amarillis - Hippeastrum

Generalità

I grandi bulbi comunemente venduti con il nome di Amaryllis, spesso per la fioritura invernale e la coltivazione in appartamento, in effetti appartengono al genere Hippeastrum; mentre il genere Amaryllis comprende una sola specie, originaria del sud Africa, il genere hippeastrum conta alcune decine di specie di bulbose diffuse in natura in America centrale e meridionale, in zone tropicali e subtropicali, di cui nel corso dei decenni sono state prodotte circa seicento varietà ibride. Gli amarillis sono bulbose molto apprezzate, perché necessitano di poche cure, e producono fiori enormi, a forma di tromba, costituiti da sei grandi tepali colorati. I grandi fiori sono portati da un fusto carnoso e spesso, che si erge dal centro di una rosetta costituita da tre o quattro foglie a nastro, coriacee e spesse; la gran parte degli amaryllis coltivati va in riposo vegetativo nei mesi invernali: i bulbi in riposo vegetativo perdono la parte aerea, ed è proprio in questo periodo che vengono commercializzati. In effetti si utilizzano spesso per la forzatura, perché un bulbo coltivato in vaso, in appartamento, può germogliare nell’arco di 4-6 settimane; quindi se cominciamo ad annaffiare il vaso in ottobre, otterremo una pianta vigorosa nel bel mezzo dell’inverno. Se preferiamo seguire i cicli vegetativi naturali, possiamo invece tenere il bulbo in riposo dall’autunno fino a metà inverno; non appena le giornate cominciano ad allungarsi ricominceremo ad annaffiare il vaso, ottenendo la fioritura a fine inverno. In genere un bulbo produce un solo fusto, che porta due o tre fiori; ma bulbi molto en coltivati possono arrivare a produrre anche due o tre fusti in una singola stagione vegetativa. La grande produzione di ibridi testimonia il successo che hanno da sempre questi fiori presso gli appassionati di piante, e soprattutto tra coloro che amano coltivare piante fiorite anche in casa.
Amarillis

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Le specie di Amaryllis

Amarillis  Il genere hippeastrum conta tantissime specie, alcune delle quali si differenziano molto poco tra loro; oltre a questo, in commercio troviamo circa seicento varietà. Per meglio descrivere i fiori di queste piante, gli ibridi sono stati suddivisi in alcuni gruppi, che identificano particolari forme floreali, che si differenziano per la forma dei petali, o per il numero di fiori su ogni fusto, o anche per particolari striature. Quando si parla di amarillis non è sufficiente ricordarne le specie più diffuse, anche perché molto spesso in vivaio troveremo un maggior numero di varietà ibride piuttosto che di specie botaniche. Quindi descriveremo alcune delle specie botaniche di hippeastrum più comuni, ed alcuni dei gruppi in cui sono state divise le tante varietà disponibili; talvolta i due termini coincidono, ovvero alcuni gruppi di varietà di hippeastrum hanno ereditato il nome dalla specie botanica che ha dato le caratteristiche salienti alle varietà ibride.

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Hippeastrum cybister

Hippeastrum cybister Specie originaria della Bolivia e dell’Argentina; questo amaryllis ha fiori dalla forma molto particolare, dovuta ai tepali molto sottili ed arcuati, tanto da dare il nome comune di amarillis ragno a questa specie; esistono molte varietà ibride di hippeastrum che trovano tra i loro progenitori l’hippeastrum cybister, tanto che esiste un gruppo nominato cybister, caratterizzato appunto da una particolare forma dei tepali, che arrivano ad essere quasi filiformi. I fiori sono di colore particolare, rosso vivace con zonature verdi, con un effetto molto elegante, anche se forse un po’ diverso dal tipico fiore di amaryllis, opulento e di grandi dimensioni.


Hippeastrum gracilis

Hippeastrum gracilisSpecie originaria del Brasile, molto utilizzata nelle ibridazioni, in quanto da origine ad una pianta molto vigorosa e rigogliosa, che produce grandi foglie e fiori molto appariscenti; questi amarillis sono di colore bianco puro, con venature di colore porpora o marrone sulla parte centrale dei petali, molto marcare ed evidenti, e anche molto decorative. Gli ibridi mantengono la vigoria della pianta, così come particolari colorazioni dei petali, che presentano venature sul margine in colore contrastante, o anche al centro dei petali. Esistono anche varietà profumate.


