ginkgo biloba

Antica storia del ginkgo biloba

Tra le specie di albero più vecchie al mondo, spicca il Gingko Biloba, largamente studiato ed utilizzato in medicina. La peculiarità di questo albero, unico nel suo genere, è la sua origine. Nato ed inizialmente diffuso in Cina, il Gingko Biloba in realtà è un fossile vivente, sopravvissuto alla glaciazione. I fossili più antichi di questo albero risalgono a 270 milioni di anni fa, ed il più vecchio Gingko esistente ha 3500 anni. Sin dalla sua scoperta è stato diffusamente coltivato ed introdotto nella cultura dell'uomo.

Un albero di Gingko Biloba può vivere fino a 1000 anni, ma esistono alberi che resistono più a lungo. Il suo tronco può raggiungere un'altezza di circa 40 metri e la sua chioma un'ampiezza di 9. I suoi rami sono provvisti di foglie verdi dalla caratteristica forma a ventaglio ed un picciolo molto lungo. Produce un frutto carnoso all'interno del quale si trova un seme, e si ritiene sia commestibile solo se torrefatto.

L'albero di Gingko è dioico, ciò significa che esistono un albero femmina ed un albero maschio, entrambi fertili. Una delle più note particolarità del Gingko Biloba è il forte odore che i frutti dell'albero femmina emanano, da molti considerato offensivo. Per questo motivo, l'uomo tende prevalentemente a coltivare l'albero maschio, condannando questa preziosa specie alla futura estinzione.

Il Gingko Biloba è una pianta molto resistente alle infestazioni, sia di parassiti che di funghi, all'ozono e all'inquinamento atmosferico. Per questo motivo non necessita veleni, e viene piantato lungo i viali di città sin dal XVIII secolo. Altra prova della sua grande resistenza è data dalle sue proprietà antiradioattive, ancora oggetto di studio e ricerca. Sei esemplari di questa specie sono sopravvissuti alla bomba atomica lanciata sulla città giapponese di Hiroshima nel 1945, e sono tuttora viventi.

GINGKO BILOBA

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Ricerche sul ginkgo biloba e proprietà benefiche

GINGKO BILOBASebbene la medicina erboristica cinese abbia utilizzato per migliaia di anni sia la foglia, sia il seme del Gingko, ricerche moderne specializzate si sono focalizzate principalmente sul più comune “Estratto di Gingko Biloba (GBE)”. Il GBE è un concentrato prodotto con foglie verdi disidratate e, rispetto alle foglie fresche, sembra offrire più benefici nel trattamento di diversi problemi di salute.

Nel corso degli anni, sono stati rilevati oltre 40 componenti in quest'albero, tuttavia solo tre di questi sembrano poter venire impiegati in medicina: i flavonoidi, i polifenoli e i terpeni. Ricerche di laboratorio sperimentate su soggetti animali ed umani hanno dimostrato che i flavonoidi e i polifenoli sono antiossidanti. Questi agiscono sulle cellule dei nervi, dei muscoli del cuore, dei vasi sanguigni e della retina, proteggendoli dalle aggressioni da parte di radicali liberi. Sono dunque efficaci anche in caso di neuropatie causate dal diabete. I terpeni, invece, dilatano i vasi sanguigni, migliorando il flusso del sangue e riducendo la viscosità delle piastrine, al fine di prevenire trombi ed emboli.

Oltre a rallentare l'invecchiamento cellulare, l'approfondito studio di questa pianta ha portato al suo utilizzo anche per contrastare le allergie. I soggetti che soffrono di attacchi asmatici potranno beneficiare delle proprietà vasodilatatici del Gingko Biloba. Viene inoltre utilizzato per combattere le vertigini, mal di testa, geloni dovuti al freddo, ronzio auricolare cronico, e dolori localizzati alle estremità. Ma non solo, perchè le sue proprietà benefiche sembrano offrire aiuto e sollievo anche a chi ha problemi di colesterolo, soffre di emorroidi, e nei soggetti maschili anche in caso di disfunzioni sessuali.

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Studi approfonditi e impiego nella medicina tradizionale

capsule GINGKO BILOBAIn America ed Europa, gli integratori alimentari a base di Gingko Biloba sono tra i farmaci più venduti sul mercato. In Francia ed in Germania è addirittura fra le medicine prescritte più spesso. Il Gingko, infatti, viene usato per trattare malattie del sangue e migliorare la memoria.

Anche se non tutti sono d'accordo con i risultati degli studi condotti, c'è chi ritiene che il Gingko possa aiutare nel trattamento di arteriosclerosi e demenza senile, rallentandone la progressione anche nei pazienti affetti da morbo di Alzheimer. Il Gingko agirebbe direttamente sui nervi, proteggendo le cellule danneggiate dal morbo. Alcuni studi provano che il Gingko ha un effetto positivo sulla memoria e sulla capacità cognitiva anche nelle persone con l'Alzheimer.

Nei soggetti sani, la regolare assunzione di estratto di Gingko migliorerà l'irrorazione sanguigna dei tessuti cerebrali, favorendo l'ossigenazione. In questo modo, la concentrazione, la memoria a breve termine e l'abilità cognitiva ne beneficeranno. È dunque altamente indicato per gli studenti che in certi periodi dell'anno fanno più fatica a preparare gli esami.

L'estratto secco di Gingko Biloba può essere assunto giornalmente, sottoforma di capsule, compresse, o infusi. In seguito all'acquisto, pur essendo un rimedio naturale, è bene leggere il foglio illustrativo, e soprattutto di non superare le dosi consigliate (in genere, tra i 100 e i 150 mg). La cura può essere protratta per almeno due mesi, ma è altamente sconsigliata l'assunzione di questi integratori in caso di gravidanza e durante l'allattamento. Inoltre, i principi attivi contenuti negli integratori alimentari a base di Gingko potrebbero interagire con altre medicine che state assumendo, ad esempio con gli anticoagulanti. È consigliabile dunque chiedere il parere del proprio medico.




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