il suo nome popolare la accomuna alle violette, probabilmente per il colore delle corolle o per l’ambiente naturale in cui crescono entrambe, il sottobosco. Bisogna però precisare che queste due erbacee non hanno assolutamente nulla in comune, né dal punto di vita botanico né per quanto riguarda le esigenze colturali. La Saintpaulia, infatti, richiede costantemente temperature e umidità alte, come trova naturalmente nelle foreste tropicali ed equatoriali. Cresce molto bene nei locali abitati delle nostre case, sia in estate sia in inverno. In commercio si trova molto facilmente e, grazie al lavoro degli ibridatori, è disponibile in colori e dimensioni diverse, adatte davvero a tutti i gusti e collocazioni.
Gradevoli anche coltivate da sole, in vasi più larghi che profondi, danno però il meglio di loro in gruppi: possiamo accostarne di diverse colorazioni o fare delle composizioni con altre piante (bulbose o da foglia)
Le violette africane sono delle piccole perenni sempreverdi, originarie delle zone montuose tropicali della Tanzania e del Kenya; il nome botanico è Saintpaulia, e la specie più diffusa (i suoi ibridi) è saintpaulia ionantha. Le piante di violetta africana sono di piccole dimensioni, formano rosette compatte, costituite da foglie carnose, portate da lunghi piccioli; i piccioli e la parte inferiore delle foglie è di colore rosato, mentre le foglie sono verde scuro, ricoperte da una sottilissima peluria chiara. Per tutto l’arco dell’anno, tra le foglie al centro della rosetta, si ergono sottili fusti carnosi, che portano alcuni fiori a cinque petali, di colore viola, con al centro le tipiche antere gialle.
Queste piante vengono coltivate in Europa dalla fine dell’800, da allora ovviamente sono stati prodotti numerosi ibridi, con fiori rosati, bianchi, blu, variegati e striati. Esistono circa una ventina di specie di Saintpaulia, che alcuni autori considerano sottospecie di Saintpaulia ionantha; in commercio sono difficili da trovare e in vivaio di solito troviamo solo gli ibridi con fiori dai colori particolari.
Le violette africane sono piante da appartamento molto diffuse, da svariati decenni, grazie al fatto che la loro fioritura è continua per molti mesi all’anno, e occupano poco spazio: una pianta adulta di violetta africana può tranquillamente restare in un vasetto di diametro 20 cm, circa. In natura vivono in zone collinari, nel sottobosco, caratterizzate da una alta umidità ambientale. Il segreto per mantenere una violetta africana sempre sana e piena di fiori sta appunto nelle annaffiature; queste piante hanno foglie carnose, che possono sopportare brevi periodi di siccità, ma se attendiamo troppo ad annaffiarle le fogli e si afflosciano rapidamente. Risulta quindi importante annaffiare con regolarità, cercando di mantenere il terreno sempre umido, ma non saturo di acqua. Quindi annaffieremo molto spesso, ma con piccole quantità di acqua, che andranno a bagnare il terreno e non il fogliame; questo perché, le foglie carnose, ricoperte di peluria, tendono ad asciugarsi co molta lentezza e anche poche gocce di acqua sulla loro superficie possono essere causa dello sviluppo di malattie fungine. Ricordiamo di fornire, ogni 15 giorni circa, poco fertilizzante per piante da fiore, mescolato all’acqua delle annaffiature. Il terreno sarà ricco e soffice, costituito da terriccio universale mescolato con poca torba di sfagno o terriccio di foglie, in modo che sia in grado di trattenere leggermente l’umidità delle annaffiature. Le saintpaulie gradiscono anche una buona umidità ambientale, che è abbastanza difficile da mantenere, in quanto non è opportuno vaporizzare il foglieme; risulta quindi assai utile posizionare i vasetti all’interno di portavasi leggermente più grandi, dove si possa mantenere della ghiaia, o della argilla espansa, sempre ben bagnata, in modo che lasci evaporare una buona quantità di umidità. Queste piante non amano la luce solare diretta, che oltre ad asciugare rapidamente il terreno, tende anche a provocare vistose scottature sulle foglie. Le saintpaulie non amano molto venire rinvasate, quindi questa operazione si effettua ogni due o tre anni, in autunno, e generalmente un pianta riinvasata impiega alcuni mesi prima di ricominciare a fiorire.
