Amaryllis

vedi anche: Amaryllis

Amarillide

Vengono comunemente chiamati Amaryllis, o amarillidi, dei grandi fiori di origine sudamericana; in realtà il loro nome botanico è hippeastrum. Gli amaryllis (non li chiamiamo hippeastri perché questo nome non viene utilizzato praticamente mai in Italia per indicare queste piante) vengono coltivati come bulbose da appartamento da tantissime decine di anni; nel corso del tempo si sono prodotti numerosi ibridi, tanto che al giorno d’oggi in vivaio si trovano quasi solo ibridi, mentre le specie botaniche sono riservate ad intenditori e collezionisti.

Si tratta in generale di bulbose di grandi dimensioni, con bulbi tondi che superano anche i 10-12 cm di diametro; in primavera il bulbo produce lunghe foglie coriacee, a nastro, che possono raggiungere tranquillamente i 45-50 cm di lunghezza, di colore verde scuro, lucide; tra le foglie in primavera inoltrata o in estate si erge uno spesso fusto carnoso, che porta alcuni grandi fiori a trombetta. I fiori di amarilli sono in genere di colore rosso, rosa o arancio, ma esistono ibridi div ario tipo, con fiori bianchi e raramente gialli.

Ogni bulbo produce 3-6 lunghe foglie, fino a due fusti floreali, e su ogni fusto possono sbocciare fino a 5_6 fiori. In effetti questo accade solo se il bulbo viene ben coltivato e “ingrassato” nella stagione precedente; se la coltivazione è poco corretta e la pianta non riesce a produrre sufficienti riserve per l’anno successivo, più probabilmente dovremo accontentarci di 1-2 fiori. Dopo la fioritura le foglie vegetano ancora per settimane, e all’arrivo dell’autunno disseccano, permettendo al bulbo di entrare in riposo vegetativo.

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Coltivare gli Amaryllis

amaryllis In sud America esistono svariate specie di Hippeastrum, in vivaio però noi comuni mortali troveremo soltanto degli ibridi moderni, e quindi possiamo descrivere quali siano le migliori cure colturali per questi ultimi, che, contrariamente alle varie specie botaniche, hanno esigenze colturali simili.

Come dicevamo prima, si tratta di bulbose a foglia decidua; questo significa che per ottenere di anno in anno nuovi fiori e una vegetazione rigogliosa, dovremo permettere alla nostra bulbosa di potersi riposare durante il periodo invernale, entrando in riposo vegetativo. Per permettere questo, non appena il fogliame dissecca, dovremo sospendere le annaffiature e posizionare il nostro vaso di amaryllis in un luogo fresco, con temperature non superiori ai 10-12 gradi, asciutto e non eccessivamente luminoso.

La primavera successiva il bulbo ricomincerà a germogliare, solo allora riprenderemo le annaffiature, e posizioneremo il vaso in un luogo in cui riceva almeno alcune ore di sole diretto ogni giorno.

Evitiamo esposizioni in pieno sole per lunghe ore, soprattutto per quanto riguarda gli esemplari coltivati in vaso.

Queste piante provengono in origine da zone con clima invernale abbastanza fresco, e molte specie possono sopportare gelate brevi e di scarsa entità; in genere gli amaryllis in Italia possono venire coltivati all’aperto, in piena terra, solo nelle zone meridionali, dove il clima invernale è mite, e le gelate sono solo sporadiche.

Nel resto d’Italia l’amaryllis è da considerarsi una pianta non rustica, e quindi all’arrivo del freddo, in autunno, va posizionato in luogo riparato dal gelo.

In primavera ricordiamo di annaffiare la pianta ogni volta che il terreno è asciutto, evitando di lasciarlo inzuppato d’acqua a lungo; e ogni 10-12 giorni mescoliamo all’acqua delle annaffiature un buon concime per bulbose o per piante da fiore.

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In vaso o in piena terra

amaryllis I bulbi sono grandi, generalmente vengono coltivati in vaso, posizionandoli con l’apice che emerge dal terreno, in vasi abbastanza piccoli, in quanto sembra che fioriscano meglio se vengono posti in contenitori non eccessivamente grandi; producono un bell’apparato radicale, ben ampio e ramificato, quindi sarebbe opportuno rinvasarli ogni anno, quando le foglie sono disseccate, quando li riponiamo al fresco per il periodo di riposo vegetativo.

Volendo possono venire coltivati all’aperto, nelle zone a clima mite, oppure al riparo dal gelo, su un terrazzo, o in un grosso vaso vicino alla casa, esposto a sud. In questo caso è bene interrare gli amaryllis leggermente più in profondità, ed eventualmente anche pacciamarli all’arrivo del freddo; in questo modo il terreno e la pacciamatura renderanno il bulbo meno esposto al freddo.

Per queste piante si utilizza un buon terriccio universale, mescolato con sabbia o pietra pomice, che ne aumentino il drenaggio.


Propagare gli amaryllis

amaryllis Difficilmente gli amaryllis producono bulbilli, se questo capita è però consigliabile spostare i piccoli bulbi in vasi singoli, in modo che possano accrescersi, senza rubare spazio al bulbo che li ha prodotti; un giovane bulbillo impiega circa 2-3 anni accrescendosi, prima di poter fiorire. DA un bulbillo vengono prodotti fiori identici al bulbo da cui sono stati prelevati.

Gli amaryllis si propagano anche per seme, purtroppo però molti ibridi sono sterili, e i loro semi non danno origine a piccole piante; oltre a questo essendo gli amaryllis in commercio tutti degli ibridi, è difficile prevedere come saranno i fiori delle nuove piante. Spesso poi capita che le piante prodotte da seme siano di scarsa qualità, però non è detto, e quindi è sempre piacevole tentare la fortuna, per vedere che piante otterremo da dei piccoli semi; una pianta originata da seme impiega qualche anno per fiorire, quindi dovremo curarla per un bel po’, mantenendo viva la nostra curiosità per i fiori che verranno.