carciofo

Carciofo

Quello che tutti noi conosciamo con il nome comune di carciofo, in ambito botanico è detto “cynara carduncus scolymus”. Si tratta di una pianta che fa parte della grande famiglia delle Composite, di cui è uno dei vegetali più utilizzati sia in cucina, sia in ambito erboristico/fitoterapico per via delle straordinarie proprietà di cui gode. Analogamente all’asparago – verdura dalle proprietà simili e dall’eguale impiego in ambito culinario – il carciofo richiede una grande pazienza da parte di chi intende coltivarlo; questo perché i tempi di coltivazione sono estremamente lunghi e tra semina, crescita, maturazione e raccolta possono trascorrere addirittura dieci anni. Ciò costituisce un problema soprattutto per le piccole coltivazioni: le grandi coltivazioni di carciofi, infatti, godono di un costante ricambio di piante e nel frattempo possono permettersi di attendere anni; chi invece coltiva piccoli appezzamenti di terreno non ha alcuna convenienza nell’ipotecare spazio per questa pianta. Il carciofo ha l’aspetto di una pianta a rizoma multiplo: la sua forma ricorda quella di un piccolo cespuglio compatto, caratterizzato da foglie verde scuro piuttosto dure, che si erge dritto su un fusto spesso e arricchito da qualche foglia qua e là. In cucina si usano le infiorescenze del carciofo, gelosamente custodite all’interno del cespo che dunque andrà mondato e pulito eliminando foglie e fusto. Questa pianta predilige un clima temperato; tollera il caldo ma non sopporta assolutamente il freddo, tanto che quando la temperatura scende sotto lo zero il suo sviluppo si arresta, e in genere ogni periodo di freddo eccessivo condiziona in qualche modo la sua crescita. Pur preferendo terreni argillosi, ricchi di silice, il carciofo cresce bene un po’ su tutti i tipi di terreno; in Italia è tra le verdure più diffuse in tavola e viene coltivato soprattutto nel Lazio, in Sicilia, Sardegna e Liguria.
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Le proprietà benefiche del carciofo

carciofiIl carciofo gode di notevoli proprietà che lo rendono uno degli alimenti più preziosi della dieta mediterranea, la quale utilizza questa verdura in mille modi diversi, da solo oppure, più spesso, accompagnato da cereali, uova e condimenti vari. Quel che è noto fin da tempi antichi (e che la scienza successivamente ha confermato) è che il carciofo gode di notevoli proprietà depurative che lo rendono un cibo particolarmente consigliato quando si soffre di dolori di stomaco o quando si è affetti da virus intestinali. Ma il carciofo può essere considerato a tutti gli effetti una pianta medicinale soprattutto il virtù del benefico effetto esercitato sul fegato, l’organo che più di tutti trae beneficio dalla sua azione disintossicante. Chi possiede un fegato sano beneficia dell’assunzione del carciofo in quanto questo previene le patologie più comuni e stimola le difese naturali, tuttavia a beneficiare di questa verdura sono anche coloro i quali soffrono di disturbi del fegato come cirrosi epatica, itterizia e dispepsia, ossia difficoltà di digestione. Beneficia dell’azione del carciofo anche chi soffre di disturbi meno gravi ma ugualmente fastidiosi come meteorismo, aerofagia, mal di pancia reiterano e iper-colesterolemia (colesterolo alto). Il carciofo protegge il fegato e viene dunque detto “epatoprotettore” ed anche “ancofoleretico” poiché coadiuva l’organismo nella produzione di bile e ne favorisce anche l’eliminazione. Ottimo digestivo, il carciofo viene spesso usato nella preparazione di liquori detti appunto digestivi, ideali da consumare a fine pasto.

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I principi attivi del carciofo

infuso al carciofoIl carciofo espleta la sua funzione di epatoprotettore grazie alla massiccia presenza della cinarina, un polifenolo che deriva dall’acido caffeico e che è responsabile anche del sapore leggermente amarognolo di questo ortaggio. Oltre a preservare la corretta funzionalità del fegato, la cinarina abbassa i livelli di colesterolo nel sangue. L’essere un cibo a bassissimo contenuto di calorie (cento grammi di cuore di carciofo contengono all’incirca ventidue calorie) rende il carciofo particolarmente adatto alle diete ipocaloriche, le quali beneficiano anche del notevole apporto vitaminico e nutrizionale. Il carciofo è infatti un ortaggio ricchissimo di sali minerali – soprattutto ferro, calcio, fosforo e magnesio, indispensabili per l’organismo poiché implicati nei processi di formazione dei tessuti, nel metabolismo, nel trasferimento degli impulsi nervosi e nella comunicazione tra gli enzimi. L’inulina, poi, è un principio attivo anch’esso contenuto in massicce quantità nel carciofo: questa fibra diminuisce sensibilmente la concentrazione dei trigliceridi nel sangue, limitando la glicemia. Altri principi attivi propri di questo ortaggio sono i flavonoidi, polifenoli tipici delle piante che svolgono una potente azione antiossidante.


Usi del carciofo

carciofiIl carciofo può essere consumato sia crudo che cotto; nel primo caso è spesso associato ad altre verdure nel famoso pinzimonio. La cottura non altera le sue straordinarie qualità, perciò questo ortaggio può essere consumato in tutti i modi che la fantasia suggerisce, abbinato a ogni genere di condimento; se tuttavia si vogliono sfruttare appieno le sue proprietà medicamentose, si possono comprare apposite capsule gelatinose contenenti principio attivo concentrato (le si trova in tutte le farmacie e in erboristeria) oppure, se lo si preferisce, gocce di estratto secco titolato. Col le foglie di carciofo si preparano inoltre ottimi decotti e tisane depurative.


Possibili controindicazioni

Il carciofo è una pianta molto sicura. La controindicazione più grave potrebbe essere una forma di allergia nei confronti del principio attivo contenuto nella pianta, ragion per cui il suo utilizzo dovrebbe essere immediatamente sospeso. Le donne che stanno allattando dovrebbero limitare il consumo di carciofi poiché essi possono ostacolare la secrezione del latte materno. Anche chi soffre di calcoli biliari deve usare molta cautela poiché un ingente consumo di carciofi potrebbe causare coliche di una certa entità.



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