Si tratta della specie più diffusa, con foglie ricoperte da una sottile peluria e di colore scuro sulla pagina superiore, con la pagina inferiore porpora. Esistono decine di ibridi di questa violetta africana, molto coltivati come piante da appartamento in Europa e nel nord America.
LA SAINTPAULIA IN BREVE |
Famiglia, genere, specie | Gesneraceae, Saintpaulia ionantha |
Tipo di pianta | Erbacea perenne |
Fogliame | persistente |
Colore dei fiori | Blu, viola, rosa, bianco, giallo, rosso |
Dimensioni | Da 5 a 30 cm |
Esposizione | Molto luminosa, no sole diretto in estate |
Temperatura ideale | 18-25°C |
Temperatura minima | 15°C |
Necessità idrica | Terriccio per piante fiorite |
Umidità ambientale | alta |
Avversità | Aleurodidi, afidi, oidio, muffa grigia |
Propagazione | Talea di foglia, semina |
Uso | Pianta d’appartamento o da serra calda |
Come tutte le piante provenienti dalle aree tropicali ed equatoriali, la Saintpaulia vuole temperature sempre alte e possibilmente costanti. La crescita e la fioritura vengono stimolate quando il termometro si trova tra i 18 e i 25°C. Vivono quindi egregiamente nei locali abitati sia in estate sia in inverno. Durante la stagione fredda possono anche essere spostate e indotte al riposo: il clima ideale deve, in questo caso, aggirarsi sui 15-16°C e mai scendere sotto i 13°C pena danni gravi. La pianta comincerebbe a perdere le foglie e in seguito ne risentirebbe anche l’apparato radicale. Queste problematiche possono però essere causate anche da correnti fredde e bruschi cambiamenti di temperatura: proteggiamo quindi le piante quando apriamo le finestre e cambiamo la loro collocazione sempre molto gradualmente.
Durante la bella stagione, se disponiamo di un giardino, di una veranda o di un terrazzo, possiamo spostare i vasi anche all’esterno badando di rispettare le condizioni di luce e di umidità e ponendo attenzione ad alcuni parassiti (le lumache sono ghiotte delle loro foglie!).
Le foglie, abbondantemente ricoperte da una fitta e sottile peluria, danno il nome a questa specie di violetta africana, molto simile alla specie tipo; le foglie hanno margine dentellato e sono di colore scuro o verde brillante; i fiori sono blu intenso e sbocciano per tutto l’anno.
La violetta africana vuole una collocazione estremamente luminosa: ideali sono le stanze con finestre esposte a Sud o ad Ovest. Questa condizione è indispensabile per avere fioriture abbondanti durante tutto il corso dell’anno.
Da ottobre ad aprile possono essere poste anche in luce piena (soprattutto al Nord), da maggio in avanti è invece bene spostarle in una zona un po’ più riparata o schermare i vetri con delle tende leggere di colore chiaro. La luce diretta troppo intensa potrebbe infatti causare scottature fogliari oltre a seccare molto l’ambiente.
Se in estate decidiamo di spostare i vasi all’esterno scegliamo una collocazione riparata, magari sotto un pergolato o alla luce filtrata da un latifoglia.
Ha foglie molto grandi, portate da piccoli allungati, si sviluppa anche come pianta ricadente ed ha fiori porpora o lilla, di piccole dimensioni. LA peluria sul fogliame è sottile e delicata, e poco visibile.
Molto simile a Saintpaulia ionantha, questa violetta africana tende a produrre numerosi germogli laterali, che danno alla pianta un aspetto ricadente, producendo numerose piccole piane collegate alla pianta madre; le foglie sono minute, dall’aspetto vellutato, di colore verde brillante.
Come dice i nome della specie, questa Saintpaulia ha foglie molto grandi ,rispetto alle altre, che danno origine ad una rosetta molto ampia e compatta. Il colore è verde brillante e i fiori sono lilla o blu.