Hippeastrum roseum

Hippeastrum roseum Specie che produce fusti di grandi dimensioni, che possono raggiungere il metro di altezza, ben prima che il bulbo cominci a produrre anche il fogliame; fiori sono di media grandezza, di color rosa salmone, con venature chiare, la gola è verde chiaro o giallo. Hippeastrum molto decorativo, soprattutto se coltivato in giardino, in quanto l’assenza di foglie durante lo sviluppo del fusto floreale può venire mascherata da altre piante attorno all’aiuola; i fusti sottili ed eretti risultano molto più decorativi se si pongono più bulbi vicini. Un singolo bulbo in vaso, che da origine ad un sottile fusto eretto, inizialmente spoglio, assume forzatamente un aspetto bizzarro, che può distrarre dalla bellezza dei fiori.


Hippeastrum sonata

Hippeastrum sonata Molte varietà di amaryllis vengono riunite sotto il nome sonata, o anche sonatini; si tratta di varietà ibridate in Sudafrica, che presentano fiori di dimensioni medie o piccole, ma spesso riuniti in infiorescenze che ne contano almeno tre per ogni fusto. Trattandosi di ibridi, è ovvio che quelli che raggiungono i commercianti di bulbi, sono quelli con i fiori più belli, o dai colori molto particolari, di solito nei toni del rosso o dell’arancio scuro, anche se non mancano varietà dai fiori doppi o semidoppi, o anche di colore candido o verde chiaro.


Hippeastrum vittatum

Hippeastrum vittatum Una delle prime specie portate in Europa dall’America meridionale, presenta fusto floreale carnoso ed eretto, con fiori di dimensioni medie, molto allungati, a trombetta, con petali bianchi, divisi da una lunga striatura rosso vivo. Molto particolari e gradevoli, anche questi amaryllis sono entrati in molte varietà ibride, che conservano i petali striati.


Coltivazione amaryllis

Hippeastrum Gli hippeastri sono piante bulbose, che producono un bulbo molto grande, tondeggiante, che può raggiungere i 10-12 cm di diametro; per avere sempre una pianta fiorifera, nel corso degli anni, è fondamentale coltivarla al meglio, sia durante la fioritura, dia dopo la fioritura, quando avremo solo le grandi foglie allungate. Le varietà di amaryllis che troviamo in commercio sono tutte a foglie caduche, mentre in natura ne esistono specie sempreverdi: queste piante perdono il fogliame durante la stagione secca, e tipicamente la loro fioritura avviene in primavera, o anche a inizio estate.

La forte adattabilità di questi bulbi alla vita in appartamento, ed alla forzatura, rende facile preparare dei grossi bulbi già per la fioritura invernale, vendendoli in autunno. Quindi possiamo decidere di acquistare un amaryllis in autunno, per farlo fiorire nelle settimane fredde come pianta da appartamento, oppure seguire la natura, ed acquistare un amaryllis a fine inverno, per poterlo poi coltivare in giardino o sul terrazzo, per poi ritirare i bulbi in luogo protetto all’arrivo del freddo. In ogni caso prepariamo un vaso di dimensioni abbastanza piccole, solo di pochi centimetri più grande rispetto al diametro del bulbo, e interriamo il bubo per due terzi, lasciando l’apice all’esterno del terreno; utilizzeremo un buon terriccio universale fresco, mescolato con poca sabbia per aumentare il drenaggio.

Le annaffiature dovranno essere fornite con cura, evitando di bagnare il bulbo, ed inumidendo bene il terreno, e da ripetersi quando i substrato tende ad asciugarsi. Posizioniamo il vaso in luogo luminoso, ma lontano dalla luce solare diretta; all’aperto se le minime notturne sono superiori ai 7-10°C, in casa se ci troviamo in un periodo freddo, lontano da fonti di calore diretto, che possono asciugare eccessivamente l’aria. Gran parte delle varietà cominciano il loro sviluppo allungando il fusto che porterà i fiori, solo in seguito si cominciano a sviluppare le foglie; quando il fusto è alto almeno una ventina di centimetri, cominciamo ad aggiungere all’acqua delle annaffiature del fertilizzante, ogni 12-15 giorni. Continuiamo ad annaffiare per tutta la stagione vegetativa solo quando il terreno è asciutto, e senza bagnare i bulbo; dopo la fioritura recidiamo alla base il fusto floreale, e coltiviamo le foglie, fino a che non cominceranno a seccarsi naturalmente: a questo punto possiamo sospendere le annaffiature, e lasciare che il bulbo entri in riposo vegetativo.


