annaffiare bonsai

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Annaffiare bonsai

Importanza della giusta quantità dell’acqua per il bonsai

La crescita delle piante è strettamente legata alla presenza di acqua nel terreno che le sostiene, la quantità minima o massima che varia da pianta a pianta è d’importanza vitale perchè un’irrigazione sbagliata può compromettere gravemente la crescita e la stessa sopravvivenza di un bonsai provocando l’insorgere di varie patologie.

L’annaffiatura del bonsai, a causa dell’esigua quantità di terreno di cui dispongono le radici, è una dell’operazione più importanti ed è di un’estrema delicatezza, va ripetuta con frequenza e precisione per il mantenere il bonsai in buona salute.

Il fabbisogno in acqua del bonsai è molto diverso dalle normali piante che posso soddisfare il loro fabbisogno attraverso un profondo apparato radicale , nel bonsai le ridotte dimensioni delle radici e del terreno che sostiene la pianta determinano la necessità di un apporto di acqua più frequente ma in “quantità necessaria” , l’acqua va calibrata e monitorata nei minimi dettagli e in ogni circostanza.

Non esiste una regola fissa per annaffiare i bonsai, ci sono molti fattori che influenzano quest’operazione: le condizioni ambientali, il tipo di albero, grado di sviluppo dell’albero, la composizione del substrato, la grandezza del vaso.

Per una buona coltivazione in generale data la stretta relazione tra il substrato e l’annaffiatura è consigliabile l’utilizzo di soli substrati molto drenanti i quali non solo conferiscono maggiore forza alle piante, ma fanno stare tranquilli per quanto riguarda i marciumi radicali, fatali per la pianta.

Un metodo infallibile per sentire se il bonsai ha bisogno di acqua resta sempre quello di verificare con il dito indice, delicatamente per non danneggiare le radici, la condizione dello stato del terreno nel vaso, se è secco è ora di intervenire se risulta ancora umido è ancora possibile tralasciare.

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Quando annaffiare

bonsaiPur non essendoci indicazioni vincolanti per annaffiare un bonsai, è buona regola per una corretta innaffiatura tener conto delle esigenze vegetative e fisiologiche della pianta.

Per un corretto equilibrio e sviluppo del bonsai, anche a livello metabolico, è consigliabile un corretto e costante alternare tra annaffiatura e successivo asciugarsi del terreno, tenendo presente sempre che le piante non devono essere assolutamente sempre bagnate con la stessa frequenza se non lo richiedono.

D’estate ad esempio se la pianta è all'aperto l’irrigazione può essere fatta una o due volte il giorno dopo aver controllato lo stato di umidità del terreno, in autunno all’inizio, il bonsai pur presentando ancora le esigenze del periodo estivo richiede in seguito una minore quantità d’acqua.

Occorre anche in questo caso tenere costantemente sotto controllo lo stato di umidità del terreno.

In inverno durante il riposo vegetativo il fabbisogno in acqua dei bonsai si riduce, sono sufficienti anche solo due annaffiature settimanali preferibilmente.

In primavera con la ripresa vegetativa occorre annaffiare in base allo stato vegetativo della pianta, aumentando le annaffiature man mano che la temperatura cresce.

Gli alberi a foglia caduca hanno bisogno di maggiore quantità di acqua in estate, proprio perché l’estesa superficie fogliare facilita la traspirazione, le conifere richiedono discreti quantitativi di acqua anche in inverno, perchè mantenendo l’apparato fogliare, devono nutrirsi costantemente.


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annaffiare bonsai: Come annaffiare

bonsai La distribuzione di acqua può avvenire in più modi:

Per aspersione superficiale (cioè dando l’acqua d’alto) stando bene attenti però a non creare buchi nel terreno a tal proposito un annaffiatoio con soffione sottile evita questo inconveniente;

Per immersione del vaso in un recipiente con l’acqua messa a un livello 1 cm sotto il livello del vaso, in tal modo le radici assorbono l’acqua di cui hanno bisogno e il terriccio in questo modo si bagna in maniera omogenea;

Alcune specie di bonsai hanno bisogno di un alto livello di umidità che si può ottenere, oltre mantenendo il terriccio umido, nebulizzando la chioma.

La nebulizzazione oltre a fare assorbire alla pianta l’acqua vitale tiene pulite le sue piccole foglie senza trascurare che si rivela utile per allontanare alcuni parassiti tipo il ragnetto rosso che non ama l'umidità, al contrario, però, può causare se non si presta attenzione l'attacco di funghi soprattutto in periodi particolarmente caldi e umidi.

L’acqua ideale per annaffiare i bonsai è quella piovana raccolta in quanto non contiene sostanze chimiche aggiunte, in mancanza si ricorre alla acqua di rubinetto che presenta però qualche inconveniente ( temperatura troppa fredda, cloro ) che si può ovviare raccogliendo l’acqua è facendola riposare anche per dodici ore in modo che raggiunga una temperatura prossima a quella dell’ambiente, questo espediente permettere anche di smaltire una parte del cloro.

Se è vero che l’acqua è necessaria alla vita della pianta è anche vero che gli eccessi possono essere dannosi .

È consigliabile quindi quando si annaffia controllare con un dito se l’acqua ha bagnato tutto il terreno sospendere l’annaffiatura quando l’acqua inizia a uscire dai fori di drenaggio.

D’estate per evitare danni alle piante meglio annaffiarle o la mattina presto o la sera, dopo le ore più calde.

L’acqua in questo caso deve essere rigorosamente fresca, ne a temperatura ambiente ne peggio ancora calda, perchè in estate, quando le temperature sono davvero elevate, per i bonsai è davvero un grosso stress superare le lunghe giornate di afa.