I piccoli fiori delle saintpaulie spesso producono piccole capsule contenenti molti semi minuscoli; tali semi possono venire seminati sulla superficie di un buon terreno ricco e fresco; le giovani piante si sviluppano nell’arco di poche settimane, ed hanno dimensioni minuscole, tanto che spesso è necessario diradarle utilizzando una pinzetta. Le giovani piante crescono rapidamente, ma partendo da dimensioni di pochi centimetri, è chiaro che ci vogliono varie settimane prima di ottenere una larga rosetta di foglie. Più spesso le violette africane si propagano per talea fogliare; le foglie della zona centrale della rosetta (non quelle più esterne, ormai vecchie e non quelle interne, ancora giovani), si asportano dalla base della rosetta, e il picciolo viene immerso nell’ormone radicante, e quindi in un terriccio costituito da sabbia a e torba in parti uguali, che va mantenuto umido, in luogo caldo e umido; per evitare che si sviluppino patologie fungine, si cerca di tenere la foglia sollevata dal terreno, per meglio permettere all’aria di circolare. La nuova pianta si svilupperà alla base del picciolo. Spesso capita che le piante di saintpaulia accestiscano, ovvero che producano rosette secondarie; tali rosette possono venire staccate dalla pianta madre e rinvasate singolarmente.
Il metodo più semplice di propagare la saintpaulia è la talea di foglia. Si procede in primavera prelevando alcune foglie sane e di buone dimensioni. Tagliamo il picciolo, a circa 2-3 cm dall’attacco della foglia, con uno strumento molto affilato per evitare sfilacciamenti. Inseriamolo in un miscuglio umido di sabbia e torba, dopo averlo spolverizzato con un prodotto per radicazione. Copriamo con plastica trasparente. Ogni giorno arieggiamo e vaporizziamo leggermente. Dopo circa 2 mesi vedremo alla base delle piccole piantine: attendiamo che raggiungano i 5 cm di altezza e trasferiamole nei vasetti definitivi, dopo averle staccate dalla foglia madre.
IL CALENDARIO DELLA SAINTPAULIA |
Acquisto | Tutto l’anno |
Fioritura | Primavera estate (ma è possibile tutto l’anno) |
Concimazione | Primavera-autunno, mensile |
Rinvaso | Sempre, ma meglio in primavera-estate |
Talea di foglia | primavera |
Semina | primavera |
Tipicamente queste piante soffrono a causa della siccità, che rapidamente causa il deperimento di tutte le foglie, e che può essere anche fatale per l’intera pianta, se non si interviene con adeguate annaffiature. Una saintpaulia ben annaffiata invece può andare incontro a patologie legate alla alta umidità o alla scarsa ventilazione, quali muffe e funghi di vario tipo. Sicuramente la prima cura si trova nella prevenzione: evitiamo di lasciare il terreno sempre inzuppato di acqua, ed annaffiamo con piccole quantità di acqua, senza annegare il vaso. Le piante malate possono venire trattate con un fungicida, ma spesso si preferisce sostituirle con esemplari nuovi, vista la larga diffusione di queste piante. Se le foglie vengono spesso bagnate con l’acqua possono con facilità presentare marciumi di forma circolare, o venire più facilmente attaccate da parassiti animali; di norma, il modo più rapido per eliminare questi problemi, consiste nell’asportare le foglie colpite, rompendo con le unghie il picciolo alla base della rosetta e bruciando le foglie asportate. Oltre ad allontanare dalle piante le foglie malate o rovinate, in questo modo si favorisce anche la produzione di nuove foglie sane.
I rinvasi sono necessari solo saltuariamente, quando le radici hanno occupato davvero tutto lo spazio a loro disposizione. Il periodo ideale per questa lavorazione è dalla primavera a metà estate. Scegliamo un contenitore più largo che alto (ideali sono le ciotole), leggermente più grande del precedente.
La violetta africana è una erbacea dalle dimensioni molto variabili: le più grandi possono superare i 30 cm di altezza, le più piccole (dette “lilliput”) sfiorano appena i 5 cm. Sono caratterizzate da radici superficiali che si estendono più in larghezza che in profondità. Le foglie, acauli, (cioè attaccate direttamente alle radici) sono persistenti e disposte a rosetta. Sono rotonde o a cuore, carnose e molto morbide al tatto. Il loro colore è molto variabile: dal verde chiaro allo scuro, ma sono disponibili anche cultivar screziate e variegate. Il retro ha delle interessanti sfumature rossastre.