Le radici degli amaryllis

Hippeastrum Tipicamente le piante bulbose, quando entrano in riposo vegetativo, disseccano completamente, ovvero perdono la parte aerea ed anche l’intero apparato radicale; questo non avviene agli hippeastrum, che anche in pieno riposo vegetativo mantengono alcune grosse radici carnose e turgide . La sopravvivenza di queste radici è essenziale per permettere alla pianta una rapida ripresa dopo il periodo di riposo vegetativo. Quindi, quando le foglie disseccano, in autunno inoltrato o anche in inverno, risulta poco consigliabile estrarre il bulbo dal terreno, perché lasciarlo nel vaso ci permette di mantenere protette le radici, che rimarranno vitali fino alla stagione vegetativa successiva. Per permettere alla pianta di entrare in riposo vegetativo, quindi, sospenderemo le annaffiature, e non appena le foglie disseccano completamente, possiamo tagliarle, e spostare il vaso in luogo riparato e fresco; ad esempio un garage o una cantina possono essere perfetti, perché il clima resterà senz’altro freddo, ma senza gelo. Un periodo di almeno sei settimane al freddo, ovvero con temperature inferiori ai 12-15°C, è fondamentale per permettere alla pianta di entrare in riposo vegetativo e preparare i fiori per l’anno successivo. Se abbiamo posizionato gli amaryllis in piena terra, non appena le foglie sono disseccate, possiamo estrarre i bulbi dal terreno, e porli in un contenitore completamente coperti di torba o di perlite o vermiculite, e riporli in luogo fresco.


Parassiti e malattie

Hippeastrum Le piante coltivate all’aperto, in primavera, possono venire attaccate da afidi o acari, spesso ereditati dalle piante che si trovano vicine, che di solito tendono ad annidarsi sui boccioli; trattamenti con comuni prodotti a base di piretro possono risultare risolutivi. Tipicamente le malattie che colpiscono gli amaryllis sono dovute a condizioni di coltivazione poco corrette, e tipicamente ad eccessi di annaffiature, o ad un terreno che favorisce il ristagno idrico; questo porta spesso allo svilupparsi di muffe, che possono anche portare al marciume del bulbo, con conseguente morte della pianta. Anche annaffiature effettuate in modo sbadato, che vanno a bagnare ripetutamente le foglie, possono essere dannose, in quanto favoriscono la formazione di muffe sul fogliame. Se coltiviamo il nostro amaryllis in casa, può soffrire anche per la scarsa umidità ambientale, possiamo rimediare vaporizzando periodicamente le foglie con acqua demineralizzata.

Tipiche problematiche di questi fiori sono legate invece alla mancata fioritura: per avere una pianta di hippeastrum che continua a fiorire di anno in anno è fondamentale che le foglie vengono coltivate, annaffiate e concimate, fino alla loro naturale morte, che avviene in autunno; oltre a questo, anche un periodi di riposo vegetativo, in luogo fresco ed asciutto è assai importante; una pianta forzata a vegetare per tutto l’anno tenderà a non rifiorire mai più.


Propagare gli amarillis

I grandi bulbi tendono negli anni a produrre piccoli bulbilli laterali, che possono essere staccati, e coltivati come nuove piante; stacchiamoli dalla pianta madre in primavera, ed attendiamo qualche giorno prima di porre sia il bulbo madre che i bulbilli n terra. Questi grandi bulbi possono venire anche seminati, anche se in Italia troviamo quasi esclusivamente degli ibridi, e quindi non potremo sapere quali saranno le caratteristiche dei fior della futura pianta, se non quando comincerà a fiorire, dopo alcuni anni di coltivazione. 


Il nome degli amaryllis

hippeastrum Il nome botanico è Hippeastrum ma continuiamo a chiamarli Amaryllis. Gli hippeastrum in effetti appartengono alla famiglia delle amarillidacee, e la confusione tra i nomi dei due generi è dovuta al fatto che Linneo battezzò Amaryllis i primi amarillidi che vide, originari del sud Africa, e in seguito, tutti i fiori simili, indipendentemente che fossero originari dell’Africa o del sud America, vennero classificati nel genere Amaryllis. Fu solo nel 1987 che i botanici decisero finalmente la distinzione tra il genere Africano e quello Americano, e solo allora nacque il genere Hippeastrum, in cui vennero inseriti tutti i generi originari del continente Americano. Nel frattempo, per secoli, le piante vennero chiamate Amaryllis, quindi ormai il nome comune resta quello, per i comuni mortali, come per i produttori di bulbi, i collezionisti ed i vivaisti.


Fiore di amaryllis

Il fiore dell'amaryllis è ovviamente uno degli aspetti più belli e caratteristici di questa pianta. Le sue forme sono infatti uniche ed i colori sono speciali. Analizzando il fiore da un punto di vista botanico sono interessanti le sue forme. I fiori di amarillis infatti sono imbutiformi, colorati in maniera sempre molto vivace e sopratutto hanno stami e pistilli estremamente evidenti. Ogni bulbo può avere da 1 a 2 steli e questi steli possono portare da un minimo di 2 fino ad un massimo di 6 fiori a seconda della specie.