Gli steli appaiono all’ascella fogliare e recano mazzetti di fiori in tutte le sfumature del blu, rosa e bianco. Colori più rari sono invece il giallo e il rosso. Le corolle possono essere semplici, doppie, arricciate o sfrangiate. Un altro elemento estremamente decorativo sono gli stami, di un bel giallo vivace, sempre ben visibile al centro dei fiori.
La violetta africana può essere acquistata ed è disponibile in commercio in ogni periodo dell’anno. Prestiamo tuttavia particolare attenzione al trasporto durante l’inverno: anche brevi, ma bruschi, cali di temperatura possono danneggiare gravemente la nostra piantina. Prevediamo quindi una protezione termica durante tutto il tragitto.
Condizione indispensabile per questo tipo di coltivazione è il mantenimento di un alto tasso di umidità in ogni periodo dell’anno. Ricordiamo però che ciò diventa veramente cruciale quando le temperature superano i 20°C. Durante l’inverno è fondamentale utilizzare gli umidificatori di ceramica da apporre sui radiatori. Molto utili sono anche gli appositi apparecchi elettrici.
Dalla primavera all’autunno si consiglia di usare sottovasi pieni di argilla espansa leggermente umida (badando però che le radici non vengano mai a contatto con l’acqua, causa frequente di marciumi). All’aperto può essere utile bagnare più volte al giorno la pavimentazione o appoggiare i vasi su di un prato o in mezzo ad altra vegetazione.
Le irrigazioni devono essere leggere, ma frequenti, sufficienti solamente a rendere fresco il pane di terra. Indicativamente agiamo quando la superficie risulta completamente secca. Il metodo ideale di irrigazione è quello per immersione: riempiamo il sottovaso e lasciamoci la pianta per circa 15 minuti. Ricordiamoci poi di lasciar scolare benissimo (monitoriamo sempre che il drenaggio sia ottimale).
In ogni caso cerchiamo di usare, per tutte le necessità, acqua piovana o demineralizzata (il calcare può danneggiare gravemente l’apparato radicale, ma anche chiudere gli stomi delle foglie). In inverno ricordiamoci sempre di verificare che sia almeno a temperatura ambiente per non causare choc termici.
Il vaso ideale per la violetta africana deve essere largo e poco profondo. Preferiamo perciò un contenitore piuttosto piccolo, giusto un po’ più grande del volume delle radici: le saintpaulie, infatti, preferiscono avere le radici allo stretto e in queste condizioni sono molto più fiorifere. In linea generale le varietà più grandi vanno inserite in vasi da circa 12 cm, quelle medie in vasi da 8 e le più piccole anche solo in contenitori da 5 cm.
Il substrato ideale è quello che si usa per piante fiorite o per gerani, abbastanza ricco in sostanza organica e macroelementi. Scegliamo quindi una buona miscela pronta.
Sul fondo della ciotola creiamo uno strato drenante di circa 2 cm a base di argilla espansa.
Le concimazioni sono indispensabili per ottenere una crescita abbondante e una fioritura costante in tutte le stagioni.
In generale si consiglia di usare un prodotto liquido per orchidee o per piante fiorite, dove il potassio sia il macroelemento preponderante. Somministriamolo una volta al mese, ma alla metà della dose consigliata dal produttore.
Se durante l’inverno la pianta vive in un ambiente poco riscaldato potremo sospendere anche del tutto la fertilizzazione, riprendendo poi verso marzo-aprile, a seconda della nostra collocazione geografica.
Mantenere sempre pulite le violette africane è importantissimo: visto l’ambiente umido che prediligono lo sviluppo delle malattie crittogamiche è sempre dietro l’angolo. Eliminiamo prontamente i fiori appassiti e le foglie più vecchie (che si trovano sempre alla base della rosetta). Indispensabile è anche, di tanto in tanto, pulire il fogliame dalla polvere, usando un panno umido.
I rinvasi sono necessari solo saltuariamente, quando le radici hanno occupato davvero tutto lo spazio a loro disposizione. Il periodo ideale per questa lavorazione è dalla primavera a metà estate. Scegliamo un contenitore più largo che alto (ideali sono le ciotole), leggermente più grande del precedente.
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La violetta è una pianta appartenente al genere Saintpaulia e alla famiglia delle Gesneriaceae. Questo genere comprende
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Appartenenti alla famiglia delle Gesneriaceae, le violette africane sono piccole piante perenni e sempreverdi, originari
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